Le ceneri: inizio della Quaresima

Inizia oggi il tempo di ‘Quaresima’, un tempo liturgico che ci porta alla seconda festa dell’anno: la Pasqua di risurrezione. L’anno liturgico infatti è scandito da tre feste: Natale, Pasqua e Pentecoste; la Quaresima è la preparazione alla Pasqua di risurrezione; un periodo di 40 giorni per attuare il messaggio di Gesù: ‘Convertitevi e credete al Vangelo’.

Il ‘quaranta’ è un numero simbolico: 4 X 10, dove il quattro rappresenta i quattro elementi costitutivi  del creato (aria, terra, acqua e fuoco): quattro elementi che, armonizzati dal ‘dieci’, che simboleggia la divinità, determinano l’armonia del ‘cosmo’; abbandonati a se stessi, determinano il ‘caos’.

La Bibbia, Parola di Dio, è ricca di questi simboli. Il 40 ritorna sempre nei momenti particolari della storia del popolo di Dio: 40 giorni durò il diluvio universale quando le acque sommersero il creato ai tempi di Noè; 40 anni gli Ebrei errarono nel deserto, appena usciti dall’Egitto, prima di entrare nella terra promessa; 40 giorni Mosè trascorse sul monte Sinai per ricevere la legge di Dio; 40 giorni il profeta Elia trascorse sul monte Oreb prima di incontrarsi con Dio; 40 giorni Gesù trascorse nel deserto prima di iniziare la vita pubblica.

La simbologia del 40 indica il tempo adatto per la conversione del cuore; il 40 giorni della quaresima, che inizia con l’imposizione delle ceneri, indica il tempo spirituale per ciascuno di noi per prepararsi a celebrare la Pasqua del Signore Gesù, crocifisso, morto e risorto, ed iniziare una vita nuova, conforme al Vangelo, parola di Dio;  da qui le parole di Gesù: ‘Convertitevi e credete al vangelo’. Convertirsi significa cambiare modo di pensare e di agire; il profeta esorta dicendo “laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore, vostro Dio, perché è misericordioso e pietoso”.

La Quaresima è il tempo adatto per ritrovare la rotta della vita, per ritrovare questa rotta ci offre un segno: la cenere in testa, prendere coscienza che siamo stati creati per il fuoco che sempre arde e non per la cenere che subito si spegne; è necessario individuare i valori veri che non periscono e liberarci dalle illusioni, dall’apparenza, dalla polvere.

Il Vangelo propone tre tappe: la Preghiera, la Carità, il Digiuno: la preghiera ci rannoda a Dio, la carità al prossimo, il digiuno a noi stessi. E’ necessario vivere la vita con la bussola in mano per non smarrire la giusta direzione, la meta è sempre la stessa. Cristo Gesù crocifisso e risorto.

Dio oggi ci invita attraverso le parole de profeta Gioele: ‘Ritornate a me con tutto il cuore’; l’invito è pressante perché purtroppo non sempre sappiamo portare la Parola di Dio nell’ambiente dove si vive e si lavora, da qui la scristianizzazione progressiva della società; da qui l’egoismo che domina e l’ipocrisia che fa capolino. 

L’invito paterno e misericordioso di Dio oggi è fatto proprio dall’apostolo Paolo che si presenta a noi come ‘ambasciatore del Signore’: prima, dice l’Apostolo, ero bestemmiatore, persecutore, un violento, ora mi è stata usata misericordia.

Ecco allora il tempo propizio e la Chiesa si preoccupa di mostrare quale deve essere l’orientamento della nostra vita mentre ci fornisce i sussidi divini: preghiera, elemosina, digiuno per aprirci ed accogliere la Parola di Dio. Questo è il tempo privilegiato per riscoprire la grazia del battesimo e prepararci con cuore libero a celebrare la Pasqua.

Lo Spirito Santo, che guidò Gesù nel deserto, oggi spinge noi a seguirlo, ci conferma nel progetto dell’amore divino, ci esorta ad essere forti, veri cristiani di fonte alle tentazioni del materialismo, del potere e dell’infedeltà. Senza Dio, amici carissimi, l’esistenza diventa vuota, priva di senso, arida di affetti autentici e di grandi ideali.

Iniziamo perciò il nostro itinerario: sarà la migliore preparazione alla Pasqua. Maria, madre della speranza, ci sarà sempre accanto, ci sosterrà  con la sua materna tenerezza, ci guiderà con animo rinnovato alla Pasqua del Signore. Maria, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi.