Da Piombino più attenzione ai giovani

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Il progetto ‘Selfie – Indagini sugli stili di Vita Giovanili’, è nato con lo scopo di scoprire i gusti, le abitudini e le idee dei ragazzi, permettendoci di delineare un quadro significativo degli stili di vita adolescenziali; così è stato creato uno strumento di lavoro per le scuole, valido sia come contributo alla conoscenza complessiva degli studenti sia come premessa per un lavoro più approfondito verso target specifici di studenti.

Quindi il progetto è pensato come il primo passo di una progettazione della scuola per azioni di integrazione mirate o come premessa di progetti su classi o gruppi per il contrasto al disagio scolastico. Tutta la ricerca si è trasformata in due prodotti editoriali: ‘Selfie: istantanee dalla generazione 2.0’ e ‘Storie(s) – Dove nasce il nuovo. Un viaggio nella vita degli adolescenti’.

Quest’anno l’analisi è stata ripetuta nel comune di Piombino ed ha visto la collaborazione del Centro Studi Semi di Melo (nato dalla collaborazione tra la Fondazione Exodus e la Casa del Giovane di Pavia), e la diocesi di Massa Marittima – Piombino su 1149 studenti (50% ragazzi e 50% ragazze; l’età media degli intervistati è 17 anni: il 9% degli studenti è stato bocciato, mentre il 26% ha avuto debiti ed il 9% ha cambiato istituto.

Di questi l’81% vive con entrambi i genitori; il 78% dei padri ed il 70% delle madri è occupato. I giovani di Piombino ascoltano musica, praticano sport, navigano in internet e giocano ai videogiochi; mentre le ragazze leggono più dei ragazzi. Inoltre i ragazzi preferiscono trascorrere il tempo libero in un centro sportivo; le ragazze preferiscono trascorrerlo in un centro commerciale.

In particolare il 61% delle ragazze ed il 39% dei ragazzi dedicano più di due ore di tempo a chattare; il 32% dei ragazzi ed l’11% ragazze giocano ai videogames più due ore al giorno; il 2% non utilizza mai lo smartphone per effettuare telefonate; il 53% preferisce ascoltare musica. Il 60% delle ragazze usa lo smartphone ogni momento libero (contro il 42% maschile).

I giovani che utilizzano i social possiedono in generale un unico profilo, tuttavia emerge che il 56% di soggetti utilizza profili multipli. Per quanto riguarda i contatti social per il 4% non vi è differenza tra relazionarsi via web e di persona; per il 56% è più facile di persona; il 20% è più semplice via web; il 48% ha incontrato qualcuno conosciuto online (40% delle ragazze ed il 56% dei ragazzi).

Il 13% si è trovato di fronte alla diffusione di immagini proprie imbarazzanti; il 35% conosce coppie di coetanei che si scambiano immagini provocanti/osè; ed al 14% è capitato di inviare proprie immagini provocanti/osè. Di contro il 35% degli studenti occupa più di due ore al giorno per stare con gli amici; il 20% una o due ore al giorno; il 34% una o due volte alla settimana ed il 10% al massimo due volte al mese.

Il 49% degli intervistati ha giocato d’azzardo ed Il 57% degli studenti ha riferito di conoscere luoghi in cui è possibile giocare d’azzardo anche se si è minorenni. La tipologia d’azzardo più utilizzata è il gratta e vinci. La maggior parte ha giocato d’azzardo la prima volta tra i 10 e i 15 anni.

Solitamente, d’azzardo si inizia a giocare con gli amici e chi gioca d’azzardo spende mediamente meno di € 10 alla settimana. I giocatori che spendono di più sono quelli che giocano alle slot. I giocatori che giocano d’azzardo più frequentemente sono quelli che giocano alle scommesse. Solitamente si gioca d’azzardo in tabaccheria.

Per quanto riguarda la ‘paghetta’ settimanale il 28% riceve quello che chiede; il 17% da 1 a 10 euro; il 24% da 11 a 30 euro; l’8% da 31 a 50 euro; il 3% oltre i 51 euro ed il 19% non riceve nulla. Le ‘paghette’sono ripartite in questo modo:il 12% nel gioco d’azzardo; il 5% nel gratta e vinci; il 2% nelle slot machine; il 9% nelle scommesse; il 24% compra le sigarette; il 30% beve alcol; il 9% consuma cannabinoidi e l’1.6% consuma cocaina ed eroina; il 2% fa uso di altre sostanze sintetiche.

Per quanto riguarda gli stupefacenti il 65% degli studenti conosce persone che ne fanno uso: il 15% le frequenta spesso; il 12% le frequenta saltuariamente; il 18% ha provato sostanze come marijuana, hashish e derivati. Ed il 16/17% usa tali sostanze per tranquillizzarsi o per superare i momenti difficili; mentre il 9/10% usa gli stupefacenti perché imitano i coetanei.

In conclusione dell’indagine per Simone Feder è necessario un cambio di passo per coinvolgere gli adolescenti in progetti di vita: “E’ fondamentale essere persone attente, presenti e disponibili. Dobbiamo portare i giovani a vivere esperienze positive, attività che permettano loro di ‘essere e sentirsi altro’. Spesso sono adolescenti che hanno bisogno, come l’aria, di sentire che fare qualcosa di bello e di buono è una valida alternativa, un’opportunità che gratifica”.

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