Dichiarazione resa dal Cardinal Becciu davanti al Tribunale dello Stato della Città del Vaticano: “Sono stato preceduto da un massacro mediatico senza precedenti”. “Il Papa ha dichiarato di credere alla mia innocenza”

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Riporto di seguito la Dichiarazione introduttiva, resa oggi dal Cardinale Angelo Becciu davanti al Tribunale dello Stato della Città del Vaticano (oggi non solo come comunicatore, ma come uno dei suoi “antichi collaboratori” e in questa vesta lo ringrazio per il suo coraggio e per la sua testimonianza, perché così facendo, difende anche la nostra onorabilità come uomini di curia, in mio caso emerito): «Sono stato preceduto da un massacro mediatico senza precedenti». «Una campagna violenta e volgare». «Accuse assurde. Incredibili. Grottesche. Mostruose. Viene da chiedersi chi tutto questo ha voluto e a quale scopo. Certo, contava demonizzarmi e distruggermi». Inoltre, riportiamo il Comunicato stampa nell’interesse del Cardinal Becciu, nel quale i suoi difensori informano che ha dimostrato il corretto utilizzo dei fondi: «È stato così eliminato anche solo il sospetto di irregolarità conclamando l’innocenza che il Cardinale ha sempre mantenuto».

Comunicato stampa nell’interesse di Sua Eminenza Reverendissima il Cardinale Giovanni Angelo Becciu, 17 marzo 2022

Il Cardinale Becciu, con la serenità e la fermezza dell’innocenza che l’hanno sostenuto sin dall’inizio, ha accolto con favore la disponibilità del Tribunale ad ascoltare i chiarimenti sulle finalità caritatevoli che hanno assistito e contraddistinto in ogni aspetto le erogazioni dei due contributi contestati dall’Accusa.
Ha così spiegato che il primo contributo, per 25.000 euro nel 2015, richiesto dal Vescovo di Ozieri, servì a far ripartire la produzione di un panificio a vocazione caritatevole, ideato dalla Diocesi, d’intesa con la locale Caritas, andato distrutto in un incendio, nell’ambito del progetto d’inclusione sociale “Il pane degli ultimi”, grazie al quale oltre quindici lavoratori svantaggiati sono in grado di sostenere, da anni, sé stessi e le loro famiglie.
Il secondo contributo, per 100.000 euro nel 2018, fu erogato, sempre a fronte di richieste del Vescovo di Ozieri, per sostenere la costruzione di un centro polifunzionale, denominato “Cittadella della carità”, finalizzato a ospitare, fra l’altro, uffici Caritas, assistenza agli anziani e ai profughi.
Tale centro, dopo una lunga fase di raccolta di fondi da parte della Diocesi di Ozieri, ha visto l’avvio dei lavori appena lo scorso 28 febbraio.
Tutto quello che il Cardinale sostiene è documentato da atti che abbiamo già provveduto a depositare.
Oggi si è così dimostrato, con la forza dell’assoluta evidenza, il corretto impiego delle somme gestite dalla Segreteria di Stato, con finalità uniche ed esclusive di carità.
È stato così eliminato anche solo il sospetto di irregolarità conclamando l’innocenza che il Cardinale ha sempre mantenuto.

Avvocati Fabio Viglione, Maria Concetta Marzo

Di seguito, il testo della dichiarazione spontanea rilasciata in udienza da Sua Eminenza Reverendissima.

Foto Vatican Media.

Dichiarazione introduttiva resa oggi dal Cardinale Angelo Becciu davanti Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, 17 marzo 2022

Signor Presidente, Signori Giudici,
vi confesso che non mi è facile prendere la parola e difendere la mia onorabilità in questa Sede.
Sono stato preceduto da un massacro mediatico senza precedenti. Presentato come il peggiore dei cardinali. Una campagna violenta e volgare. Accuse di ogni genere con un’eco mondiale.
Sono stato descritto come un uomo corrotto. Avido di soldi. Sleale verso il Papa. Preoccupato soltanto del benessere dei miei familiari. Hanno insinuato infamie sull’integrità della mia vita sacerdotale, aver finanziato testimoni in un processo contro un confratello, essere addirittura proprietario di pozzi di petrolio o di paradisi fiscali.
Accuse assurde. Incredibili. Grottesche. Mostruose.
Viene da chiedersi chi tutto questo ha voluto e a quale scopo.
Certo, contava demonizzarmi e distruggermi.
Mi hanno ferito e colpito nel mio essere sacerdotale e nei miei affetti familiari.
Ma non mi hanno piegato.
No, Signor Presidente, Signori Giudici: sono qui a testa alta.
Con la coscienza pulita.
Difendo il mio diritto all’innocenza.
Nonostante il clamore mediatico, Sig. Presidente e Signori Giudici, confido nel vostro giudizio terzo e imparziale.
Sarà il frutto, ne sono certo, di giustizia: arrivando alla verità con l’esame incontrovertibile dei fatti.
Dichiaro la mia disponibilità totale a cercare e a dire con voi la verità.
Non ho paura di essa.
Desidero anzi che al più presto la verità sia proclamata.
Lo devo alla mia coscienza.
Lo devo ai miei antichi collaboratori, a tutti gli uomini della Curia, alle comunità ecclesiali che mi hanno conosciuto come delegato del Papa per la beatificazione di numerosi servi di Dio e nei numerosi Paesi che ho servito nel corso del mio servizio diplomatico.
Lo devo ai miei familiari.
Lo devo alla Chiesa intera.
Lo devo soprattutto al Santo Padre, che recentemente ha dichiarato di credere alla mia innocenza.
Eccomi, Sig. Presidente: sono pronto a rispondere alle vostre domande.
Ma prima di iniziare, voglio dichiarare qui, subito, con la forza e la trasparenza della mia coscienza: non ho mai voluto che un euro, anzi un centesimo di cui ho avuto gestione o anche solo conoscenza, venisse distratto, mal utilizzato o destinato a fini che non fossero esclusivamente istituzionali.
Ho sempre agito per il bene della Sede Apostolica e della Chiesa tutta.
Grazie, Signor Presidente e Signori Giudici.

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