Il papa consacra Ucraina e Russia alla Madonna

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“Non si arresta, purtroppo, la violenta aggressione contro l’Ucraina, un massacro insensato dove ogni giorno si ripetono scempi e atrocità. Non c’è giustificazione per questo! Supplico tutti gli attori della comunità internazionale perché si impegnino davvero nel far cessare questa guerra ripugnante”.

Ancora una volta papa Francesco, al termine della recita dell’Angelus di domenica scorsa, ha rivolto un appello per la pace in Ucraina, dopo aver fatto visita ai bambini ucraini ricoverati all’ospedale ‘Bambin Gesù’:

“Bambini innocenti. Penso ai milioni di rifugiati ucraini che devono fuggire lasciando indietro tutto e provo un grande dolore per quanti non hanno nemmeno la possibilità di scappare. Tanti nonni, ammalati e poveri, separati dai propri familiari, tanti bambini e persone fragili restano a morire sotto le bombe, senza poter ricevere aiuto e senza trovare sicurezza nemmeno nei rifugi antiaerei.

Tutto questo è disumano! Anzi, è anche sacrilego, perché va contro la sacralità della vita umana, soprattutto contro la vita umana indifesa, che va rispettata e protetta, non eliminata, e che viene prima di qualsiasi strategia! Non dimentichiamo: è una crudeltà, disumana e sacrilega! Preghiamo in silenzio per quanti soffrono”.

Ha ricordato che la Chiesa sta aiutando il popolo ucraino: “Penso anche al Nunzio Apostolico, appena fatto Nunzio, mons. Visvaldas Kulbokas, che dall’inizio della guerra è rimasto a Kyiv insieme ai suoi collaboratori e con la sua presenza mi rende vicino ogni giorno al martoriato popolo ucraino.

Stiamo vicini a questo popolo, abbracciamolo con l’affetto e con l’impegno concreto e con la preghiera. E, per favore, non abituiamoci alla guerra e alla violenza! Non stanchiamoci di accogliere con generosità, come si sta facendo: non solo ora, nell’emergenza, ma anche nelle settimane e nei mesi che verranno”.

Infine ha ricordato il gesto di oggi: “Invito ogni comunità e ogni fedele a unirsi a me venerdì 25 marzo, Solennità dell’Annunciazione, nel compiere un solenne Atto di consacrazione dell’umanità, specialmente della Russia e dell’Ucraina, al Cuore immacolato di Maria, affinché Lei, la Regina della pace, ottenga al mondo la pace”.

Ricordiamo che il 29 agosto 1931 suor Lucia trasmise al vescovo di Leiria una profezia di Gesù; essa aveva ricevuto una intima comunicazione secondo cui: “Non hanno voluto accogliere la mia richiesta. Come il re di Francia si pentiranno e lo faranno, ma sarà troppo tardi. La Russia avrà sparso i suoi errori nel mondo provocando guerre e persecuzioni alla Chiesa. Il Santo Padre dovrà soffrire molto”.

Papa Pio XII il 7 luglio 1952 consacrò i popoli della Russia al Cuore Immacolato di Maria nella Lettera apostolica ‘Sacro vergente anno’: “Come pochi anni fa abbiamo consacrato tutto il mondo al Cuore immacolato della vergine Madre di Dio, così ora, in modo specialissimo, consacriamo tutti i popoli della Russia al medesimo Cuore immacolato”.

Mentre il 25 marzo 1984 in piazza San Pietro, in unione spirituale con tutti i vescovi del mondo, san Giovanni Paolo II ha affidato al Cuore Immacolato di Maria tutti i popoli:

“E perciò, o Madre degli uomini e dei popoli, Tu che conosci tutte le loro sofferenze e le loro speranze, Tu che senti maternamente tutte le lotte tra il bene e il male, tra la luce e le tenebre, che scuotono il mondo contemporaneo, accogli il nostro grido che, mossi dallo Spirito Santo, rivolgiamo direttamente al Tuo Cuore:

abbraccia con amore di Madre e di Serva del Signore, questo nostro mondo umano, che Ti affidiamo e consacriamo, pieni di inquietudine per la sorte terrena ed eterna degli uomini e dei popoli. In modo speciale Ti affidiamo e consacriamo quegli uomini e quelle nazioni, che di questo affidamento e di questa consacrazione hanno particolarmente bisogno”.

Fratel Biagio, fondatore della Missione di Speranza e Carità di Palermo che ospita circa 600 persone in difficoltà, ha interrotto il digiuno radicale, chiedendo di interrompere la guerra in Ucraina: “Adesso basta alle guerre, alle violenze e all’odio; non prevalga più il male ma accogliamo e facciamo il bene, riconciliandoci tutti insieme con lo Stato della Russia, dell’Ucraina, dell’Europa, dell’America, dell’Africa e dell’Asia e con tutti gli altri Stati del mondo“.

Tutti i missionari, i volontari e diversi benefattori della Missione per il periodo quaresimale a turno stanno digiunando per pregare per la pace tra Russia e Ucraina: “Ringrazio grandemente papa Francesco per il suo impegno per la pace e la riconciliazione fra lo Stato della Russia e lo Stato dell’Ucraina. Sono molto contento che papa Francesco consacrerà, il prossimo 25 marzo, al cuore di Maria la Russia e l’Ucraina; noi della Missione da Palermo ci uniremo in preghiera e penitenza”.

Fratel Biagio in una nota ha scritto: “Questo messaggio è rivolto a tutti i popoli e le nazioni, soprattutto a quelle nazioni che in questo momento sono in conflitto e non in pace; adesso però è arrivato il giusto momento per riunirci tutti insieme per il Bene Comune, impegnandoci a costruire strumenti di pace e non più di guerre.

Carissimi e amati Capi di ogni Stato e Nazione, autorità, responsabili, le varie confessioni religiose, la Santa Chiesa i non credenti, le varie professioni, gli educatori, gli informatori sociali, tutte le associazioni e ogni cittadino di questa terra è doveroso contribuire, aiutandoci gli uni con gli altri, a rafforzare la preghiera, il sacrificio e le opere di bene”.

Anche a Stroncone, in provincia di Terni, in occasione della solennità dell’Annunciazione, sarà inaugurata una maiolica che riproduce la preghiera ‘Ave Maria’ come riportata nel libretto del beato Antonio (1381-1461).

Infatti questo manoscritto è la più antica testimonianza del testo di tale orazione mariana recitata in tutto il mondo e senza forzature si può definire il convento francescano di Stroncone quale ‘Casa dell’Ave Maria’. L’inaugurazione sarà l’occasione per innalzare assieme a papa Francesco e a tutti gli uomini di buona volontà l’invocazione ‘Maria, regina della pace, prega per noi!’

Infine per la stessa data i pacifisti nonviolenti europei danno un ultimatum alle parti in conflitto con la richiesta di fermare la guerra: “Dichiarate un cessate il fuoco, consentite il soccorso alle organizzazioni umanitarie ed iniziate negoziati a oltranza per la risoluzione delle controversie tra Russia e Ucraina.

Se entro il 25 marzo non rispetterete questo ultimatum senza condizioni, organizzeremo carovane di pacifisti nonviolenti che da tutta Europa, con tutti i mezzi possibili, si dirigeranno verso le zone di conflitto, disarmati, per interporsi come forze di pace tra i combattenti. Tali carovane saranno identificate con una bandiera bianca e con la bandiera della pace.

Chiediamo inoltre che l’ONU ci accompagni con le sue forze di interposizione di pace così come avrebbe dovuto fare fin dall’inizio del conflitto. Chiediamo che tutti i governi, in particolare quelli che aderiscono alla NATO, cessino immediatamente di alimentare il conflitto con l’invio di armi alle parti”.

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