“Il mondo intero si è svegliato, stupito di ritrovarsi gay” (Catholic World Report)

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Riportiamo la traduzione italiana, a cura del Blog di Sabina Paciolla [QUI], di un articolo sulle richieste approvate da Der synodale Weg (il “Cammino Sinodale” tedesco), richieste che sono in palese contrasto con l’insegnamento perenne della Chiesa Cattolica Romana, pubblicato su Catholic World Report [QUI] a firma di Monica Migliorino Miller, Direttrice di Cittadini per una società pro-vita, insegnante di teologia al liceo Padre Gabriel Richard di Ann Arbor e al Seminario Maggiore del Sacro Cuore. Migliorino è autrice di diversi libri, tra cui L’autorità delle donne nella Chiesa Cattolica (Emmaus Road) e Abandoned: The Untold Story of the Abortion Wars (St. Benedict Press).

Card. Reinhard Marx
Il Cardinale Reinhard Marx.

“Il mondo intero si svegliò stupito di trovarsi ariano”. Così si lamentava il padre della Chiesa del quarto secolo, San Girolamo, sulla velocità con cui un’eresia cristologica originaria di Alessandra, in Egitto, si diffuse nella Chiesa con l’aiuto di molti vescovi. Oggi possiamo applicare il commento di Girolamo a una crisi attuale: “Il mondo intero si è svegliato, stupito di ritrovarsi gay”. È davvero sorprendente considerare che l’accettazione sociale dello stile di vita omosessuale e del “matrimonio” tra persone dello stesso sesso, certamente in Europa e negli Stati Uniti, è avvenuta in meno di sessant’anni, contando dall’inizio della cosiddetta “rivoluzione sessuale”.

Per quanto riguarda la Chiesa stessa, dobbiamo guardare alla Germania per vedere quanto successo abbia avuto il movimento dei “diritti dei gay” – e dobbiamo apprezzare ciò che questo significa per la comprensione e la pratica stessa della religione cristiana. Ogni vescovo in Germania sta partecipando a quello che viene chiamato il “Cammino Sinodale” – un processo di dialogo, organizzato dai vescovi tedeschi in collaborazione con il Comitato centrale dei cattolici tedeschi (ZdK), il più grande dei vari gruppi in Germania che rappresentano i laici cattolici. I partecipanti hanno sollecitato diversi cambiamenti nella dottrina e nella pratica della Chiesa, come l’allentamento del requisito del celibato sacerdotale, la benedizione della Chiesa alle unioni omosessuali e l’intercomunione tra cattolici e protestanti.

Il 4 febbraio, con un voto di 174 a 30, con 6 astensioni, i partecipanti al Cammino Sinodale hanno adottato una proposta [QUI] che chiede l’ordinazione delle donne in contraddizione con l’insegnamento infallibile pronunciato da Papa Giovanni Paolo II nella sua lettera apostolica Ordinatio sacerdotalis del 1994 – che la Chiesa non ha autorità per ordinare le donne al sacerdozio e la questione non è aperta al dibattito. Inoltre, “la riunione plenaria del ‘Cammino Sinodale’ della Chiesa Cattolica Tedesca si è conclusa sabato con voti a favore di progetti di testi che chiedono la benedizione [delle unioni] dello stesso sesso e modifiche al catechismo sull’omosessualità”. E questi voti sono passati con grandi maggioranze: 161 voti a 34, con 11 astensioni per la “benedizione [delle unioni] dello stesso sesso”, e 174 voti a favore, 22 contrari e 7 astensioni per cambiare la sezione del Catechismo sull’omosessualità.

Nel maggio 2021 il Prefetto emerito della Congregazione per la Dottrina della Fede, il Cardinale Gerhard Ludwig Müller ha rilasciato un’intervista a Kath.net. Alla domanda se la Chiesa in Germania fosse diretta verso lo scisma, il cardinale ha dichiarato: “Temo di sì, ma spero di no”. Ma negli ultimi anni un certo numero di vescovi tedeschi hanno difeso lo stile di vita omosessuale e il “matrimonio” omosessuale e hanno chiesto alla Chiesa di modificare il suo insegnamento morale su questi temi. Nel febbraio 2021, per esempio, il Vescovo Peter Kohlgraf di Mainz ha dichiarato [QUI] che non ci si può aspettare che i cattolici con inclinazioni omosessuali vivano castamente perché “l’inclinazione non è autoinflitta”.

Altri vescovi tedeschi che hanno espresso pubblicamente il loro sostegno alla benedizione delle unioni omosessuali sono il Cardinale Reinhard Marx di München und Freising, il Vescovo Franz-Josef Bode di Osnabrück e il Vescovo Heinrich Timmerervers di Dresden-Meißen. E nel dicembre 2020 il Vescovo Georg Bätzing, Presidente della Conferenza Episcopale Tedesca, ha chiesto dei cambiamenti nel Catechismo della Chiesa Cattolica riguardo all’immoralità degli atti omosessuali.

Questa richiesta di cambiamento si è ora intensificata. 125 dipendenti della Chiesa in Germania tra cui sacerdoti, insegnanti di religione e impiegati amministrativi il 24 gennaio hanno fatto “outing” e lanciato la loro campagna #OutinChurch di sette richieste specifiche [QUI]. Esse sono:

  1. Vogliamo poter vivere e lavorare apertamente come persone LGBTIQ+ nella chiesa senza paura.
  2. Le persone LGBTIQ+ devono avere accesso a tutti i campi di attività e di occupazione nella Chiesa senza discriminazioni.
  3. Le regole del lavoro della Chiesa devono essere cambiate. Una vita aperta secondo il proprio orientamento sessuale e identità di genere, anche nell’ambito di un’unione o di un matrimonio civile, non deve mai essere considerata una violazione della lealtà o un motivo di licenziamento.
  4. Le dichiarazioni diffamatorie e superate della dottrina della Chiesa sulla sessualità e il genere devono essere riviste sulla base di scoperte teologiche e umano-scientifiche. Ciò è della massima importanza soprattutto in vista della responsabilità della Chiesa mondiale per i diritti umani delle persone LGBTIQ+.
  5. La Chiesa non deve negare la benedizione di Dio e l’accesso ai sacramenti alle persone LGBTIQ+ e alle coppie.
  6. Una Chiesa che invochi Gesù e il suo messaggio deve opporsi fermamente a ogni forma di discriminazione e promuovere una cultura della diversità.
  7. Nel trattare con le persone LGBTIQ+, la Chiesa ha causato molte sofferenze nel corso della sua storia. Ci aspettiamo che i vescovi si assumano la responsabilità di questo a nome della Chiesa, affrontino la storia istituzionale della colpa e sostengano i cambiamenti che chiediamo.

Una cosa è che un tale gruppo faccia queste audaci richieste e un’altra che i vescovi accettino l’iniziativa. Ma questo è esattamente ciò che la Conferenza Episcopale Tedesca ha fatto come parte del dialogo del Cammino Sinodale. #OutinChurch non chiede semplicemente che le persone con attrazione per lo stesso sesso siano accettate e rispettate come persone. Chiedono che coloro che vivono uno stile di vita omosessuale “anche in una unione o matrimonio civile” abbiano il diritto di lavorare per la Chiesa in Germania, che la dottrina cattolica sia cambiata sull’immoralità dell’attività omosessuale, e che coloro che sono attivi nello stile di vita omosessuale siano benedetti e abbiano “accesso ai sacramenti” – intendendo naturalmente la ricezione della Santa Comunione.

Il Cardinale Jean-Claude Hollerich, S.I.

Il 3 febbraio il Cardinale Jean-Claude Hollerich, S.I., Arcivescovo di Lussemburgo e Presidente della Commissione delle Conferenze Episcopali dell’Unione Europea, ha chiesto che la Chiesa “aggiorni” il suo insegnamento sull’omosessualità. Egli ha dichiarato in un’intervista [QUI]:

Credo che il fondamento sociologico-scientifico di questo insegnamento non sia più corretto. Ciò che veniva condannato in passato era la sodomia. A quel tempo, si pensava che tutto il bambino fosse contenuto nello sperma dell’uomo, e questo veniva semplicemente trasferito agli uomini omosessuali. Ma non c’è omosessualità nel Nuovo Testamento. C’è solo la menzione di atti omosessuali, che erano in parte atti rituali pagani. Questo era, ovviamente, proibito. Penso che sia il momento di una revisione fondamentale della dottrina.

Hollerich si è anche giustificato indicando il modo in cui Papa Francesco ha parlato dell’omosessualità in passato, che ha sostenuto potrebbe portare a un cambiamento nella dottrina.

Che cosa Hollerich possa intendere con “il fondamento sociologico-scientifico di questo insegnamento” come “non più corretto” non è certamente chiaro. Tuttavia, una dichiarazione fatta dal vescovo Helmut Dieser di Aachen può fornire un’illuminazione. Accettando l’iniziativa “#OutinChurch” a nome della Conferenza Episcopale Tedesca, Dieser ha spiegato:

Perché con il Cammino Sinodale impariamo a capire più profondamente che l’orientamento sessuale e l’identità di genere sono parte della persona e abbiamo un’immagine dell’essere umano che ci dice che la persona è assolutamente amata da Dio, e a partire da questo, ci avviciniamo ai temi dell’orientamento sessuale, dell’identità, ma anche della realizzazione sessuale in un modo nuovo con il Cammino Sinodale.

“Che l’orientamento sessuale e l’identità di genere sono parte della persona” significa che quelli con attrazione per lo stesso sesso sono in un certo senso “nati così”. Tale attrazione è data in natura. Con la scienza presumibilmente dalla loro parte, i vescovi chiedono che la Chiesa si metta al passo con i dati e non imponga più una morale antiquata agli omosessuali che per natura hanno il diritto di esprimere sessualmente ciò che sono come persone.

Hollerich sostiene poi che la condanna biblica degli atti omosessuali è radicata in un’antropologia sbagliata e primitiva “che tutto il bambino fosse contenuto nello sperma dell’uomo”. Di nuovo, non è del tutto chiaro a cosa si riferisca, ma forse sta fornendo una maldestra descrizione della riproduzione ematogena, una teoria insegnata da Aristotele. Ma anche ciò che viene trasferito esattamente agli “uomini omosessuali” non è chiaro. Se l’omosessualità (contenuta nello sperma) viene trasferita, questo in realtà supporta la sua tesi che, beh, gli omosessuali sono nati così. Più probabilmente, Hollerich sta semplicemente cercando di screditare la condanna biblica degli atti omosessuali con un argomento che tale dottrina è basata su teorie sbagliate della procreazione.

La sua affermazione che “non c’è omosessualità nel Nuovo Testamento. C’è solo la menzione di atti omosessuali” è corretta. Ma è proprio questo il punto, visto che la dottrina della Chiesa riguarda la moralità degli atti umani. Hollerich ha senza dubbio in mente la Lettera di San Paolo ai Romani. Paolo ha tracciato una connessione tra il falso culto dei pagani e le pratiche sessuali perverse come “questi uomini che hanno scambiato la verità di Dio per una menzogna” sono stati consegnati “a passioni vergognose. Le loro donne scambiavano i rapporti naturali con quelli innaturali, e gli uomini rinunciavano ai rapporti naturali con le donne e ardevano di lussuria gli uni per gli altri … Non hanno ritenuto opportuno riconoscere Dio, perciò Dio li ha consegnati al loro senso depravato per fare ciò che è sconveniente” (Rm 1,25-27).

Hollerich tenta di mitigare la condanna biblica degli atti omosessuali collocando l’insegnamento paolino nel contesto di atti semplicemente connessi al falso culto – “atti rituali pagani”. L’immoralità degli atti omosessuali deriva solo dalla loro connessione al falso culto idolatrico. Come a dire, se uno “vede bene di riconoscere Dio” ed evita i riti pagani, tali atti non sono più perversi. Tuttavia, l’insegnamento di Paolo qui è all’interno di una più ampia affermazione della legge naturale – vale a dire, che anche i gentili senza la legge mosaica potevano ancora conoscere la legge morale di Dio: “Fin dalla creazione del mondo, le realtà invisibili, l’eterna potenza e divinità di Dio, sono diventate visibili, riconosciute attraverso le cose che egli ha fatto. Perciò questi uomini sono inescusabili” (Rm 1,20).

Ed è molto importante notare che l’insegnamento di Paolo sulla moralità sessuale contrappone ciò che è “naturale” a ciò che è “innaturale”. La sua condanna degli atti omosessuali, e francamente di ogni azione sessuale perversa, è basata sulla natura data da Dio – il significato dato da Dio agli atti sessuali stessi secondo la natura della persona umana come maschio e femmina. Questo significato non è qualcosa che la Chiesa ha alcuna autorità di alterare, non più di quanto essa possa alterare il significato del mondo visibile che rivela le realtà invisibili di Dio.

La richiesta di una “revisione fondamentale” della dottrina della Chiesa sulla moralità degli atti omosessuali è una “revisione” che costituisce un attacco diretto al significato sacramentale dell’ordine creato, in particolare un rifiuto del significato sacramentale di maschio e femmina. La più alta articolazione di questo significato sacramentale del corpo si trova anche negli insegnamenti di Paolo:

I mariti devono amare le loro mogli come il loro proprio corpo… Osservate che nessuno odia mai la propria carne; no la nutre e se ne prende cura come Cristo si prende cura della Chiesa – perché noi siamo membra del suo corpo. “Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due diventeranno una sola carne” Questo è un grande mistero; voglio dire che si riferisce a Cristo e alla chiesa. (Ef 5: 28-32)

Qual è il “questo” del “grande mistero”? Non è altro che l’originaria unità matrimoniale tra il primo uomo e la prima donna. L’insegnamento paolino qui è notevole. La sessualità umana è progettata da Dio, non come mera funzionalità biologico-fisica, ma come il segno originale che comunica l’alleanza sponsale di Dio compiuta nell’unità tra Cristo lo Sposo e la Sua Sposa la Chiesa. Ogni peccato sessuale, sia omosessuale che eterosessuale, dissacra questo linguaggio del corpo.

Ciò che Hollerich e i vescovi tedeschi propongono nella loro scusante e approvazione dello stile di vita omosessuale è in realtà la dissoluzione dell’ordine coniugale della redenzione che svuota il corpo umano di qualsiasi significato oggettivo in relazione alla persona umana. Niente potrebbe essere più contrario al cattolicesimo – una religione il cui culto stesso si basa sul significato ontologico del mondo materiale.

La campagna #OutinChurch crede che coloro che sono attivi in uno stile di vita omosessuale abbiano diritto all’impiego ecclesiale nonostante la loro pubblica opposizione agli stessi insegnamenti morali dell’istituzione per cui lavorano. Non ci si aspetterebbe che nessun’altra organizzazione impieghi lavoratori che non sono d’accordo, e anzi lavorano attivamente contro i principi del gruppo, dell’azienda o dell’istituzione che fornisce loro uno stipendio. Potete immaginare Planned Parenthood costretta a mantenere un dipendente che promuove apertamente il diritto alla vita del nascituro e dissuade le donne dall’aborto programmato per la procedura? Difficilmente! Ma naturalmente, quando gli stessi datori di lavoro – i vescovi tedeschi – non sono d’accordo con gli insegnamenti e le politiche della loro stessa istituzione, allora quelli che sono d’accordo con loro avranno un rifugio.

I cattolici fedeli hanno percorso una strada difficile in questa materia. Il Catechismo insegna che coloro che hanno un orientamento omosessuale “devono essere accettati con rispetto, compassione e sensibilità” (par 2352) – ma allo stesso tempo non possiamo affermare o condonare l’agire su tale orientamento. Conosco molto bene questa difficoltà. Mio fratello Paul, al quale ero molto legato, ha fatto “coming out” con la nostra famiglia molti anni fa – e alla fine è morto di AIDS. Io lo amavo, lui sapeva che lo amavo, e sapeva anche che non potevo sostenere il suo stile di vita “gay”. Sul suo letto di morte, recitò con me il suo ultimo atto di contrizione.

Riguardo all’eresia ariana, San Girolamo scrisse: “La nave degli Apostoli era in pericolo, era spinta dal vento, i suoi fianchi battuti dalle onde: non c’era più speranza. Ma il Signore si svegliò e fece cessare la tempesta; la bestia morì, e ci fu di nuovo la calma”. Possiamo osare sperare che l’attuale crisi della chiesa tedesca trovi una simile risoluzione.

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