La terra deve essere salvaguardata

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Oggi nel mondo si celebra la Giornata della Terra, l’Earth Day, che da 52 anni mobilita milioni di persone di ogni continente per la salvaguardia del pianeta, con il tema ‘Invest In Our Planet’ (‘Investire nel nostro pianeta’), focalizzato sull’accelerazione delle soluzioni per combattere il cambiamento climatico e per attivare tutti, governi, cittadini e imprese, a fare la propria parte.

La Giornata della Terra nasce negli Stati Uniti e la prima edizione si tiene nel 1970 con la mobilitazione di 20.000.000 di americani per chiedere maggiore protezione per il pianeta e diventa globale nel 1990, coinvolgendo 200.000.000 di persone in 141 Paesi. Oggi arriva a interessare 1.000.000.000 di persone in 192 Paesi, con azioni e partner coordinati a livello globale dalla rete Earthday.org.

Earth Day Italia è il principale partner italiano della rete internazionale e quest’anno organizza, insieme al Movimento dei Focolari, la terza edizione di #OnePeopleOnePlanet, la maratona multimediale con un palinsesto di 14 ore di diretta sul canale digitale RaiPlay.

La comunità scientifica, dopo la Cop 26, la Conferenza sul clima del novembre scorso a Glasgow, prevedeva che, se tutti i Paesi avessero mantenuto gli impegni, l’aumento della temperatura sarebbe rimasto sotto i 2 gradi a fine secolo. La previsione, prima della Cop 26, era di 2,7 gradi. Ora la stima è tornata più negativa ed è di 3,2 gradi. La guerra e le ripercussioni sull’energia complicano la sfida.

Il programma per la 52^ edizione della Giornata della Terra punta a mobilitare, come negli scorsi anni, 1.000.000.000 di persone in tutto il mondo. Le iniziative italiane erano tradizionalmente centrate sul Villaggio per la Terra di Earth Day Italia e Movimento dei Focolari, inaugurato da papa Francesco nel 2016, a Villa Borghese a Roma, pochi mesi dopo l’Accordo sul clima di Parigi. Dal 2020, a causa dell’emergenza Covid, la manifestazione si è trasformata nella maratona multimediale #OnePeopleOnePlanet.

‘Meta Boost: Guide to Green’ è la proposta, promossa da Meta in collaborazione con Sme Climate Hub, l’iniziativa globale per le azioni per il clima delle piccole e medie imprese, Legambiente e Giovani Imprenditori Confcommercio. L’obiettivo è aiutare le pmi a intraprendere azioni per contrastare i cambiamenti climatici, ridurre le emissioni di carbonio e favorire una crescita sostenibile. Il progetto è aperto a tutte le pmi, con un’attenzione particolare dedicata ai settori dell’ospitalità, dell’agroalimentare e della ristorazione.

Le pmi potranno conoscere le azioni da intraprendere per ridurre le emissioni climalteranti: dalla misurazione dell’impronta di carbonio alle azioni da compiere, fino alla modalità con cui affrontare il problema delle emissioni residue. Troveranno materiali di formazione, contributi video per approfondimenti e storie di imprese che hanno già intrapreso con successo il percorso.

Le pmi sono spesso a conoscenza delle proprie emissioni dirette, ma non hanno la consapevolezza di quelle legate alla catena di approvvigionamento, come l’anidride carbonica emessa nella produzione e nel trasporto della carne o delle verdure che acquistano, o quella che, prima di servire al cliente una bistecca, deriva dall’alimentazione e dalla macellazione di un capo di bestiame.

Le pmi rappresentano il 99,7% delle aziende dell’Unione Europea, creano il 66% dell’occupazione totale ma hanno un’impronta ecologica pari al 70% delle emissioni industriali. La svolta ecologica può arrecare un beneficio importante alle pmi. Oggi i consumatori sono sempre più attenti ai prodotti e ai servizi che acquistano.

Il 77% delle persone nell’area Emea (Europa, Medio Oriente, Africa) considera la sostenibilità di un prodotto prima di provarlo e il 50% si dichiara disposto a pagare di più per un prodotto destinato a essere riutilizzato o riciclato.

Anche gli italiani sembrano attenti: nove persone su dieci si dichiarano consapevoli della gravità della situazione ambientale e il 32% delle famiglie considera la sostenibilità dei prodotti come guida principale nella scelta degli acquisti alimentari.

Mentre ieri a Taranto è stato inaugurato il primo parco eolico marino d’Italia e dell’intero Mediterraneo: le 10 turbine presenti, infisse su pali alti 110 metri, hanno una potenza complessiva di 30 megawatt, in grado di generare energia pulita pari a circa 58.000 Mwh coprendo il fabbisogno di 60.000 persone.

Nell’arco di 25 anni, consentiranno un risparmio di circa 730.000 tonnellate di Co2 sfruttando la forza del vento che il posizionamento in mare garantisce ed avviando un percorso di transizione ecologica ed energetica che vede l’Italia ancora indietro rispetto ad altri Paesi.

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