Il terzo giorno del processo a carico del Vescovo emerito di Orán, Mons. Gustavo Zanchetta. Cittadini davanti al Tribunale: «I peccati saranno perdonati ma i crimini puniti!»

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Oggi, 23 febbraio 2022 si è svolta nell’Aula II del Tribunale di primo grado di Orán la terza udienza del processo penale a carico del Vescovo emerito de la Nueva Orán, Mons. Gustavo Óscar Zanchetta, accusato di abuso sessuale semplice e continuato, aggravato per essere commesso da un ministro di culto religioso riconosciuto, ai danni di due ex-seminaristi, GFLG e MC.

Il Vescovo Gustavo Zanchetta arriva in Tribunale (Foto di Silvia Noviasky).

La serie di testimonianze è proseguita questa mattina con la dichiarazione di cinque ex-seminaristi, un ufficiale amministrativo del vescovado, un seminarista e un sacerdote che all’epoca era parroco di Hipólito Irigoyen.

Nel pomeriggio hanno testimoniato due ex seminaristi, un sacerdote e tre psicologi, due dei quali della magistratura e l’altro della difesa.

La corte è composta dai giudici María Laura Toledo Zamora, Presidente, con i “vocales” Raúl Fernando López e Héctor Fabián Fayos.

Il Presidente del Tribunale, María Laura Toledo Zamora.

L’accusa è sostenuta dai procuratori dell’Unità per i Crimini contro l’Integrità Sessuale di Orán, Maria Soledad Filtrín Cuezzo e Pablo Rivero. La difesa è affidata al difensore ufficiale Enzo Giannotti.

Il Procuratore, Maria Soledad Filtrín Cuezzo.

Luis Díaz, ufficiale amministrativo del vescovado, ha raccontato che Zanchetta gli aveva inviato un messaggio al telefono del vescovado: «Buon pomeriggio Luis, sono Gustavo, sto a casa di Gustavo Lemir, possiamo incontrarci quando vuoi». Di fronte al messaggio “da un numero di Roma”, ha affermato di aver avuto paura. Alla domanda se potesse essere stato un messaggio per l’attuale Vescovo, Mons. Luis Antonio Scozzina, OFM lo ha escluso, perché «il monsignore era in visita a coloro che venivano a testimoniare, per convincerli a desistere dal denunciarlo». Come abbiamo riferito ieri, nella seconda udienza era emerso, che Mons. Scozzina, anche lui amico di Papa Francesco, ha tentato di orientare i seminaristi, invitando un avvocato suo amico a venire a consigliargli prima di andare alla procura. Pensavano che fosse il loro difensore. Niente da vedere con questo, visto che ieri lo hanno visto in Aula come difensore di Mons. Zanchetta.

Il Vescovo de la Nueva Orán, Mons. Luis Antonio Scozzina, OFM, con Papa Francesco (Foto della Diocesi de la Nueva Orán, pubblicata da FMAlba.com il 5 settembre 2018).

Un ex-seminarista ha spiegato l’esistenza di due lettere a sua firma che si contraddicano a vicenda. La prima lettera aveva scritto su richiesta di Don Martín Alarcón: «Mi ha chiesto raccontare perché avevo lasciato il seminario». La seconda lettera era indirizzata all’Arcivescovo di Corrientes, Monsignor Andrés Stanovnik, in cui affermava di essere stato costretto a scrivere la lettera contro Zanchetta. Interpellato, l’ex-seminarista ha testimoniato di aver scritto la seconda lettera sotto minaccia.

Uno dei testimoni del terzo giorno ha dichiarato un abuso che non ha denunciato. Interpellato perché non l’avesse denunciato, ha risposto: «Perché ho vissuto un incidente più forte con un altro sacerdote, ho avuto paura in quel momento, ero disperato perché lasciato solo dalla Chiesa», riferendosi alla denuncia presentata due anni fa contro Fernando Paez. «Sono stato mandato via dal seminario da un giorno all’altro con l’attuale Vescovo, quando gli ho chiesto aiuto per la storia con suo il predecessore e mi sono ritrovato solo», ha insistito.

KM ha affermato di aver paura di essere cacciato: «[Zanchetta] ha detto di essere un amico del Papa, che se lui voleva, poteva non farmi più entrare in nessun seminario». Dato il suo fastidio, per il «primo e ultimo episodio», Zanchetta lo accusava di essere un «orfano emotivo» e che usava informazioni per manipolarlo: «Ho parlato molto con lui e sapeva che con mio padre abbiamo una relazione di pochi abbracci. Ha detto che non ho mai ricevuto un vero affetto da mio padre e che reagivo così a chiunque mi accarezzasse o mi ha abbracciasse».

La terza udienza del 23 febbraio 2022 (Foto dell’Ufficio Stampa del Poder Judicial della Provincia di Salta).

Nicolás Rodríguez ha affermato di essere stato testimone diretto degli abusi denunciati. «Stavamo uscendo dalla Messa ed è venuto il Vescovo, ha abbracciato il denunciante G. da dietro e gli ha messo un dito in bocca», ha detto e ha aggiunto che in seguito G. ha raccontato «con vergogna», che in uno di quegli abbracci l’ex vescovo «lo ha toccato i genitali». Ha anche testimoniato di aver assistito ad abbracci al secondo denunciante nel caso: «Un altro giorno ho visto che ha abbracciato M. da dietro con un movimento pelvico in avanti». L’ex seminarista ha anche spiegato che tra i seminaristi si diceva che «il vescovo dava loro la luce di notte». Diverse sono le testimonianze che assicurano che Zanchetta si aggirasse per le stanze dei giovani. In questo senso, Mario Burgos ha dichiarato che durante un viaggio a Los Toldos Zanchetta entrò nella sua stanza. «Era molto presto, ha aperto la porta e ho visto che una persona è entrata e si è fermata ai piedi del mio letto. Ciò ha attirato la mia attenzione», ha dichiarato, riferendosi all’episodio che pensava fosse «un sogno perché ero mezzo addormentato», finché non sentì il suo compagno G.: «Mi raccontò cosa gli era successo, che il monsignore entrò nella sua stanza e l’aveva toccato». A localizzarlo tra le stanze fu anche Luis Díaz, raccontando che visto l’assenza di Zanchetta per un’udienza, lo ha cercato dappertutto, fino a trovarlo in una stanzetta del seminario con quattro seminaristi. «Zanchetta aveva un rapporto ossessivo con i seminaristi», ha affermato. Luis Díaz ha confermato anche, tra l’altro, gli acquisti di bevande alcoliche.

«Sono scappato», ha detto R.P., che è stato il primo autista di Zanchetta. «Mi stava molto addosso, non mi lasciava andare a trovare la mia famiglia. Un giorno gli ho detto che dovevo studiare e lui mi ha detto di non crearmi problemi, che era il vescovo, che volendo poteva farmi passare in tutte le materie», ha detto. Poi ha raccontato la situazione che lo ha spinto a partire. «Ho approfittato del fatto che è andato in Conferenza Episcopale e ho deciso di scomparire», ha detto. Ha dichiarato, come altri ex seminaristi, che quando se ne andò, Zanchetta si vendicò di lui: «Chiese a Don Acevedo di non farmi entrare in cattedrale e i primi mesi ascoltavo la Messa dalla porta».

La terza udienza del 23 febbraio 2022 (Foto dell’Ufficio Stampa del Poder Judicial della Provincia di Salta).

L’unica testimonianza fino ad oggi a favore di Zanchetta è stata resa daò parroco di Hipólito Irigoyen, Don Manuel Guerrero, che ha detto di aver appreso dei fatti denunciati per la prima volta dalla stampa. Guerrero ha affermato di aver osservato “rabbia” da parte dei suoi tre confratelli che hanno denunciato Zanchetta: «Volevano coinvolgermi nella causa economica, dicendo che avevo costituito un’associazione illecita per frodare lo Stato», ha detto il Rettore dell’Istituto Muguerza. Nel contempo ha ammesso che “c’era una revisione che ha rilevato che c’era un’ammanco di denaro».

Foto di Silvia Noviasky.

Questa mattina, il Tribunale di Orán si è svegliato con alcuni cittadini di Metán ai cancelli, che hanno appeso dei manifesti in sostegno ai seminaristi e ai sacerdoti che hanno avuto il coraggio di denunciare i casi di presunti abusi sessuali di Zanchetta. Il gruppo di cittadini chiede che si faccia giustizia e che Zanchetta paghi per gli abusi sessuali di cui è accusato.

Foto di Silvia Noviasky.

«I peccati saranno perdonati ma i crimini puniti!», «Per rompere il silenzio», «Basta con gli abusi», «Tolleranza zero», «Giustizia per i nostri seminaristi, detenuto Zanchetta», si legge su alcuni dei manifesti affissi fuori dal Tribunale di Orán. Coloro che si sono uniti per rivendicare «giustizia per le vittime», invitano i cittadini di Metán ad accompagnarli affinché una volta per tutte venga alla luce la verità. Gli ha intervistato la giornalista di El Tribuno di Salta, Silvia Noviasky.

Il Servizio di Silvia Noviasky.

Domani pomeriggio ci sarà un confronto tra i testimoni

Viste le contraddizioni sorte tra le testimonianze Zanchetta e quella di un ex seminarista, nonché quanto dichiarato dalla vittima GG, l’accusa ha chiesto un confronto tra loro, che il Tribunale ha concesso e disposto che si tenga domani alle ore 17.30.

Articoli precedenti

Il secondo giorno del processo a carico del Vescovo emerito di Orán, Mons. Gustavo Zanchetta – 22 febbraio 2022
– Oggi è iniziato ad Orán il processo a carico del Vescovo Zanchetta, che respinge le accuse. I due ex seminaristi confermano quanto denunciato – 21 febbraio 2022
– Lo “strano caso Zanchetta”. Al via il processo in Argentina a carico del Vescovo emerito di Orán. La Santa Sede non ha inviato i fascicoli del processo canonico richiesti su istanza della difesa – 17 febbraio 2022

Foto di copertina: la terza udienza del 23 febbraio 2022 (Foto dell’Ufficio Stampa del Tribunale).

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