Don Luigi Taliani: una vita per l’Azione Cattolica e per l’informazione

Condividi su...

Nella scorsa settimana nella diocesi di Macerata è deceduto è deceduto don Luigi Taliani, vicario parrocchiale nella chiesa dell’Immacolata di Macerata e per anni direttore della redazione del settimanale ‘Emmaus’ e di ‘Radio Nuova Macerata’, oltre che responsabile della comunicazioni sociali diocesane ed insegnante di religione cattolica.

Ordinato sacerdote il 27 settembre 1969 dall’allora Vescovo di Macerata, card. Ersilio Tonini, don Taliani è stato impegnato nell’Azione Cattolica con incarichi diversi (11 anni come assistente regionale ACR, poi, assistente regionale MSAC) e come assistente per la Fuci, la Federazione universitaria cattolica italiana, a Macerata.

Anche l’Azione Cattolica diocesana ha espresso la propria commozione: “Per la nostra chiesa locale è stato sicuramente l’interprete più fedele di una lettura sapiente e profetica della realtà, con l’innegabile lucida capacità, riconosciutagli da tutti, di saper guardare sempre oltre l’immediato ed il contingente.

Sentimenti di profonda gratitudine per il servizio prestato con amore e passione all’A.C., alla F.U.C.I. e ai media diocesani, si alternano, in questi primi momenti, al rammarico per la perdita, soprattutto, di un amico ma anche al desiderio di far fruttificare i tanti germi di novità e le brucianti intuizioni che generosamente ha donato a tutta la chiesa diocesana. Ciao don Luigi!”

Nell’omelia funebre mons. Nazareno Marconi ha tratteggiato un profilo ascoltando i fedeli che lo hanno conosciuto: “Voi che siete qui, la presenza di tanti in questi giorni, le parole ‘non di circostanza’ che ho udito da tanti su don Luigi, sono il biglietto da visita con cui si è presentato al Signore: un uomo ed un prete che ha confidato nel Signore ed ha vissuto impegnandosi a portare frutto.

Frutti nell’apostolato dei laici, come hanno testimoniato i messaggi dei vertici nazionali dell’Azione Cattolica, della Fuci e di varie altre realtà a movimenti. Frutti nel mondo dei media, testimoniati da quanto hanno scritto tanti colleghi giornalisti e la dirigenza della FISC. Infine, tanti frutti nascosti, che solo il Signore conosceva e che oggi parlano”.

Don Luigi Taliani ha sempre cercato un linguaggio per spiegare alla gente gli avvenimenti: “Ad un giornalismo che ha la sua molla nell’audience, nel desiderio di stupire e di scioccare, don Luigi ha sempre preferito il racconto che nasce dalla voglia sincera di comprendere, di coinvolgersi, di farsi vicino. E’ una lezione che spero non vada perduta, vorrei anzi che diventasse un punto fermo dello stile almeno dei nostri media diocesani, che lui ha fatto nascere e crescere.

In questo mondo segnato dalla guerra, dove la guerra insozza tutto, anche il mondo della comunicazione, che diventa propaganda di odio, la delicatezza e l’empatia del nostro don Luigi ci mancano molto”.

Il presidente nazionale dell’Azione Cattolica Italiana, Giuseppe Notarstefano, ha inviato un messaggio al presidente diocesano dell’Azione Cattolica, Francesco Garbuglia: “Carissimo Francesco sono davvero molto addolorato e mi unisco al vostro dolore per questa perdita. Lo affidiamo al Signore perché lo accolga nella sua pace”.

Mentre l’Azione Cattolica diocesana ha ricordato nel suo blog don Taliani con un suo editoriale apparso su EmmeTV il 13 marzo 2019: “Ogni giorno aprendo i giornali (per chi ancora li legge!) si ‘ascoltano’ tante voci che ci chiamano e scuotono il nostro torpore. Mi sorge una domanda! Quanto tempo, energie, risorse, entusiasmi impegnati spesso solamente all’ombra rassicurante dei campanili (o delle comunità e dei gruppi). E passi per quelli che sono gratificati dal farlo…

Se poi passiamo dai gruppi per esempio agli ‘intellettuali’, ai giornalisti, agli opinion maker o come vogliamo chiamarli, la situazione resta immutata. Si procede per schieramenti predefiniti (progressisti/conservatori per dire).

La risultante qua! è di tutto questo? La situazione l’abbiamo tutti i giorni sotto il naso. Un laicato cattolico spesso autoreferenziale, autocentrico, istericamente fissato sulle proprie questioni di lana caprina, incapace fondamentalmente di incidere sul resto del mondo e sulla realtà che li circonda.

Spesso creiamo polemiche nel 90% dei casi solo su polemiche e tempeste in bicchieri d’acqua. Spesso la comunità cristiana sembra una riserva indiana minacciata dalla sua influenza e dalla sua irrilevanza, che non autorizza i piagnoni a versare lacrime per il mondo cinico e baro che ci emargina, ci isola, ci sbeffeggia e ci ignora.

I responsabili siamo noi che ci siamo isolati e ci rendiamo in pratica ignorati dagli altri. Poco male, dico io. Se non fosse che noi, i cristiani, non siamo qui per contarci, fare gruppo, difendere valori, occupare posizioni, riscuotere rendite relative, pesare ed avere voci in capitolo sulle leggi…

Noi siamo qui perché Qualcuno ci ha piazzato gli occhi addosso, ci ha scelto e ci ha mandato. A chi?  Agli ALTRI”.

(Foto: MarcheMedia)

Free Webcam Girls
151.11.48.50