Papa Francesco: l’eutanasia è inaccettabile

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Al termine dell’udienza generale papa Francesco, a proposito del conflitto nell’est europeo, ha ribadito che la guerra è una follia, ricordando la giornata di preghiera di gennaio:

“Desidero ringraziare tutte le persone e le comunità che il 26 gennaio scorso si sono unite nella preghiera per la pace in Ucraina. Continuiamo a supplicare il Dio della pace, perché le tensioni e le minacce di guerra siano superate attraverso un dialogo serio, e affinché a questo scopo possano contribuire anche i colloqui nel ‘Formato Normandia’. Non dimentichiamo: la guerra è una pazzia!”

E nell’udienza generale, dedicata a san Giuseppe patrono della ‘buona morte’, papa Francesco ha ringraziato i progressi della medicina nelle ‘cure palliative’ per accompagnare il ‘fine vita’, ma ha ricordato che eutanasia e suicidio assistito sono ‘inaccettabili’:

“Una devozione nata dal pensiero che Giuseppe sia morto con l’assistenza della Vergine Maria e di Gesù, prima che questi lasciasse la casa di Nazaret. Non ci sono dati storici, ma siccome non si vede più Giuseppe nella vita pubblica, si pensa che sia morto lì a Nazaret, con la famiglia. E ad accompagnarlo alla morte erano Gesù e Maria”.

Papa Francesco ha ringraziato papa Benedetto XVI a riguardo del rapporto con la morte: “Papa Benedetto diceva, alcuni giorni fa, parlando di sé stesso che ‘è davanti alla porta oscura della morte’…

Un bel consiglio che ci ha dato! La cosiddetta cultura del ‘benessere’ cerca di rimuovere la realtà della morte, ma in maniera drammatica la pandemia del coronavirus l’ha rimessa in evidenza.

E’ stato terribile: la morte era dappertutto, e tanti fratelli e sorelle hanno perduto persone care senza poter stare vicino a loro, e questo ha reso la morte ancora più dura da accettare e da elaborare. Mi diceva una infermiera che una nonna con il covid stava morendo e le disse:’Io vorrei salutare i miei, prima di andarmene’. E l’infermiera, coraggiosa, ha preso il telefonino e l’ha collegata. La tenerezza di quel congedo”.

Ma la morte è vinta dalla Resurrezione di Cristo, riprendendo san Paolo: “Nonostante ciò, si cerca in tutti i modi di allontanare il pensiero della nostra finitudine, illudendosi così di togliere alla morte il suo potere e scacciare il timore. Ma la fede cristiana non è un modo per esorcizzare la paura della morte, piuttosto ci aiuta ad affrontarla. Prima o poi, tutti noi andremo per quella porta.

La vera luce che illumina il mistero della morte viene dalla risurrezione di Cristo. Ecco la luce… C’è una certezza: Cristo è resuscitato, Cristo è risorto, Cristo è vivo tra noi. E questa è la luce che ci aspetta dietro quella porta oscura della morte”.

Cristianamente la morte assume un nuovo significato: “Infatti, pensare alla morte, illuminata dal mistero di Cristo, aiuta a guardare con occhi nuovi tutta la vita. Non ho mai visto, dietro un carro funebre, un camion di traslochi! Dietro a un carro funebre: non l’ho visto mai.

Ci andremo soli, senza niente nelle tasche del sudario: niente. Perché il sudario non ha tasche… Non ha senso accumulare se un giorno moriremo. Ciò che dobbiamo accumulare è la carità, è la capacità di condividere, la capacità di non restare indifferenti davanti ai bisogni degli altri…

Davanti alla morte tante questioni si ridimensionano. E’ bene morire riconciliati, senza lasciare rancori e senza rimpianti! Io vorrei dire una verità: tutti noi siamo in cammino verso quella porta, tutti”.

Ed il papa ha offerto due considerazioni importanti, ribadendo l’immoralità dell’accanimento terapeutico: “La prima: non possiamo evitare la morte, e proprio per questo, dopo aver fatto tutto quanto è umanamente possibile per curare la persona malata, risulta immorale l’accanimento terapeutico”.

La seconda considerazione del papa riguarda le cure palliative: “Infatti, dobbiamo essere grati per tutto l’aiuto che la medicina si sta sforzando di dare, affinché attraverso le cosiddette ‘cure palliative’, ogni persona che si appresta a vivere l’ultimo tratto di strada della propria vita, possa farlo nella maniera più umana possibile”.

Un avvertimento alla deriva eutanasia: “Dobbiamo però stare attenti a non confondere questo aiuto con derive anch’esse inaccettabili che portano a uccidere. Dobbiamo accompagnare alla morte, ma non provocare la morte o aiutare qualsiasi forma di suicidio.

Ricordo che va sempre privilegiato il diritto alla cura e alla cura per tutti, affinché i più deboli, in particolare gli anziani e i malati, non siano mai scartati. La vita è un diritto, non la morte, la quale va accolta, non somministrata. E questo principio etico riguarda tutti, non solo i cristiani o i credenti”.

Un avviso contro la ‘pianificazione’ della morte: “Tante volte si vede in un certo ceto sociale che agli anziani, perché non hanno i mezzi, si danno meno medicine rispetto a quelle di cui avrebbero bisogno, e questo è disumano: questo non è aiutarli, questo è spingerli più presto verso la morte. E questo non è umano né cristiano”.

Il papa ha chiesto cure per gli anziani: “Gli anziani vanno curati come un tesoro dell’umanità: sono la nostra saggezza. Anche se non parlano, e se sono senza senso, sono tuttavia il simbolo della saggezza umana. Sono coloro che hanno fatto la strada prima di noi e ci hanno lasciato tante cose belle, tanti ricordi, tanta saggezza.

Per favore, non isolare gli anziani, non accelerare la morte degli anziani. Accarezzare un anziano ha la stessa speranza che accarezzare un bambino, perché l’inizio della vita e la fine è un mistero sempre, un mistero che va rispettato, accompagnato, curato, amato”.

Infine papa Francesco ha pregato san Giuseppe per una ‘buona morte’: “Possa san Giuseppe aiutarci a vivere il mistero della morte nel miglior modo possibile. Per un cristiano la buona morte è un’esperienza della misericordia di Dio, che si fa vicina a noi anche in quell’ultimo momento della nostra vita.

Anche nella preghiera dell’Ave Maria, noi preghiamo chiedendo alla Madonna di esserci vicini ‘nell’ora della nostra morte’. Proprio per questo vorrei concludere questa catechesi pregando tutti insieme la Madonna per gli agonizzanti, per coloro che stanno vivendo questo momento di passaggio per questa porta oscura, e per i familiari che stanno vivendo il lutto”.

(Foto: Santa Sede)

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