Torna la Processione per la festa del Patrocinio di Santa Lucia di maggio “delle Quaglie” a Siracusa

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A Siracusa, il Presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, Pucci Piccione ha detto che il prossimo 13 marzo si svolgerà la tradizionale cerimonia di sorteggio dei portatori della statua argentea della Santa, i berretti verdi. Successivamente toccherà al sorteggio delle portatrici. «Noi siamo pronti – ha spiega Piccione a Siracusaoggi.it [QUI] – e abbiamo impostato il programma relativo alla Festa del Patrocinio di Santa Lucia».

Quindi, con la fine dell’emergenza pandemica imposta dal governo, torna a Siracusa la festa di Santa Lucia, a partire da quella del Patrocinio di Maggio. Quindi, dopo lo stop forzato, che non ha permesso nemmeno svolgere quella per la festa della Patrona lo scorso 13 dicembre, torna la processione per le vie di Ortigia per la festa di Santa Lucia di maggio “delle Quaglie”, in ricordo del miracolo di Siracusa. «Chiederemo a Santa Lucia di sciogliere i cuori induriti e ci rivolgiamo con questo auspicio al mondo che vive la devozione», ha detto Piccione.

La Festa di Santa Lucia di maggio “delle Quaglie” è una delle tradizioni più sentite di Siracusa. La festa, tradizionalmente, si svolge ogni anno, la prima domenica di maggio. L’evento vuole ricordare il miracolo avvenuto durante la terribile carestia che colpì Siracusa nel 1646. Il popolo, stremato dalla mancanza di cibo, si raccolse in preghiera intorno a Santa Lucia, la sua Santa Patrona. Miracolosamente, in seguito alle preghiere arrivò una flotta di navi, cariche di grano, che venne preannunciato dal volo di uno stormo di quaglie.

La festa si svolge nell’arco della mattinata. Intorno a mezzogiorno, la statua argentea di Santa Lucia, custodita nel Duomo, viene portata in piazza dai portatori e effettua una breve processione, circondata dalla folla, fino alla chiesa di Santa Lucia alla Badia, all’estremità meridionale della Piazza. Nel passare accanto all’Arcivescovado, ancora oggi, vengono liberate in volo delle colombe per ricordare il miracolo.

Negli ultimi anni prima della pandemia, la festa si era ulteriormente arricchita di rievocazioni storiche in costume, con un lungo corteo di figuranti in costumi barocchi, costumi da marinai e artigiani dell’epoca, cavallerizzi e carrozze, tra cui la splendida e antica carrozza del senato. Nel porto grande, un piccolo vascello simulava anche l’arrivo del grano a Siracusa. La processione percorreva Corso Umberto e attraversa parte del centro storico di Ortigia per terminare in Piazza Duomo, poco prima dell’uscita della statua di Santa Lucia. Si tratta anche di una delle poche occasioni per ammirare la statua argentea di Santa Lucia che, altrimenti, viene esposta solo per la festa del 13 dicembre e in poche altre occasioni.

Il Presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia non si mostra soddisfatto della risposta che la Santa Sede ha fornito all’ex Vice Presidente della Circoscrizione della Borgata, Francesco Candelari, che chiede da anni, ogni anno, la restituzione a Siracusa delle spoglie della Patrona. Della questione abbiamo parlato lo scorso 19 febbraio: Lettera a Papa Francesco per il ritorno di Santa Lucia da Venezia a Siracusa. Segreteria di Stato: non di competenza della Santa Sede.

Quel «non è di nostra competenza» nella risposta della Segreteria di Stato non convince Piccione, come ha riferito a Siracusaoggi.it: «”Mi sarei aspettato una risposta diversa non burocratica, che sembra la risposta di chi quasi se ne vuole lavare le mani”. Piccione non sembra nemmeno ottimista rispetto ad un eventuale impegno della politica“, che ha fallito-tuona. “Non ci interessano quanti fanno passerella e spariscono, come spesso è accaduto”. Il paradosso, per venire a capo della vicenda relativa alla restituzione del corpo di Santa Lucia, sarebbe quello di intraprendere un percorso giudiziario, una causa civile tra Siracusa e Venezia per arrivare a comprendere chi è legittimo erede delle spoglie della Santa. Un’ipotesi che in realtà nessuno ha in mente di perseguire sul serio, ma che serve per spiegare quanto intricata sia la storia che riguarda le spoglie della Patrona di Siracusa, nei diversi spostamenti che le hanno riguardate nel tempo. “L’Arcidiocesi di Siracusa ed il Patriarcato di Venezia, in ogni caso- ricorda Piccione- sono Chiese sorelle e mai sarebbe pensabile un ricorso, una causa, qualcosa che in nessun modo appartiene a chi vive la fede come noi”».

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