6^ domenica: Il Vangelo racconta le beatitudini

Condividi su...

La liturgia oggi presenta alcune contrapposizioni: “Maledetto l’uomo che confida nell’uomo …  benedetto l’uomo che confida nel Signore… “, così scrive il profeta Geremia. L’apostolo Paolo evidenzia  che la nostra fede ha base granitica perché  fondata su Cristo risorto; su Cristo perciò vero Dio e vero uomo; su Cristo maestro e guida sicura. 

Il brano del Vangelo ascoltato è il discorso di Gesù alla folla accorsa a Lui per ascoltarlo; dal testo si evince ancora una volta una contrapposizione: quattro beatitudini: “Beati voi …”  e subito dopo quattro ammonimenti formulati con l’espressione: “Guai a voi …”.  Gesù dichiara beati i poveri, gli affamati, gli afflitti, i perseguitati, mentre ammonisce i ricchi, i sazi, quelli che ridono e quelli che godono.

Le beatitudini rappresentano il programma completo della vita cristiana, della vita vissuta in spirito e verità; esse ci insegnano a mostrare misericordia, a conservare la purezza del cuore, ad amarci l’un l’altro, ad essere ad ogni modo e in ogni momento operatori di pace. In altre parole: ama il prossimo tuo come te stesso perché il ‘prossimo’ è sempre tuo fratello con pari dignità. 

Da qui beati i poveri di spirito: l’anima del vero cristiano non può e non deve essere legata ai beni terreni ma distaccata, nella piena convinzione che i beni terreni sono mezzi e non fine della vita. La vera ricchezza è la dignità della persona umana dinanzi alla quale bisogna avere il massimo rispetto.

Da qui anche le altre beatitudini: consolare gli afflitti, avere fame e sete di giustizia, tutto ciò si realizza con la mitezza, cioè con quel silenzio interiore   che ci porta a sapere controllare noi stessi e le situazioni contingenti.  Le beatitudini ci richiamano a quella fortezza e padronanza di sé che permette di accettare anche le persecuzioni per il bene della giustizia, che ci pone a servizio dell’uomo e al trionfo del bene sul male.

Questa è la via maestra che ci conduce verso la pienezza del Regno di Dio, dove Dio è il vero consolatore, dove Dio tergerà ogni lacrima dagli occhi che piangono perché possa trionfare l’amore che è servizio; dove Cristo Gesù, Signore e maestro lava i piedi agli Apostoli e dice loro: ‘Vi ho dato l’esempio: amatevi come io vi ho amato’. Da qui le parole di Gesù: ‘Rallegratevi ed esultate perché grande è la vostra ricompensa nei cieli’ (Mt. 5, 12).

Il messaggio del Vangelo risulta così un messaggio nuovo, già adombrato nelle parole di Geremia: “Maledetto l’uomo che confida nell’uomo e pone nella carne il suo sostegno, benedetto l’uomo che confida nel Signore”. La chiave di interpretazione della condanna dei ricchi, di coloro che godono, di coloro che sono sazi si trova proprio nelle parole del profeta che presenta questo uomo chiuso nel suo egoismo; l’uomo posto come vertice di tutto e il cui cuore è lontano da Dio.

Chiuso nel gretto cerchio della sua umanità, svuotato dal suo collegamento con Dio, l’uomo sperimenta il suo individualismo esagerato dove importante sono solo le ricchezze, il piacere, la gloria. E’ proprio quell’individualismo materialista ed ateo che ci riporta all’origine della vita, ai nostri progenitori che, appena  conobbero il bene e il male, pensarono solo di fare a meno di Dio (il peccato originale), ma scoprirono solo di essere ‘nudi’, di avere perduto tutto e soprattutto l’amore di Dio.

Con le beatitudini Gesù apre gli occhi: come uomini siamo chiamati alla felicità, ad essere beati, ma diventiamo tali nella misura in cui ci mettiamo dalla parte di Dio, del suo Regno; dalla parte di ciò che non è effimero e passeggero. Siamo felici solo quando ci si riconosce bisognosi di Dio: ‘Signore, ho bisogno di te’; a non cercare la felicità, come acutamente evidenzia papa Francesco, tra i venditori di fumo, professionisti dell’illusione, ma ad aprire  gli occhi sui valori dello spirito, sulla parola di Dio che ci scuote, ci sazia, ci dà gioia e dignità. 

Chi è allora l’uomo che Gesù chiama beato? E’ l’uomo che costruisce la casa, la sua vita sulla roccia che è Cristo. La ricchezza vera che ci fa beati è il regno di Dio dove siamo liberi, fratelli, pieni di speranza e di immortalità. Le parole di Cristo diventano così orientamenti concreti nelle scelte quotidiane.

Questi sono i valori fondamentali  offerti dal Vangelo: metti in pratica le beatitudini e sarai vero discepolo di Gesù. La Madonna, madre di Cristo e madre della Chiesa, ci aiuti con la sua intercessione a vivere il messaggio del Vangelo con le opere e con la testimonianza della vita.

Free Webcam Girls
151.11.48.50