La Quaresima è tempo favorevole

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“La Quaresima è tempo favorevole di rinnovamento personale e comunitario che ci conduce alla Pasqua di Gesù Cristo morto e risorto. Per il cammino quaresimale del 2022 ci farà bene riflettere sull’esortazione di San Paolo ai Galati. Non stanchiamoci di fare il bene; se infatti non desistiamo a suo tempo mieteremo. Poiché dunque ne abbiamo l’occasione, operiamo il bene verso tutti”: è questo il tema scelto dal papa per la Quaresima 2022, un’esortazione di San Paolo ai Galati.

Nella conferenza di presentazione suor Alessandra Smerilli, segretario ad interim del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, ha sottolineato che il messaggio si inserisce nel solco dell’enciclica ‘Fratelli tutti’: “Il Santo Padre ci invita ad entrare nella Quaresima interiorizzando più radicalmente che cosa significhi guardare ogni persona che incontriamo con gli occhi di Cristo e riconoscendo gli occhi di Cristo.

Spogliarci del superfluo, alleggerirci, assumere seriamente la chiamata alla conversione significa, nella Chiesa in questo momento storico, esprimere più distintamente nella nostra vita e con le nostre relazioni quell’amore che si effonde dalla vita intima di Dio, che lega il Padre e il Figlio nello Spirito Santo”.

Il messaggio riprende l’immagine agricola dell’apostolo delle genti: “Papa Francesco indugia sull’immagine della semina e dell’agricoltura, evocata da san Paolo, suggerendo la domanda su che tempo sia il nostro. Venti di guerra, dopo decenni di scriteriato riarmo, con un aumento di spesa crescente in armamenti, e una pandemia che ha mietuto vittime, esasperato le diseguaglianze, messo in luce ciò che non funziona nei nostri economici e sociali, imposto nuovi interrogativi, non possono farci perdere la speranza. Dio crede nella terra e se ne cura come un agricoltore non abbandona il suo campo”.

La Quaresima è il tempo del germoglio: “La Quaresima non è un tempo cristiano se ci ritira dal mondo: il deserto del digiuno e delle tentazioni va abitato con l’ostinazione e la fede di chi guardando le pietre vede la mietitura. Vede l’impossibile, forse. Ma Quaresima è ritorno al Dio cui nulla è impossibile.

Il Messaggio si conclude, come tradizionalmente, con un riferimento alla Vergine. In lei – scrive papa Francesco, insistendo sull’immagine guida del Messaggio – è germogliato il Figlio. In un mondo desertificato da tanti e spregiudicati giochi di potere, in Maria la Chiesa riconosce la fecondità che il cammino di conversione può donare a ogni sua figlia e ad ogni suo figlio. Noi crediamo nei germogli”.

Mentre il card. Francesco Montenegro, membro del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale ha incentrato l’intervento sul tempo della speranza: “La grande speranza che ci arriva dalla Pasqua deve spingere tutti a non stancarsi a fare il bene verso tutti. Più forte della stanchezza o della delusione che si possono sperimentare deve essere la voglia di continuare a camminare mantenendo fisso lo sguardo su Colui che può tutto”.

E’ un invito a non stancarsi di praticare il bene: “Nel Messaggio il Santo Padre individua tre ambiti della vita cristiana in cui tradurre l’esortazione a non stancarsi. Non stancarsi di pregare perché nessuno si potrà mai salvare senza Dio ed è proprio nella preghiera che si ritrova la forza per lottare e per attraversare le prove. Non stancarsi di estirpare il male dalla propria vita.

Durante la quaresima, attraverso il digiuno e valorizzando di più il sacramento della riconciliazione ci si può allenare a contrastare tutto ciò che fa male a noi stessi e agli altri. E infine, non stancarsi a fare il bene nella carità operosa verso il prossimo. La Quaresima è tempo propizio per prendersi cura degli altri, per chinare lo sguardo su chi è nel bisogno, per soccorrere chi non ce la fa e per risollevare i poveri e gli emarginati”.

Il messaggio è uno sprone alla responsabilità: “Ciascuno per la propria parte siamo chiamati a non stancarci a fare il bene, a seminare giustizia e carità, a non desistere dal percorrere strade di promozione umana, a lavorare assiduamente affinché ognuno sia rispettato nella propria dignità. Questa Quaresima è il tempo che il Signore ci regala, è l’occasione che ci offre per compiere il bene e per portare la luce del Risorto in mezzo al mondo”.

Infine don Massimo Mostioli, impegnato nella pastorale per i Rom nel solco dell’esperienza di fraternità avviata da don Mario Riboldi attraverso la ‘Casa del Giovane’, ha raccontato la sua esperienza con i rom:

“E’ importante non lasciarsi intossicare dalla rabbia e dal rancore per il rischio di essere manipolati o di diventare una carta di credito, derivanti da una relazione impostata male: è sempre vero che tutti i problemi dobbiamo risolverli noi perché ci sentiamo indispensabili? …

Forse no. Molto spesso ci accostiamo agli zingari con tante buone intenzioni e buona volontà, ma con pochissima attenzione. La volontà non può sostituirsi all’attenzione, all’ascolto e all’amore, dobbiamo lasciarci toccare da situazioni che lasciano senza respiro”.

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