Tempo di Quaresima e tempo di guerra: cosa possiamo fare noi?

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Siamo entrati nel tempo di Quaresima quasi in concomitanza con lo scoppio di una bruttissima guerra. E’ sotto agli occhi di tutti la devastazione della terra ucraina, un attacco che, come sempre succede, fa soffrire i più deboli, crea un solco tra popoli vicini e genera tensioni in tutto il mondo. Di fronte a tanto dolore, che vediamo solo attraverso degli schermi, potremmo sentirci impotenti.

Eppure, Gesù ci chiama a fare la nostra parte per mitigare questo male. Se da un lato il Signore non può violare la libertà di chi opera il male, dall’altro può rinforzare noi nel compiere il bene. Noi cristiani, che siamo suoi operai nella Vigna, possiamo sempre chiedere: ‘Signore, cosa posso fare per te, per aiutare il tuo Regno a crescere?’

Dio si fida degli uomini. Ha bisogno degli uomini, della nostra disponibilità, per portare il bene in questo mondo assediato dal demonio, prima ancora che dalle armate degli eserciti. ‘Dov’è Dio, mentre succedono queste cose?’, tanti se lo domandano. Ho sentito una risposta molto bella, domenica scorsa, in un programma andato in onda su Rai 1: ‘Il cuore dell’uomo è il terreno di battaglia tra Dio e Satana. Sta a noi scegliere da che parte stare’. Possiamo essere figli della luce o figli delle tenebre.

Come vivere, dunque, questo tempo di Quaresima e questo momento straziante per l’Europa, che può essere anche una prova per la nostra fede? Pregando, dialogando con Cristo e sua Madre, offrendo comunioni, intercedendo per i nostri fratelli oppressi e per quei potenti che hanno bisogno di conversione, digiunando (che non significa solo non mangiare: ognuno può offrire a Dio delle piccole o grandi rinunce, per chiedere che quel gesto di amore vada a beneficio dei fratelli che hanno bisogno di aiuto).

Nella Bibbia si parla spessissimo del potere della preghiera e Gesù stesso pregava (in disparte, prima di compiere i miracoli, prima di morire, mentre muore). La sua vita è stata un continuo dialogo col Padre, nella gioia e nel dolore, quando accadevano fatti straordinari e quando invece si trovava a vivere la prova.

E in merito al digiuno, proprio Gesù afferma che i demoni peggiori si scacciano con il digiuno (Mt 17,21). Lui stesso ha digiunato nel deserto e ha parlato di digiuno per i suoi discepoli, dicendo che avrebbero digiunato quando lo sposo sarebbe stato loro tolto (Mt 9,14-17).

Perché mettere in campo queste ‘armi spirituali’? Perché, come ci ricorda san Paolo, ‘La nostra battaglia non è contro creature fatte di carne e di sangue, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti’ (Ef 6, 10-13).

È il diavolo l’attore principale di tutto ciò che sta accadendo e del male che attanaglia il mondo, per questo san Paolo esorta: “attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza. Rivestitevi dell’armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. […]

Prendete perciò l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. Pregate inoltre incessantemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, vigilando a questo scopo con ogni perseveranza (Ef 6, 10-18).

Oltre a mettere in campo queste ‘armi spirituali’ che vanno a colpire Satana direttamente, ci è però anche chiesto di condividere la sofferenza di tante persone crocifisse.

È tempo di agire, di donare, di aprire le porte di casa. Di mettere in pratica le opere di msericordia che Gesù stesso ci chiede, Lui che si identifica nei poveri, nei deboli, nei profughi. E’ nell’amore che verremo giudicati da Dio:

Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato a bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.

Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me (Mt 25, 35-40).

Ricordiamoci questo, per vivere fruttuosamente la Quaresima: mettere in campo le armi spirituali e la carità. Non ci sono altre vie per pregustare già qui sulla terra la vita eterna.

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