Mons. Salvucci è arcivescovo di Pesaro: maior est caritas

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Dal 1^ Maggio l’arcidiocesi di Pesaro ha ufficialmente il nuovo arcivescovo: mons. Sandro Salvucci, ordinato vescovo da mons. Piero Coccia (Amministratore Apostolico di Pesaro), alla presenza dei vescovi ordinanti: Rocco Pennacchio (Arcivescovo di Fermo) e Armando Trasarti (Vescovo di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola).

La prima parte dell’eucaristia è stata celebrata da mons. Piero Coccia che nel corso dell’omelia ha salutato le autorità civili e militari: “Lascio al termine del mio ministero episcopale in questa Arcidiocesi a Sandro una chiesa che mi ha impegnato per 18 anni.

Caro Sandro, bisogna ubbidire a Dio prima che agli uomini. Il gregge ha sempre bisogno del suo Pastore e viceversa. L’esperienza di presbitero ti sarà molto utile e sono convinto che sarai un pastore fedele e responsabile verso la tua nuova comunità. Sarà necessario avere passione e dedizione.

Lascio questa comunità diocesana con animo molto sereno e con una duplice certezza. La prima: quanto abbiamo costruito insieme rimane e avrà ulteriore sviluppo con l’Arcivescovo Sandro. La seconda: il legame che viviamo nella preghiera e con la preghiera rimane per tutti noi un’esperienza di comunione inscalfibile, destinata a perdurare al di là del tempo e della nostra diversa collocazione geografica”.

Poi c’è stata la presentazione dell’eletto che ha risposto all’ordinante citando tutti gli impegni a cui andrà incontro. La cerimonia è proseguita con la preghiera dell’ordinazione e i riti esplicativi: l’unzione crismale, la consegna del libro dei Vangeli, la consegna dell’anello, della mitra e del pastorale.

A questo punto mons. Sandro Salvucci si è insediato come nuovo arcivescovo di Pesaro ed è salito sulla cattedra di San Terenzio, si è seduto assumendo la presidenza della celebrazione. Quindi il vescovo Sandro ha ricevuto da monsignor Coccia e da tutti i vescovi l’abbraccio di pace per significare la sua aggregazione al collegio episcopale.

Prima della benedizione ha preso la parola mons. Sandro Salvucci: “Non ho preparato nessun discorso scritto perché ho fatto il parroco fino all’ultimo minuto. Quindi non ho avuto tempo. Il Signore mi dice di aver lasciato una parte di me, ora sono il Pastore in questa nuova comunità.

E’ stata una giornata davvero particolare e dopo 29 anni lascio Montegranaro per stare in una famiglia nuova. Sono qui per condividere la passione per la Chiesa… Entrando in questa Cattedrale sopra gli antichi mosaici e la cappella del martire san Terenzio, patrono di Pesaro, ho percepito che questa è la mia nuova casa e la mia famiglia siete voi pesaresi”.

Ed ha esplicitato il suo programma: “Molti mi hanno chiesto il mio programma: è quello di vivere il Vangelo dalla testa ai piedi. Dovrei fare dei ringraziamenti infiniti, non lo faccio perché vi annoierei. Quindi un grazie a tutti, ma voglio fare un’eccezione citando i fratelli della chiesa ortodossa qui presenti e la comunità islamica di Montegranaro”.

Infine alla città ha ricordato che Pesaro è la città della cultura: “L’augurio è che collaborando in maniera intensa e feconda possiamo far sì che sia la città della cultura della pace, della fraternità, della giustizia. L’augurio è di lavorare assieme.

D’altra parte il vangelo di Cristo è un buon alleato perché Gesù è l’immagine dell’uomo pienamente realizzato perché la Sua vita è unicamente donazione di sé, la vita di Gesù è ‘per’ non è per sé stesso, non salva sé stesso ma dà la Sua vita per la salvezza di tutti”.

Il suo discorso è un invito a camminare insieme: “Quindi l’augurio è di camminare insieme da qui, nei prossimi anni, nel tempo che Dio ci donerà. Io sono un discreto camminatore per cui mi affiancherò, insieme alla comunità cristiana, al cammino della comunità civile e poi in fondo c’è anche un’osmosi profonda. Quindi grazie di cuore.

Io ringrazio tantissimo anche per questa manifestazione di affetto, di accoglienza, anche attraverso questi segni forti, solenni, di tutta la città attraverso le sue istituzioni civili e militari che partecipano di questo giorno di questa festa”.

Ed ha spiegato il motto scelto, ‘Maior est Caritas’: “Il motto che ho scelto mi è venuto spontaneo perché che cosa c’è di più grande della carità, dell’amore? Credo che su questo motto ci possiamo ritrovare tutti, credenti, credenti di diverse fedi e ci possiamo ritrovare anche con persone di convinzioni diverse perché che cosa accomuna tutti noi? E’ a passione per l’uomo, la passione di Dio.

Dio ama l’uomo e allora anche noi dobbiamo mettere tutto noi stessi, tutte le nostre energie per promuovere l’uomo in tutte le sue realtà che vive con attenzione particolare, come ho detto prima, di chi fa più fatica a camminare, di chi rimane indietro. Che siano i primi destinatari della nostra azione, della nostra attenzione”.

(Foto: arcidiocesi di Pesaro)

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