Da Gerusalemme un messaggio di pace e di vita

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Da Gerusalemme si irradia un messaggio di pace e di vita con un messaggio del patriarca latino, mons. Pierbattista Pizzaballa, attraverso i segni della resurrezione, che risana il mondo con una buona notizia:

“I segni della risurrezione ci comunicano fino ad oggi questa buona notizia: la pietra del sepolcro di Gesù è rovesciata e il buio non rinchiude più nessuno, il sepolcro è vuoto; i teli non avvolgono più il corpo di Cristo.

L’angelo, le donne e i discepoli, attraverso i brani del Vangelo che proclameremo in questi giorni benedetti, ancora oggi ci annunciano questa novità: che non siamo soli, che Gesù è vivo e che in Lui siamo salvati.

In questi giorni di intense celebrazioni liturgiche, tutto parla di festa e di gioia, di un Dio che ha cambiato le sorti del mondo, che ha portato una nuova luce di speranza per l’umanità”.

E’ una Pasqua che ancora una volta trova in conflitto le popolazioni della Terra Santa: “Penso in questo momento alla violenza che ancora ferisce la nostra Terra Santa. Il conflitto politico assorbe tante nostre energie e trova espressione nelle reiterate tensioni violente che in questi giorni sembrano riaccendersi.

Ma trova espressione anche allo sforzo continuo delle nostre comunità a costruirsi una vita normale, che qui è sempre logorante e faticosa: spostarsi, lavorare, incontrarsi, celebrare sono operazioni mai scontate e mai immediate. Situazioni che creano sfiducia e rischiano di spegnere quella speranza che proprio a Pasqua annunciamo.

Le conseguenze di tutto ciò affiorano spesso nei nostri discorsi e trovano spazio in molti cuori: risentimento, pregiudizi, incomprensioni, sospetti, paure, stanchezza sono parole che non mancano quasi mai nel nostro vocabolario”.

Una Pasqua in un’Europa insanguinata: “Penso anche a quanto accade in Europa, in Ucraina, paese aggredito da un altro paese fratello, creando tragedie umani di enorme portata… potrei continuare a lungo ad elencare situazioni dove parlare di amore, di pace e di vita sembrerebbe solo uno slogan”.

Quindi in tale situazione è possibile l’annuncio di Pasqua?: “Si, è possibile! Lo crediamo, e lo ribadiamo perché lo abbiamo sperimentato. La Pasqua non è solo una parola, non è uno slogan, ma è una realtà che possiamo ancora oggi toccare, farne esperienza”.

E’ possibile perché l’amore si manifestano nelle persone che operano la pace: “Perché non è vero che nel mondo ci sono solo tenebra e violenza e che facciamo esperienza solo di morte e dolore.

Nel mondo c’è anche tanto amore, tante persone che donano la loro vita per gli altri, che lottano per la giustizia, che operano per la pace. Fare Pasqua significa riconoscere e celebrare Cristo che, attraverso testimoni coraggiosi, in Terra Santa e in tutto il mondo, ci mostra la forza dell’amore che davvero ancora oggi sa ribaltare pietre e portare luce nella vita di tante persone in tutto il mondo e anche nella nostra Terra Santa”.

Inoltre da Gerusalemme arrivano gli auguri pasquali dei Patriarchi e Capi delle Chiese perché Gesù è la vita: “Attraverso la sua sofferenza, la sua morte e la sua risurrezione, Cristo lo ha realizzato spezzando i legami del peccato e della morte, aprendo a tutti coloro che si avvicinano a Lui nella fede un nuovo stile di vita spiritualmente abbondante”.

Oggi è essenziale questo annuncio di vita: “Questa testimonianza cristiana è tanto più urgente ora che ci troviamo di fronte agli effetti persistenti della pandemia, all’improvviso scoppio di guerre e di violenze; ora che vediamo sempre in aumento nel mondo ogni forma di ingiustizia e oppressione”.

Pasqua non è rievocazione, ma trasmissione: “E’ quindi essenziale che la nostra celebrazione pasquale non sia semplicemente la rievocazione di un unico, seppur epocale, giorno della storia: deve essere anche per noi un tempo per riconsacrarci alla chiamata di Cristo e di trasmettere il Fuoco Santo della grazia divina a coloro che hanno bisogno di speranza, lontani e vicini. Solo così possiamo realizzare pienamente il significato più profondo della risurrezione di Cristo, mentre il suo messaggio di pace e riconciliazione si diffonde ai quattro angoli della terra, cominciando da Gerusalemme”.

(Patriarcato di Gerusalemme)

(Foto: Patriarcato di Gerusalemme)

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