Ancor prima dell’introduzione delle multe, l’Austria “sospende” l’obbligo vaccinale anti-Covid-19: «Non più proporzionato»

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Il Ministro della Salute Johannes Rauch e il Ministro per gli Affari Europei e Costituzionali Karoline Edtstadler hanno annunciato che il governo austriaco ha deciso di “sospendere” l’obbligo vaccinale anti-Covid-19. I due ministri austriaci hanno spiegato che con Omicron come variante «predominante», la vaccinazione obbligatoria «non è più proporzionata», secondo quanto riportano i media austriaci.

La base della decisione è il rapporto di una commissione di esperti, che si riunirà di nuovo tra tre mesi, quando la situazione verrà nuovamente valutata e verrà presa una nuova decisione. La vaccinazione obbligatoria era entrata in vigore all’inizio di febbraio. Tuttavia, non è mai stata emessa alcuna multa, poiché le violazioni dell’obbligo avrebbero dovuto essere punite a partire da metà marzo.

«Avrebbero dovuto procedere in questa fase a comminare le multe per coloro che non si vaccinavano, invece hanno deciso di mettere fine al cosiddetto “obbligo” prima ancora di iniziare. Questa strategia ha un nome preciso e si chiama “bluff” come mi era capitato di osservare nei mesi scorsi. L’Austria non aveva mai avuto alcuna intenzione di procedere ad un vero e proprio obbligo. Si sono limitati a far passare un testo in Parlamento pieno di buchi la cui inapplicabilità era chiara sin dal principio. Lo scopo era quindi un altro. Lo scopo era far credere che si sarebbe proceduto ad una misura che avrebbe escluso i non sierati dalla società nel tentativo di ingannare più persone possibile e indurle a inocularsi» (Cesare Sacchetti).

Ricordiamo quanto abbiamo scritto il 30 gennaio 2022 (La Corte Costituzionale dell’Austria vuole dal Governo entro il 18 febbraio informazioni precise e puntuali sulla gestione Covid-19): «ll Verfassungsgerichtshof (VfGH), la Corte Costituzionale dell’Austria – a seguito del ricevimento di una serie di denunce – ha avviato una procedura di revisione dei provvedimenti anti-Covid-19 governative, che hanno portato, tra l’altro, al lockdown. Innanzitutto, i giudici supremi austriaci vogliono sapere quanto fossero giustificate i provvedimenti. Il focus principale è sull’onere per il sistema sanitario, a cui i provvedimenti erano legati. Con l’intenzione di chiarire quanto fossero giustificate le norme governative, il 26 gennaio scorso la Corte Costituzionale ha inviato cinque pagine con dieci serie di domande al Ministro della Salute e ai suoi rappresentanti legali, relative l’obbligo vaccinale, i dati incontrovertibili su efficacia vaccini, le mascherine, i tamponi, i contagi, i ricoveri, i decessi e le potenziali reazioni avverse alla vaccinazione».

Già allora era significativo, che appena inviate le domande, il Cancelliere Karl Nehammer in una breve nota aveva comunicato che l’Austria revocava il lockdown per i non vaccinati in vigore da alcune settimane.

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