Pier Giorgio Frassati: una preghiera per la pace

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Giovedì 6 aprile è stato il 120^ compleanno di Pier Giorgio Frassati ed è stato ricordato dall’associazione dedicata al beato torinese attraverso la recita del rosario: “La nostra preghiera sarà un Rosario con Pier Giorgio per tutti i giovani; chiederemo che siano sostenuti e illuminati dalla grazia della castità”.

Wanda Gawrońska, presidente dell’associazione ‘Pier Giorgio Frassati’ di Roma e pro nipote del beato, ha spiegato il significato dell’intenzione: “La ragione di un’intenzione così particolare, lo stesso uso di una parola così poco abituale e così impopolare, è dovuta al fatto che quest’anno ricorrono i cento anni da quando Pier Giorgio si iscrisse ad una confraternita chiamata ‘Milizia Angelica’, finalizzata a insieme sostenere la virtù della castità, sotto il patrocinio di san Tommaso d’Aquino e della Beata Vergine Maria. Ed è bellissimo che questo centenario capiti proprio nell’anno che il papa ha dedicato a san Giuseppe”.

Con l’adesione alla ‘Milizia Angelica’, il beato Frassati ha compiuto un gesto profetico della sua carità, come ha affermato don Paolo Asolan, docente di Teologia pastorale fondamentale alla Pontificia Università Lateranense di Roma:

“La sua adesione è oggi una risposta profetica al mondo dello spreco che trova il suo apogeo nel potere dei media, nel mondo egocentrico che incatena le giovani generazioni in una sfera purtroppo illusoria. Veniamo da un anno durante il quale per molti il computer e i social network sono stati l’unico ambiente di vita veramente frequentato: e per molti quell’ambiente è stato anche un’occasione per sviluppare dipendenze a loro volta sintomi di disagi relazionali più o meno profondi, di cortocircuiti interiori e di grandi solitudini.

Approfittando di questa data che ci consente di stare un po’ in compagnia di Pier Giorgio e di pregare con lui, vorremmo chiedergli che ci aiuti e ci illumini a crescere e a camminare nell’amore come lui vi ha camminato. Un amore che sia uno di anima e di corpo, e che abbia il suo centro nel possesso e nel dono di sé, nella relazione con il Signore e nella felicità del dono”.

Inoltre tale ricorrenza ha un significato particolare in questo anno: “Pier Giorgio conobbe da giovanissimo il dramma della Grande guerra; e si dichiarò pronto a dar la vita perchè la guerra finisse. Soffrì le conseguenze sociali di quel conflitto; si adoperò perché tra gli europei rifiorisse la ‘vera Pace’, frutto non solo di accordi diplomatici, ma ‘del cristiano amore del prossimo’; aderì con entusiasmo all’organizzazione Pax Romana, che affratellava studenti universitari di tutta l’Europa, con lo scopo di preparare un futuro in cui la guerra non avrebbe più trovato posto”.

E’un invito a pregare per la pace: “Vorremmo perciò unirci alle preghiere che Pier Giorgio ha fatto e continua a fare per la pace, vicini non solo al popolo ucraino ma anche alle persone in mezzo alle quali viviamo, perché non soccombiamo alla paura che ci farebbe desiderare a nostra volta soluzioni violente o non radicate nella verità di Cristo.

Questa tragedia dell’Ucraina ci ha fatto riscoprire in Europa l’amore fraterno. Sorprendente è stata la reazione verso i profughi. Il nostro pensiero voli a Robert Schuman, Alcide De Gasperi e Konrad Adenauer, questi grandi politici cattolici; a loro dobbiamo, che dopo una terribile guerra, anche tra le loro nazioni, convinti dei valori cristiani, del valore della pace, hanno portato all’Unione Europea, che oggi si trova sotto un’unica bandiera con le 12 stelle della corona della vergine Maria.

Insieme alla preghiera per l’Ucraina, preghiamo che i giovani di tutto il mondo, anche quelli russi, seguendo il loro esempio e quello di Pier Giorgio, che considerava ‘la Libertà il più gran dono che Dio abbia dato agli uomini’ s’impegnino in politica quale davvero una delle più alte forme di carità”.

Inoltre le associazioni dedicate a Frassati hanno divulgato una lettera che il beato torinese scrisse alle studentesse e agli studenti cattolici di Bonn nel 1923, come protesta per l’invasione francese della Germania con l’occupazione della Ruhr:

“In questi tragici e dolorosi momenti nei quali la vostra patria è calpestata da piedi stranieri, mentre il vostro antagonista come nemico della patria occupa i vostri focolari, vi mandiamo, noi studenti cattolici, l’espressione del nostro fraterno amore. Non abbiamo la possibilità di mutare la triste situazione, ma sentiamo in noi l’intera forza del nostro amore cristiano che ci affratella oltre i confini di tutte le Nazioni…

La società moderna affonda nei dolori delle passioni umane e si allontana da ogni ideale d’amore e di pace. Cattolici voi e noi dobbiamo portare il soffio di bontà che solo può nascere dalla fede di Cristo.

Fratelli, in queste nuove prove e terribili dolori, sappiate che la grande famiglia cristiana prega per voi; agite perché le sofferenze e i lutti vi siano alleggeriti. Siccome la pace del mondo senza Dio non può tornare, serbate almeno voi, uomini di buona volontà, nei vostri cuori Colui che nella grotta fu annunziato dagli Angeli il Salvatore dell’Umanità”.

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