In Vaticano è prevalsa la ragione di Stato a dispetto totale dei diritti della difesa e dei principi del giusto processo. Respinte tutte le eccezioni e negato che si tratta di “processo speciale”

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Con l’ordinanza odierna di 40 pagine in 23 punti il Tribunale di prima istanza vaticano (Corte composta dal Presidente Dott. Giuseppe Pignatone e i Giudici Prof. Venerando Marano e Prof. Carlo Bonzano), finalmente il processo 60SA a carico del Cardinale Giovanni Angelo Becciu, altri 9 imputati e 4 società, partito il 27 luglio 2021, ma in più di sette mesi con nove udienze mai entrato in merito, il prossimo 17 marzo entrerà nella fase dibattimentale. E questo nonostante i Promotori di Giustizia hanno mai ottemperato all’ordinanza del Presidente del Tribunale Vaticano Giuseppe Pignatore, rifiutandosi di consegnare tutto il materiale probatorio nella sua integrità e totalità, affinché la difesa ne abbia conoscenza completa e integrale (perché “decidono loro”). Ciononostante, ora Papa Francesco ha deciso che si entra nella fase dibattimentale e il Presidente ha quindi respinto tutte le eccezioni difensive.

La prima e l’ultima pagina dell’ordinanza del 1° marzo 2022 di 40 pagine.

Il Cardinal Becciu, unico imputato presente questa mattina in aula per la nona udienza, sarà il primo imputato ad essere interrogato nella decima udienza del 17 marzo, ma limitatamente alla questione della Sardegna, cioè dei fondi alla diocesi di Ozieri e alla cooperativa Spes in Sardegna, gestita dal fratello. In seguito, Becciu sarà interrogato sulla questione Sloane Avenue e sul caso Marogna. «Sono contento adesso posso parlare», ha detto Becciu al termine del l’udienza. «Finalmente arriva l’ora di dire la verità. Inizia il dibattimento. Era da sette mesi che aspettavo, e adesso posso parlare», ha detto il cardinale.  Sono pronto a rispondere Commenta il sito Silere non possum: «Il primo ad essere udito sarà il Cardinale Becciu. Non si tratta neppure del primo imputato nella lista ma ovviamente il teatro deve iniziare e Francesco vuole accontentare i giornalisti assetati di brandelli di carne cardinalizi».

Comunicato stampa nell’interesse di Sua Eminenza il Cardinale Giovanni Angelo Becciu, 1° marzo 2022

Siamo pronti a dimostrare, in modo inconfutabile, la piena innocenza del Cardinale da ogni accusa. Accogliamo con favore la celerità del dibattimento e già alla prima udienza, calendarizzata per il 17 marzo, potremo finalmente cominciare un chiarimento nei fatti di fronte al Giudice terzo. Potrà così essere accertata la piena correttezza del Cardinale e del suo operato, sempre improntato alla massima trasparenza, nella fedeltà alla Chiesa e al Santo Padre. 

Avv. Fabio Viglione, Avv. Maria Concetta Marzo

«Pignatone ha dichiarato che il Promotore di Giustizia può decidere cosa dare e cosa, soprattutto, non dare alle difese! Buono a sapersi! Ma perché ha imposto a Diddi per ben tre volte con precise scadenze di consegnare tutto il materiale alle difese? O non conosceva le norme o ha cambiato idea per motivi extragiudiziali. La vittoria di Pirro avrà gravi ripercussioni sulla credibilità del Vaticano presso organismi internazionali. Ora fnalmente il 17 marzo il Cardinale parlerà e si difenderà dalle accuse. Sperando sempre nel giusto, anzi giustissimo, processo» (Mario Becciu – Facebook, 1° marzo 2022).

Il 24 settembre 2020 il Cardinal Becciu è stato obbligato dal Papa regnante a presentare la rinuncia alla carica di Prefetto della Congregazione dei Santi e dai diritti connessi al Cardinalato. Per questa dimissione, “per più di nove mesi la Santa Sede non ha fornito nessuna spiegazione, ma è noto che alcune testate giornalistiche hanno attivato una campagna martellante in cui hanno addossato numerose colpe al cardinale. Lui si è proclamato innocente, ha trovato la vicenda surreale e spera che l’equivoco si chiarisca, ricorda Andrea Paganini, che ha il grande merito di tener aggiornato una rassegna stampa, che “intende aiutare a farsi un’idea compiuta della vicenda, nella certezza che la verità ci renderà liberi. Tutti”. Questa “rassegna stampa offre ovviamente una scelta di ciò che è stato detto e scritto sull’argomento. I contributi – vagliati con discernimento – propongono letture più o meno condivisibili (non necessariamente tutte concordanti); spero invece di evitare articoli disonesti o calunniosi. Sempre nella convinzione della sacralità del principio della presunzione d’innocenza, che Papa Francesco ha definito “un diritto umano”; fino a prova contraria» [QUI].

Condividiamo di seguito due articoli sull’ordinanza odierna:

  • Processo Palazzo di Londra, si comincia davvero il 17 marzo. Fissato per quella data l’interrogatorio al Cardinale Becciu, relativo però solo alle questioni sarde. Pignatone rigetta tutte le eccezioni delle difese di Andrea Gagliarducci per ACI Stampa, 1° marzo 2022.
  • Sloane Avenue: Francesco ha deciso il processo i fa con la valutazione senza mezzi termini di un esperto di diritto canonico e del codice di procedura penale dello Stato della Città del Vaticano, dell’ordinanza letta oggi dal Presidente Pignatone, dal sito Silere non possum, 1° marzo 2022: «Ci sono voluti 217 giorni “per capire di quale morte bisogna far morire questi imputati”». E tutto questo in un “processo speciale” davanti ad un “tribunale speciale”, termini respinti da Pignatone alla faccia dei fatti.
La nona udienza (Foto di Vatican Media).

Processo Palazzo di Londra, si comincia davvero il 17 marzo
Fissato per quella data l’interrogatorio al Cardinale Becciu, relativo però solo alle questioni sarde. Pignatone rigetta tutte le eccezioni delle difese
di Andrea Gagliarducci
ACI Stampa, 1° marzo 2022

Dopo sette mesi, il processo vaticano sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato entra nel vivo. Si comincia il prossimo 17 marzo, con un interrogatorio al Cardinale Giovanni Angelo Becciu, ma solo limitatamente ai fondi arrivati in Sardegna alla diocesi di Ozieri e alla cooperativa Spes. Poi, il 18 marzo, con la presentazione degli atti e dei documenti, e così via, due udienze consecutive ogni due settimane, fino ad esaurimento, a partire dai testimoni chiesti dal Promotore di Giustizia vaticano.

Con una lunga ordinanza in 22 punti, in cui entra nel dettaglio di tutte le eccezioni prodotte dagli avvocati dei dieci imputati, Giuseppe Pignatone, presidente del Tribunale vaticano, ha rigettato tutte le eccezioni difensive. Ha accolto, però, la richiesta di depositare i decreti di archiviazione per monsignor Alberto Perlasca, per l’officiale di Segreteria di Stato Vincenzo Mauriello, e per Luciano Capaldo, coinvolto nella gestione del Palazzo di Londra e inizialmente persino indicato come uomo chiave nelle indagini. Da questi decreti di archiviazione, si potrà capire come l’accusa ha tarato la sua ricostruzione degli affari di Londra.

Tutte le nullità di Pignatone partono dalla premessa che i riferimenti fatti, nel corso del dibattimento, alla Costituzione Italiana, o anche alla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, non sono pertinenti perché in Vaticano c’è un ordinamento diverso. Pignatone ha sottolineato che in Vaticano non c’è un processo speciale, che i rescripta del Papa (quattro) non vanno ad inficiare il giusto processo, che anzi è garantito dalla legge 351 del 13 marzo 2013 e dall’articolo 35 della legge IX del luglio 2013.

In particolare, riguardo il mancato deposito di alcuni atti da parte del promotore, o degli omissis che sono negli atti, Pignatone ha considerato risolta la questione delle eccezioni con i depositi del 3 novembre 2021 da parte del promotore, e dunque l’eccezione è stata sollevata. Pignatone ha detto anche di “non avere il potere di ordinare ai promotori” di depositare ulteriore documentazione, perché nel sistema vaticano decide il promotore quali atti siano necessari.Tutte accettate le parti civili, così come è stata accettata la possibilità di risarcire anche per danni non patrimoniali. Sono considerati validi anche gli interrogatori di monsignor Alberto Perlasca.Gli avvocati difensori hanno eccepito la nullità dell’ordinanza, e in particolare con riserva sui rescripta del Papa, che – ha detto l’avvocato Panella – “non sono nel codice e non sono una legge, altrimenti si dovrebbe ammettere legge segreta”.

L’avvocato Ruggiu di Cecilia Marogna ha sottolineato che la sua assistita ha chiesto di essere sollevata dal segreto da Nato, Segreteria di Stato e Italia, e che teme per la sua incolumità.Si comincia, dunque, il 17 marzo. Il Cardinale Becciu risponderà solo sulla questione dei fondi alla diocesi di Ozieri e alla cooperativa Spes, ma non sugli altri due filoni di indagine, che riguardano appunto Marogna e Sloane Avenue. Il 18 marzo, gli avvocati sono chiamati a chiedere altre prove. Successivamente, si definiranno anche eventuali testimoni della difesa.

Pignatone ha anche provveduto di restituire il materiale sequestrato, e di fare istanza di dissequestro, ed eventualmente di fare istanza di visionare il materiale prima che sia dissequestrato, fermo restando che il Promotore di Giustizia dovrà accogliere le richieste. Le richieste vanno presentate entro il 7 marzo.

Il Presidente Giuseppe Pignatone (Foto di Vatican Media).

Sloane Avenue: Francesco ha deciso il processo i fa
Silere non possum, 1° marzo 2022

Ci sono voluti 217 giorni “per capire di quale morte bisogna far morire questi imputati”. Questa mattina il presidente del Tribunale vaticano ha emesso l’ordinanza con la quale ha rigettato le doglianze dei difensori e ha disposto il rinvio a giudizio di tutti gli imputati. Si tratta della corte del più piccolo stato del mondo che si è sempre caratterizzata per celerità (essendo anche poca la mole di lavoro) e per aver emesso sentenze sempre motivate in modo magistrale. Sono pochi gli appelli, in particolare durante la presidenza di Giuseppe Dalla Torre. Sul sito Vatican and Canon Law [1] potrete leggere alcune delle sue sentenze che sono veramente dei trattati che hanno sempre tentato di rispondere al meglio alle esigenze dei tempi.

Oggi quella stessa corte è capeggiata da un pubblico ministero italiano, il quale non ha mai aperto un codice di diritto canonico, e che non riesce a farsi rispettare dalla pubblica accusa. Sostanzialmente il sistema italiano è entrato oltre Tevere. In Italia, da anni, il pubblico ministero guida il processo e il giudice resta a guardare. Il pubblico ministero condanna e il giudice firma. Gli avvocati sono delle pietre di inciampo che si lamentano “per dilatare i tempi del processo”. Ciò che inquieta è che queste sono cose che gli avvocati italiani dovrebbero sapere e, invece, oggi il promotore di giustizia aggiunto Alessandro Diddì mette in pratica quel modus agendi che criticava durante il processo Buzzi.

Un’aula teatro di guerra

Giuseppe Pignatone ha più volte espresso il proprio imbarazzo. anche con battutine, in un’aula che è diventata teatro di guerra. Una battaglia che ieri ha visto il suo apice e la tensione si tagliava col coltello. Era chiaro che dopo 216 giorni di discussioni, a Santa Marta qualcuno ha perso la pazienza. Sappiamo bene come Francesco tenga alla propria immagine e i numerosi articoli usciti sulla stampa nazionale ed internazionale non gli sono affatto piaciuti. Su Avvenire e L’Osservatore Romano è riuscito a non far uscire nulla ma altrove il suo ascendente fa desiderare.  Nell’udienza di ieri era chiaro il “dettato superiore” come lo chiamerebbe Mons. Perlasca, ovvero il Papa ha ordinato a tribunale, ufficio del promotore di giustizia e parti civili di porre fine a questo teatro, non vuole rimetterci la faccia. Così si sono susseguiti tutti gli interventi con la stessa matrice sia dell’ex presidente della corte costituzionale della Repubblica Italiana, il quale ci chiediamo cosa ne possa sapere di diritto vaticano, sia delle altre parti. Giovanni Maria Flick ha risposto affermativamente alla domanda di qualche giornalista che gli chiedeva se questo fosse un giusto processo. Ora, che non ci sia, da parte nostra, grande stima per l’ordinamento italiano e soprattutto di quella corte costituzionale, è chiaro, ma ci chiediamo se il professore abbia presente cosa sia la Convenzione EDU. Probabile che quella, differentemente dal diritto canonico e vaticano, l’abbia letta. Ritenere che questo sia un giusto processo, o meglio, che queste siano delle indagini effettuate secondo i principi del giusto processo, significa non aver chiaro neppure lontanamente cosa siano i principi ispiratori del diritto canonico e dello stesso diritto divino che Flick ha citato in aula.

Ma nonostante ci siano alcuni sognatori, questo processo non è guidato da alcuna regola di diritto. Tantomeno la decisione spettava al presidente del tribunale. Del resto ogni atto di Francesco esce da Santa Marta senza passare in mano ad un vaglio di esperti, basti pensare agli ultimi motu proprio. Durante questo pontificato gli atti straordinari sono divenuti ordinari e quei testi sono degli obbrobri giuridici. Per quanto riguarda il diritto canonico, il Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi è completamente ignorato. Per quanto riguarda il diritto vaticano, basti pensare ai Rescripta e abbiamo presto spiegato quale principio viene utilizzato. Tutti i rescritti sono stati sempre pubblicati nella storia della Chiesa, compreso quelli concessi al Card. Parolin questa mattina e che modificano il Regolamento della Curia Romana e il Testo Unico delle Provvidenze a favore della Famiglia. Poi se gli esperti chiamati dal Papa, oggi, sono persone che non hanno neppure la cognizione di cosa siano gli Acta Apostolicae Sedis, stiamo freschi.

La decisione del tribunale

Come ha chiesto il Pontefice, il processo deve essere fatto. I diritti umani sono una cosa di cui ci preoccuperemo poi. Questa mattina quindi il tribunale ha rigettato tutte le doglianze delle difese ed ha ordinato il rinvio a giudizio degli imputati.

Il processo inizierà il 17 marzo 2022 e il primo ad essere udito sarà il Cardinale Becciu. Non si tratta neppure del primo imputato nella lista ma ovviamente il teatro deve iniziare e Francesco vuole accontentare i giornalisti assetati di brandelli di carne cardinalizi.

[1] Il sito Vatican and Canon Law è curato da Marco Felipe Perfetti, che ha svolto i suoi studi presso la facoltà di scienze giuridiche dell’ateneo bolognese Alma Mater Studiorum. Nella sua attività di ricerca e studio ha maturato un importante conoscenza del diritto penale e processual penale vaticano. Ha conoscenza del diritto canonico e ha svolto ricerche in ambito psicologico forense per il trattamento dei casi di abusi sull’infanzia, anche in ambito ecclesiastico. Ha maturato interesse e conoscenza del diritto internazionale e dei micro stati, in particolare della Serenissima Repubblica di San Marino e del Principato di Monaco. Nel 2019 ha dato vita a Ius Familiae il quale ha prestato attenzione alla protezione dei minori dai maltrattamenti in famiglia e dagli abusi. Nel 2021 ha pubblicato il primo codice di procedura penale dello Stato della Città del Vaticano.

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