L’amore di Cristo ci sollecita: la vita di Padre Olinto Marella diventa un film

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“L’amore di Cristo ci sollecita, ci spinge, non ci lascia tranquilli, ci inquieta. L’amore vero sazia e, allo stesso tempo, è sempre in ricerca. Marella è stato capace di immaginare ieri quello che sarà domani e di crederlo possibile, anche quando non si vedeva ancora nulla. La carità per lui era il punto di arrivo di un pensiero profondo e lucido, era la scelta di una missione al fianco degli ultimi, era lo strumento di speranza per gli invisibili”: così nello scorso settembre l’arcivescovo di Bologna, card. Matteo Maria Zuppi, si è espresso nel giorno della memoria del beato Olinto Marella, definito la ‘coscienza di Bologna’.

La sua storia ha inizio a Pellestrina, in provincia di Venezia, nel 1882: ordinato sacerdote nel 1904 dopo pochi anni è sospeso ‘a divinis’ per le sue idee in odore di modernismo. Nel 1924 approda a Bologna come insegnante di filosofia. In quel contesto risponde alla chiamata di aiutare gli orfani e i bambini più poveri a costruirsi un futuro. Passò il resto della sua vita, fino al 1969, a cercare l’elemosina per i suoi piccoli e per le famiglie bisognose costruendo la ‘Città dei ragazzi’ ed altre opere assistenziali.

Da questa storia di santità è ‘nato’ il film ‘La Sorpresa – L’Eccezionale Storia di Padre Marella’, che racconta lo spaccato di una esistenza e di una spiritualità fatta di abbandono nella Provvidenza e di grande tenacia: sullo schermo si intrecciano le vicende del piccolo Ivo, che negli anni ’30 venne accolto da padre Marella, e quelle dei suoi nipoti di oggi che rileggono e recuperano la sua storia, che in fondo è anche la radice della loro storia.

Il lungometraggio, realizzato dall’arcidiocesi di Bologna con il contributo di soggetti pubblici e privati fra i quali la Fondazione Cassa di Risparmio e il Comune di Bologna, ha visto il coinvolgimento di diverse realtà e più di 350 persone in un cast composto per la maggior parte di attori non professionisti, interpretato dall’attore Stefano Abbati.

La realizzazione del lungometraggio è stata affidata all’Ufficio diocesano della Pastorale sociale e del lavoro ed a ‘Made Officina Creativa’, sotto la regia di Otello Cenci: “Con questo film ho voluto sottolineare la possibilità concreta di incontrare oggi l’umanità di padre Marella.

Ci siamo domandati come poter raccogliere l’eredità di quest’uomo che ha segnato Bologna e ha salvato tantissimi giovani in un periodo storico complesso, affrontando le difficoltà con quello slancio che solo la fede può dare”.

Otello Cenci e Giampiero Pizzol hanno curato lo studio del soggetto, attingendo direttamente dalla biografia di Marella e arrivando alla stesura della sceneggiatura ad inizio del 2020 ed a fine estate è cominciata la ‘chiamata alle arti’ del casting popolare, a cui ha risposto 300 persone; ad aprile 2021 sono terminate le tre settimane di riprese ed a dicembre il film è uscito nelle sale cinematografiche bolognesi.

Che cosa ha di eccezionale la storia di padre Olinto Marella ce lo spiega il regista e co-sceneggiatore, Otello Cenci: “Padre Marella, definito da tutti i bolognesi ‘la coscienza di Bologna’, era un uomo davanti al quale era impossibile rimanere indifferenti. Questo lo si capisce dalle tantissime testimonianze attraverso cui lo abbiamo conosciuto e da cui abbiamo tratto ispirazione per la scrittura del film.

In effetti, la sceneggiatura è nata inizialmente, proprio dalla successione dei fatti più incredibili accaduti a quest’uomo, raccontati da quei ragazzini da lui salvati e cresciuti nella difficile situazione di Bologna tra gli anni ‘30 e ‘50. Un uomo dal carattere burbero e deciso, ma capace di una gentilezza e generosità uniche.

La sua immagine più nota è quella di lui seduto all’angolo di via Orefici, mentre raccoglie le offerte per sostenere le opere di beneficenza, ma forse non tutti sanno che era anche un professore colto che ha insegnato filosofia presso il Liceo Minghetti e il Galvani, ma anche a Rieti, dove incontrò un giovanissimo Indro Montanelli.

La sua forza era tutta nella fede certa e incrollabile nella positività dell’esistenza, concepita come un dono, un regalo, una sorpresa!

E, come diceva lui, una sorpresa è il segno che qualcuno ti vuole bene, perché per pensarla ti deve conoscere e per prepararla deve metterci attenzione e cura. Così, padre Marella è stato capace di affrontare le tante difficoltà che gli si facevano incontro e di aiutare migliaia di persone a superare le loro. Ecco devo dire che di aver avuto la fortuna di fare un film e quindi conoscere, un uomo eccezionale e non un super eroe”.

Quale episodio della sua vita l’ha affascinato di più?

“La vita di padre Marella è costellata di fatti eccezionali che superano la quotidianità a cui siamo abituati, il rischio è quello di concepirlo come una sorte di super eroe o all’opposto schiacciarlo in quella immagine da cartolina che lo ritrae seduto all’angolo della strada con il cappello in mano e ridurlo a un eccentrico sacerdote di altri tempi.

La tempra data dalla sua fede certa è ciò che mi affascina di più. Il giudizio fermo su ciò che sosteneva la sua vita lo ha reso capace di azioni incredibili che emergono in una quotidianità fatta di carità e gesti concreti di aiuto verso chiunque incontrasse”.

Cosa significa educare alla libertà?

“P. Marella ha sempre creduto e sostenuto l’importanza della coscienza personale come fonte di giudizio da cui attingere per il confronto con la realtà. Su questo ha puntato tutto, impostando un metodo educativo con i suoi studenti e con i ragazzi da lui accolti che scommetteva sulla capacità di ciascuno attingere al proprio cuore e cervello per rispondere in maniera responsabile alle sfide della vita. Anche le elezioni per l’organizzazione e gestione della città dei ragazzi sono un esempio di questo”.

Il suo insegnamento è valido anche oggi?

“Il suo insegnamento attinge dall’esperienza cristiana ed è valida oggi come 2000 anni fa.  La nostra società ha bisogno di persone che illuminate da un incontro eccezionale diventano capaci di donarsi totalmente per il bene comune e valorizzare l’altro scommettendo sulla sua libertà”. 

Quando si potrà vedere nelle sale cinematografiche?

“Il film è stato presentato in sala a dicembre 2020 al Cine Teatro Antoniano di Bologna e al momento, vista la difficile situazione, ci sono solo alcune sale che lo stanno programmando. Per il prossimo mese di marzo sono previste diversi appuntamenti in sala in tutta Italia”.

(Tratto da Aci Stampa)

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