Il gas di Aliyev che piace tanto… La popolazione armena di Artsakh/Nagorno-Karabakh, al buio, senza gas e in difficoltà da una settimana

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Viviamo tempi difficili con l’ennesima guerra che insanguina il mondo. E tuttavia questo nuovo bagno di sangue non frena certi dittatori dal continuare a perseguire la strada della violenza e della minaccia contro i “nemici”, contro l’inerme popolazione.

Per nulla scottato dal voto quasi unanime del Parlamento europeo che lo scorso 10 marzo ha votato una risoluzione [Il Parlamento Europeo vota una risoluzione di condanna per la distruzione del patrimonio culturale armeno in Artsakh/Nagorno-Karabakh. L’Azerbajgian sta commettendo un genocidio culturale – 11 marzo 2022] a favore della protezione del patrimonio culturale armeno nei territori di Artsakh/Nagorno-Karabakh ora occupati dagli azeri dopo la guerra da loro scatenata nell’autunno 2020 [Presidente Arayik Harutyunyan: non è l’Azerbajgian, è la Turchia che combatte contro l’Artsakh. Circa 4.000 jihadisti della Syria combattendo con i turchi dalla parte azera – 28 settembre 2020 e Una tra le tante guerre ignorate. L’aggressione dell’Azerbajgian e l’occupazione militare di gran parte del territorio dell’Artsakh prima ignorate e poi dimenticate. Basta guerre! – 8 marzo 2022], il Presidente dell’AzerbaJgian, Ilham Aliyev sta di nuovo alzando la tensione nella regione.

Colpi di mortaio azeri verso una scuola in Artsakh/Nagorno-Karabakh, spari contro la popolazione civile, altoparlanti che diffondono inviti minacciosi: l’Azerbajgian, appena condannato dall’Europarlamento, sta cercando nuovamente lo scontro in Artsakh/Nagorno-Karabakh. Chi aiuterà gli armeni? (Iniziativa italiana per l’Artsakh).

Negli ultimi giorni si intensificano le violazioni del cessate-il-fuoco con colpi anche di mortaio da 120 mm contro i pacifici insediamenti armeni che hanno portato al ferimento di alcuni civili [QUI].

Gli Azeri l’11 marzo 2022 hanno sparato due colpi di mortaio da 120 mm davanti alla scuola del villaggio di Khnapat in Artsakh/Nagorno-Karabakh. Per fortuna nessun ferito. Criminali! (Iniziativa italiana per l’Artsakh).

Da una settimana l’intero Artsakh/Nagorno-Karabakh è senza gas [QUI], perché la condotta che arriva dall’Armenia è stata interrotta in un tratto sotto controllo azero e i soldati del regime azero impediscono ai tecnici di riparare quello che potrebbe essere un guasto o più probabilmente un sabotaggio intenzionale.

Stepanakert, Capitale della Repubblica di Artsakh/Nagorno-Karabakh la sera del 12 marzo 2022. Senza gas, senza luce per il boicottaggio azero. L’Azerbajgian del dittatore Aliyev cerca di terrorizzare la popolazione armena (Iniziativa italiana per l’Artsakh).

Oltre centomila persone vivono senza riscaldamento (con temperature che in questo periodo sono abbondantemente sotto lo zero), senza possibilità di cucinare e di usare acqua calda per lavarsi.

Un nuovo crimine del dittatore azero (ricordiamo sempre che l’AzerbaJgian è al 168° posto su 180 nazioni nella classifica di Reporter Senza Frontiere sulla libertà di informazione nel mondo) che si fa forte del suo tesoro energetico specie in questi tempi di crisi.

Ora va bene fare affari anche con i peggiori regimi, ma dimenticare e calpestare i diritti dell’uomo, i valori della democrazia, il rispetto per le persone, in nome del commercio non può essere accettato.

Ci appelliamo alle istituzioni italiane perché facciano pressione sull’Azerbajgian e venga immediatamente ripristinato il diritto degli Armeni a scaldarsi, mangiare e lavarsi, il diritto di vivere. In pace.

Ecco le conseguenze del colpo di mortaio da 60 mm sparato dalle forze armate di Aliyev su una casa nel villaggio di Parukh in Artsakh. L’Azerbajgian continua a sparare sugli insediamenti armeni. Aliyev criminale di guerra (Iniziativa italiana per l’Artsakh).

P.S. Ci domandiamo se il Dr. Antonio Stango, nella sua veste di Presidente della “Federazione italiana diritti umani- Comitato Helsinki”, sempre così “sensibile” verso l’Azerbajgian, ritenga questa volta opportuno intervenire nei confronti del regime azero per la violazione dei diritti della popolazione del Nagorno Karabakh.

Questo articolo è stato pubblicato sul sito della Comunità armena di Roma [QUI].

Andate a raccontarlo – uscendo dalla vostra zona di confort sulla poltrona del salotto, dove non vi è mancato neanche un giorno il gas di Putin attraverso l’Ucraina, nonostante 3 settimane di guerra – a chi vive da anni sotto le bombe, come gli Armeni della Repubblica di Artsakh/Nagorno-Karabakh. Rispondano: “Si può vivere anche senza idioti”.
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