Identikit della scuola cattolica

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Nelle scorse settimane la Congregazione per l’Educazione Cattolica ha diffuso l’Istruzione sull’identità cattolica delle istituzioni formative, che è un contributo alla riflessione ed alcune linee guida per aiutare a condividere la trasformazione missionaria della Chiesa, suddiviso in  tre capitoli oltre a un’introduzione e alle conclusioni, che ribadisce alcuni capisaldi dell’impegno educativo della Chiesa:

“L’educazione che la Chiesa persegue è l’evangelizzazione e la cura della crescita di chi già cammina verso la pienezza della vita di Cristo. Tuttavia, la proposta educativa della Chiesa non è rivolta solo ai suoi figli, ma anche a tutti i popoli per promuovere la perfezione integrale della persona umana, come anche per il bene della società terrena e per la edificazione di un mondo più umano. Evangelizzazione e promozione umana integrale si intrecciano nell’opera educativa della Chiesa”.

Il documento sottolinea i ‘principi fondamentali’ dell’educazione cristiana nelle scuole, come è stato evidenziato nella dichiarazione conciliare ‘Gravissimum educationis’: “Essendo l’educazione un diritto di tutti, il Concilio ha fatto appello alla responsabilità di tutti.

Al primo posto si colloca la responsabilità dei genitori e il loro diritto prioritario nelle scelte educative. La scelta scolastica deve essere fatta in piena libertà e secondo coscienza; da qui il dovere delle autorità civili di rendere possibili differenti opzioni nell’ambito della legge. Lo Stato ha la responsabilità di sostenere le famiglie nel loro diritto di scegliere la scuola e il progetto educativo”.

Anche la Chiesa ha un compito importante nella vita educativa del ragazzo: “In tal senso l’educazione che la Chiesa persegue è l’evangelizzazione e la cura della crescita di chi già cammina verso la pienezza della vita di Cristo… Evangelizzazione e promozione umana integrale si intrecciano nell’opera educativa della Chiesa”.

Perciò la scuola cattolica deve avere un  profilo dinamico: “La scuola cattolica vive nello scorrere della storia umana. Perciò è chiamata continuamente a seguire il suo fluire per offrire un servizio formativo adeguato al suo presente.

La testimonianza delle istituzioni educative cattoliche dà prova di una grande capacità di risposta alla diversità delle situazioni socio-culturali e all’assunzione di nuovi mezzi didattici, mantenendosi fedele alla propria identità (idem esse). Per identità si intende il suo riferirsi alla concezione cristiana della vita”.

E le parole ‘scuola’ e ‘cattolica’ non sono in antitesi: “In quanto scuola essa possiede sostanzialmente le caratteristiche degli istituti scolastici di ogni luogo, i quali attraverso l’attività didattica organizzata e sistematizzata, offrono una cultura finalizzata all’educazione integrale delle persone…

Dunque, per definirsi scuola un’istituzione deve saper integrare la trasmissione del patrimonio culturale e scientifico già acquisito con la primaria finalità educativa delle persone che devono essere accompagnate allo sviluppo integrale nel rispetto della loro libertà e vocazione singolare”.

La scuola deve aprire al mondo: “Nella scuola deve avvenire il primo approccio sociale, dopo quello familiare, con cui l’individuo fa esperienza positiva di rapporti sociali e fraterni come condizione per diventare persone capaci di costruire una società fondata sulla giustizia e solidarietà, che sono premesse per una vita pacifica tra le persone e i popoli. Ciò è possibile attraverso la ricerca della verità accessibile a tutti gli esseri umani dotati di razionalità e libertà di coscienza come strumenti che servono sia nello studio sia nelle relazioni interpersonali”.

La scuola cattolica è per tutti: “Un distintivo della sua natura ecclesiale è quello di essere scuola per tutti, in particolare per i più deboli… Questa sollecitudine si è espressa anche attraverso la fondazione di scuole professionali, le quali sono state un baluardo per la formazione tecnica declinata secondo i parametri dell’intelligenza manuale, nonché tramite l’offerta formativa delle istituzioni educative calibrate sulle qualità di chi è diversamente abile”.

Compito della scuola cattolica è la testimonianza educativa: “Essa è chiamata ad un impegno di testimonianza attraverso un progetto educativo chiaramente ispirato al vangelo… Oltre alla testimonianza, un altro elemento educativo della scuola è la conoscenza.

Essa ha gli importanti obiettivi di mettere in contatto con il ricco patrimonio culturale e scientifico, di preparare alla vita professionale e di favorire la comprensione reciproca.

Di fronte, poi, alle continue trasformazioni tecnologiche e alla pervasività della cultura digitale, la competenza professionale ha bisogno di possedere sempre nuove abilità durante tutto l’arco della vita per rispondere alle esigenze dei tempi pur ‘senza perdere quella sintesi tra fede, cultura e vita, che costituisce la peculiare chiave di volta della missione educativa’

La conoscenza va sostenuta per mezzo di una solida formazione permanente che permetta ai docenti e ai dirigenti di caratterizzarsi per una spiccata ‘capacità di creare, di inventare e di gestire ambienti di apprendimento ricchi di opportunità’…

Non è secondario, infatti, l’accompagnamento degli alunni nella conoscenza di se stessi, delle proprie attitudini e delle risorse interiori affinché possano vivere consapevoli delle scelte di vita”.

Insomma la scuola cattolica deve essere un generatore di processi di sviluppo: “Nella ricerca di risolvere un problema è necessario domandarsi se le soluzioni proposte ed elaborate servano principalmente a difendere una propria posizione oppure se possano avviare una dinamica positiva generatrice di ulteriori processi di sviluppo”.

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