Il Nuovo Ordine Mondiale. L’Apocalisse in cui viviamo

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Sentire parlare di “nuovo ordine mondiale” fa pensare immediatamente a teorie della cospirazione. Seppure è vero che queste possono avere un ruolo, è anche vero che i tanti e consistenti cambiamenti degli ultimi anni costituiscono un invito a riflettere.

Il recente libro dell’Arcivescovo Carlo Maria Viganò, dal titolo Il Nuovo Ordine Mondiale. L’apocalisse in cui viviamo (Chorabooks 2022, 70 pagine [QUI], disponibile anche in spagnolo e inglese), può aiutare ad esaminare bene la questione. Gli interventi sono preceduti da una lunga intervista che l’autore ha avuto con il curatore, il caro amico e stimato collega Marco Tosatti, un vaticanista di lunga corsa accreditato presso la Sala Stampa della Santa Sede (con cui abbiamo tra altro condiviso tante esperienza al seguito del Papa nel mondo) e seguitissimo blogger su Stilum Curiae.

Stilum Curiae è un blog di informazione e di opinione, su temi religiosi ma non solo. È soprattutto un blog libero, non finanziato da nessuno, se non dalle donazioni volontarie dei lettori. Nasce come il seguito di San Pietro e Dintorni, il blog che Tosatti, allora vaticanista de La Stampa (dal 1981 al 2008) gestiva sul sito del giornale. Nell’estate del 2016 i responsabili del giornale decisero di chiudere quel blog, insieme ad altri, nel quadro di una ristrutturazione che prevedeva la progressiva scomparsa dei blog, gestiti personalmente dai redattori, e quindi liberi da un controllo centrale. San Pietro e Dintorni era in controtendenza, rispetto al giornale, molto politically correct. Quindi, nell’ottobre del 2016 Tosatti ha deciso di lanciare Stilum Curiae, partendo dall’opinione (di allora come adesso) che l’informazione, in particolare quella vaticana, stia ogni giorno di più perdendo libertà, indipendenza, diversità di voci e notizie. Stilum Curiae vuole, nel suo piccolo, lottare contro questa tendenza all’omologazione e al servilismo verso le istituzioni. Quindi, in Stilum Curiae vengono offerte notizie, informazioni e commenti che i “mainstream media” non riportano. Quindi, Stilum Curiae non chiede di essere d’accordo in toto con quanto viene proposto (significativo l’espressione con cui Tosatti inizia tutti i suoi post: Cari amici e nemici di Stilum Curiae), quindi, è anche uno spazio di commento libero per i propri attenti lettori, dove esprimere le proprie opinioni. Una possibilità sempre più ristretta in questi tempi del pensiero unico dominante. Uno spazio curato da una pecora nera per le pecore nere.

Appare fuori di dubbio che gli ultimi anni hanno visto emergere sulla scena della comunicazione nel mondo della Chiesa Cattolica Romana – ma non solo – la figura dell’Arcivescovo Carlo Maria Viganò, come voce di denuncia e di appello non solo rispetto alla corruzione e alla povertà culturale e spirituale presente nel mondo ecclesiale odierno, a ogni livello, ma nella società e nella politica mondiale.

Una figura e un processo di svelamento singolare. Mons. Carlo Maria Viganò è un sacerdote che è stato indirizzato dopo la sua ordinazione – avvenuta nel 1968 a Pavia – alla carriera diplomatica. Nunzio Apostolico in Nigeria; Delegato per le Rappresentanze Pontificie in Segreteria di Stato (un incarico delicatissimo: sotto i suoi occhi passano tutti i dossier personali scottanti di prelati e vescovi); Segretario Generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano; e, infine, Nunzio Apostolico a Washington (certamente una delle sedi più prestigiose per qualsiasi diplomatico, in talare o in abito civile).

Di sicuro la Rappresentanza Pontificia nel cuore dell’Impero Atlantico offre a chi ne è titolare una prospettiva di ampiezza e profondità straordinarie. Permette soprattutto di scrutare i meccanismi del potere mondiale, le molle evidenti – e quelle nascoste – alla base di scelte e decisioni, che ci toccano da vicino.

È da questo bagaglio di esperienze e conoscenze – che ben pochi possono vantare – che nasce la presenza pubblica recente dell’Arcivescovo Carlo Maria Viganò. Tutta una carriera e una vita sacerdotale spese nella necessaria discrezione legata ai suoi obblighi professionali e di ruolo, che viene improvvisamente rovesciata. Nell’estate del 2018 – neanche quattro anni fa – Mons. Viganò compie il gesto clamoroso di rivelare protezioni e complicità che hanno permesso all’allora Cardinale Theodore McCarrick di compiere gli abusi sessuali, che gli hanno infine portato alle condanne subite (ex cardinale, ex arcivescovo, dimesso dallo stato clericale il 13 febbraio 2019).

Nel breve testo – Il Nuovo Ordine Mondiale. L’apocalisse in cui viviamo – l’Arcivescovo Carlo Maria Viganò offre uno sguardo verso tutti quei temi che affollano i giornali in tutto il mondo. Una visione alternativa ai vari fenomeni culturali e geopolitici, che formano oggetto di discussione quotidiana da parte di bambini onnipotenti al potere e non.

Ricordiamo, come avevamo annunciato, che del tema hanno parlato giovedì 28 aprile scorso con il Maestro Aurelio Porfiri, in una tavola rotonda del programma settimanale Ritorno ad Itaca [QUI], lo studioso di geopolitica Roberto Pecchioli, il giornalista Marco Tosatti, il giurista Luigi Copertino, lo scrittore Pietro Ferrari e il filosofo Matteo D’Amico.

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