Traditionis custodes – Indice

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Indice degli articoli sulla sciagura dell’ennesimo Motu proprio di Papa Francesco, dal titolo Traditionis custodes [Della tradizione i custodi, nel titolo la beffa. V.V.B.] [*]

Con la Costituzione apostolica in forma di Bolla pontificia Quo primum tempore [QUI], promulgata il 14 luglio 1570, Papa San Pio V approvò l’edizione riformata del Messale Romano in esecuzione dei decreti del Concilio di Trento – dal titolo Missale Romanum ex Decreto Sacrosancti Concilii Tridentini restitutum, Pii V. Pont. Max. iussu editum – e ne estese l’uso all’intera Chiesa Cattolica Romana di rito latino.

Il nuovo Messale Romano sancì l’unificazione della liturgia della Chiesa Cattolica Romana di rito latino e contestualmente furono aboliti molti riti locali, mentre furono mantenuti in vigore, previo consenso del Vescovo e del Capitolo diocesano, quei riti liturgici in uso da più di duecento anni, tra i quali il rito ambrosiano (Arcidiocesi di Milano), il rito mozarabico (alcune zone della Spagna), il rito di Braga (Arcidiocesi di Braga), il rito lionese (Arcidiocesi di Lione), il rito parigino (Arcidiocesi di Parigi), il rito gallicano (alcune zone della Francia) e i riti particolari di alcuni ordini religiosi: Canonici regolari premostratensi, Ordine dei frati predicatori, Ordine della Beata Vergine del Monte Carmelo, Ordine certosino e Ordine cistercense.

«Invece, mentre con la presente Nostra Costituzione, da valere in perpetuo, priviamo tutte le summenzionate Chiese dell’uso dei loro Messali, che ripudiamo in modo totale e assoluto, stabiliamo e comandiamo, sotto pena della Nostra indignazione, che a questo Nostro Messale, recentemente pubblicato, nulla mai possa venir aggiunto, detratto, cambiato. Dunque, ordiniamo a tutti e singoli i Patriarchi e Amministratori delle suddette Chiese, e a tutti gli ecclesiastici, rivestiti di qualsiasi dignità, grado e preminenza, non esclusi i Cardinali di Santa Romana Chiesa, facendone loro severo obbligo in virtú di santa obbedienza, che, in avvenire abbandonino del tutto e completamente rigettino tutti gli altri ordinamenti e riti, senza alcuna eccezione, contenuti negli altri Messali, per quanto antichi essi siano e finora soliti ad essere usati, e cantino e leggano la Messa secondo il rito, la forma e la norma, che Noi abbiamo prescritto nel presente Messale; e, pertanto, non abbiano l’audacia di aggiungere altre cerimonie o recitare altre preghiere che quelle contenute in questo Messale» (VI),

«Nessuno dunque, e in nessun modo, si permetta con temerario ardimento di violare e trasgredire questo Nostro documento: facoltà, statuto, ordinamento, mandato, precetto, concessione, indulto, dichiarazione, volontà, decreto e inibizione. Che se qualcuno avrà l’audacia di attentarvi, sappia che incorrerà nell’indignazione di Dio onnipotente e dei suoi beati Apostoli Pietro e Paolo» (XII)

S’impose così un’unicità e un’immutabilità, che solo la Santa Sede poteva alterare, come effettivamente fece ripetutamente in una successione di edizioni del Messale Romano, in ognuna delle quali, dall’editio princeps del 1570 fino all’edizione 1962, veniva stampato il testo della Quo primum tempore di Papa SAn Pio V, insieme a quello dei documenti dei suoi successori, che autorizzavano le alterazioni.

«Il sacro Concilio, obbedendo fedelmente alla tradizione, dichiara che la santa madre Chiesa considera come uguali in diritto e in dignità tutti i riti legittimamente riconosciuti; vuole che in avvenire essi siano conservati e in ogni modo incrementati; desidera infine che, ove sia necessario, siano riveduti integralmente con prudenza nello spirito della sana tradizione e venga loro dato nuovo vigore, come richiedono le circostanze e le necessità del nostro tempo» (Sacrosanctum Concilium 4).

Invece, nessuno che sia sotto il Papa può violare o trasgredire il precetto di Papa San Pio V. Ma il Papa, come lo ha emesso, lo può modificare. Così, con la medesima autorità, lo può fare qualsiasi altro Papa. Quindi, nessuno si turbi o contesta l’autorità del Papa a modificare liturgie precedenti. Invece, ciò che lascia perplessi è la superficialità del cambiamento, con il disprezzo ideologico verso la struttura della Messa tradizionale.

Athanasius Schneider, Credo: Compendio della fede cattolica (Sophia Institute Press 2023, 402 pagine [QUI]):
Il Papa è obbligato a mantenere fedelmente i riti liturgici tradizionali della Chiesa? Sì. Il giuramento papale altomedievale afferma che: “Prometto di mantenere inviolate la disciplina e la liturgia della Chiesa come le ho trovate e come sono state trasmesse dai miei santi Predecessori”, e il giuramento papale decretato dal Concilio di Costanza fa eco: “Seguirò e osserverò in ogni modo il rito tramandato dei sacramenti ecclesiastici della Chiesa cattolica”.
Può un Papa abrogare un rito liturgico di consuetudine immemorabile nella Chiesa? No. Così come un Papa non può proibire o abrogare il Credo degli Apostoli o il Credo niceno-costantinopolitano o sostituirli con una nuova formula, non può nemmeno abrogare i riti tradizionali e millenari della Messa e dei sacramenti o proibirne l’uso. Questo vale tanto per i riti orientali quanto per quelli occidentali.
Il Rito romano tradizionale potrebbe mai essere legittimamente proibito per tutta la Chiesa? No. Esso poggia sull’uso divino, apostolico e pontificio antico, e porta la forza canonica di una consuetudine immemorabile; non può mai essere abrogato o proibito.
Dobbiamo rispettare la proibizione dei riti liturgici cattolici tradizionali? No. “Ciò che le generazioni precedenti ritenevano sacro, rimane sacro e grande anche per noi, e non può essere improvvisamente del tutto proibito o addirittura considerato dannoso. È bene che tutti noi preserviamo le ricchezze che si sono sviluppate nella fede e nella preghiera della Chiesa e che diamo loro il giusto posto”. I riti della venerabile antichità formano una parte sacra e costitutiva del patrimonio comune della Chiesa, e nemmeno la più alta autorità ecclesiastica ha il potere di proibirli.
Un atto di disobbedienza a un comando del Papa è di per sé scismatico? No. Non si è scismatici se si resiste a un Papa o si rifiuta di obbedire a un suo particolare insegnamento o comando che è manifestamente contrario alla legge naturale o divina, o che danneggerebbe o minerebbe l’integrità della fede cattolica o la sacralità della liturgia. In questi casi, la disobbedienza e la resistenza al Papa sono lecite e talvolta obbligatorie.

“È meglio avere chiese vuote che Messe nel rito antico?” Il Cardinal Müller risponde – 9 luglio 2024
La Santa Sede vieta la Messa tradizionale a conclusione del IV Pellegrinaggio di Nuestra Señora de la Cristiandad-España a Covadonga – 7 luglio 2024
Lettere di esponenti di spicco dell’establishment britannico su The Times a sostegno della Messa tradizionale – 5 luglio 2024
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Podcast di Aurelio Porfiri: “Perché si può criticare il Vetus Ordo ma non si può criticare il Vaticano II?”
Messa vetus ordo “finale” nella cattedrale di Melbourne e riflessione su una nuova offensiva per la “soluzione finale” – 22 giugno 2024
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– Affrontare il tema della tradizione – 4 luglio 2023
Mons. Schneider sulle restrizioni al Vetus Ordo: sono un “abuso” senza precedenti e l’obbedienza ad esse è una “falsa obbedienza” – 30 giugno 2023
Il programma del XII Pellegrinaggio Ad Petri Sedem 2023. Senza la Messa tradizionale in Basilica di San Pietro – 28 giugno 2023
La vigilia di Pentecoste al Santuario di Florencja in Polonia – 28 maggio 2023
“L’Eucaristia. Salvezza delle anime”. Il 41° Pellegrinaggio di Pentecoste a Chartres – 27 maggio 2023
Una Chiesa nuova che funzioni all’inverso, senza dottrina, senza dogma, senza fede, liquida. Il nulla – 15 maggio 2023
Il rito maya è appoggiato e il rito usus antiquior proibito – 4 aprile 2023
Il Novus Ordo rappresenta un “cambiamento nella teologia della Chiesa” (Cardinale Arthur Roche) – 24 marzo 2023
Perché un altro colpo al rito antico? – 27 febbraio 2023
Ancora sulla “brutale intolleranza” contro coloro che preferiscono il rito romano usus antiquior – 24 febbraio 2023
L’attacco al rito romano usus antiquior: un ripudio totale dell’eredità liturgica di San Giovanni Paolo II e Papa Benedetto XVI – 21 febbraio 2023
Sul rito romano usus antiquior più che semplici voci. Probabile proibizione di «ciò che per le generazioni anteriori era sacro, anche per noi resta sacro e grande» – 7 febbraio 2023
Ancora a proposito di quella voce sul rito romano usus antiquior. Non ci sono segreti… – 19 gennaio 2023
A proposito di quella voce sul rito romano usus antiquior. Con qualche riflessione sull’unità nella Chiesa – 18 gennaio 2023
Dopo la morte di Benedetto XVI. Papa Francesco: “Le umiliazioni sono buone. L’umiliazione mi ha fatto bene nella vita” – 17 gennaio 2023
Arcivescovo Gänswein: “Traditionis custodes” ha spezzato il cuore di Papa Benedetto XVI – 4 gennaio 2023
Il significato della celebrazione del Cardinal Zuppi con il Populus Summorum Pontificum – 2 novembre 2022
La crisi dell’unità in Papa Francesco – 17 ottobre 2022
Dopo Chicago e Savannah, anche a Washington… guerra di vescovi modernisti contro la Santa Messa tradizionale – 23 luglio 2022
L’Arcivescovo Viganò sulla Messa Antica negata dal Cardinal Cupich all’Istituto di Cristo Re. Il dovere di insorgere, senza cedimenti – 21 luglio 2022
L’ordinante? Intanto, parla l’ordinato – 18 luglio 2022
Il Cardinal Cupich caccia l’Istituto di Cristo Re da Chicago. Ubi solitudinem faciunt pacem appellant – 17 luglio 2022
Sulla liturgia. Un errore di fondo. Un riconoscimento del fallimento. Usquequo Domine? – 15 luglio 2022
– Il modernismo” cattolico

Con la crisi della liturgia rischiamo di avere solo il nulla di fronte. I Vescovi devono reagire! «Salus animarum suprema lex» – 8 luglio 2022
Tutte le contraddizioni della Lettera apostolica “Desiderio desideravi”. Ammissione di un fallimento – 4 luglio 2022
Blog MiL-Messainlatino.it: Un altro durissimo attacco di Papa Francesco ai tradizionalisti – 16 giugno 2022
Il sacro non si può decretare, si riceve da Dio e si tramanda. La Santa Messa deve significare ciò che si fa e fare ciò che significa – 7 giugno 2022
Il Caminante-Wanderer sulla liturgia e Papa Zelig. Peronismo allo stato puro: la distorsione permanente tra ciò che dice e ciò che fa – 16 maggio 2022
La salus animarum dei fedeli affidati ai Vescovi, custodi del gregge – 15 marzo 2022
La “concessione” del Decreto FSSP “fantasma” e la volontà della FSSPX di mantenere e trasmettere la Tradizione. L’errore e la verità non possono camminare insieme. La Storia è maestra di vita – 23 febbraio 2022
Dopo i Motu proprio a getto continuo, spunta un nuovo tipo di documento pontificio: il Decreto fantasma – 22 febbraio 2022
Papa Francesco conferma che gli Istituti tradizionali hanno il diritto di continuare ad usare i libri liturgici del 1962 – 21 febbraio 2022
La liturgia tradizionale ridotta al rango d’«abuso» – 5 febbraio 2022
Obbedienza a Traditionis custodes? Che cosa insegna il caso della soppressione dei gesuiti? – 1° febbraio 2022
La Messa Cattolica e la crisi della liturgia – 31 gennaio 2022
Dilecta Mea. L’Arcivescovo Carlo Maria Viganò sulla Santa Messa Apostolica – 14 gennaio 2022
– Le 33 falsità contenute nelle “Responsa ad dubbia” sul Vetus Ordo, il rito romano tradizionale | di Peter Kwasniewski – OnePeterFive – 8 gennaio 2022
– Tutte le strade portano a Roma. In primavera una grande marcia delle mamme di sacerdoti da Parigi e Roma per implorare Papa Francesco di salvare la Messa tradizionale – 7 gennaio 2022
– Le ragioni del tentativo di annientamento della liturgia tradizionale e dalle periferie di Traditionis custodes, una supplica ai vescovi di essere generosi e buoni pastori di tutti – 6 gennaio 2022
– Nella guerra scatenata dalla Curia Romana contro la Tradizione, la Vetus Ordo Missae e i Cattolici tradizionali, quale prospettive per «un rito tanto antico quanto nuovo» così martoriato e perseguitato? – 2 gennaio 2022
– The Remnant: il Papa intollerante cancella i fedeli Cattolici. Invece, si meritano la loro Messa e anche i Sacramenti tradizionali, perché non c’è niente di male in essi. Anzi – 1° gennaio 2022
– Padre Christopher Basden: «Dopo la recente brutale e spietata restrizione della Messa latina tradizionale da parte del Papa, molti sono rimasti scioccati dalla sua insolita severità e si sono chiesti cosa la motivasse» – 31 dicembre 2021
– Traditionis Custodes e i Responsa ad Dubia. La Curia bergogliana in libera caduta. «La risposta a un gesto tirannico dell’autorità ecclesiastica deve essere la resistenza e la disobbedienza» – 29 dicembre 2021
– Il Vescovo Athanasius Schneider: “Traditionis custodes” è norma violenta e ingiusta, non va applicata. I Cardinali avvertano il Papa dell’ingiustizia commessa – 24 dicembre 2021
– Padre Claude Barthe: “Nel nome del sensus fidelium, dobbiamo opporci alla Traditionis custodes e alla sua chiarificazione attraverso la non accoglienza, perché è una legge dottrinalmente ingiusta” – 18 dicembre 2021
– Il Cardinal Vicario di Roma emana norme per la severissima attuazione di Traditionis custodes. “Tempi duri per i fedeli romani e non solo”… La “mossa del cavallo” – 10 novembre 2021
– Dalla pace di Benedetto alla guerra di Francesco. Fedeli Cattolici rispondono al contestato Motu proprio Traditionis custodes – 1° novembre 2021
– Separare la realtà dalla fiction, il fatti dalla narrazione. La storia nascosta dietro il contestato Motu proprio Traditionis custodes. Il sondaggio dei Vescovi fu tradito o ignorato – 10 ottobre 2021
– Traditionis custodes. Lettera di fedeli legati alla Messa tradizionale ai cattolici di tutto il mondo, che dal Papa regnante attendono del pane anziché delle pietre – 10 settembre 2021
– Traditiones custodes: “Una nuova guerra liturgica nella Chiesa”. Intervista di Présent a Padre Claude Barthe. Ignorato il bene delle anime – 31 luglio 2021
– Traditionis custodes: un atto di debolezza – 28 luglio 2021
– “Dacci indietro la Messa”. Il 10° Pellegrinaggio internazionale Populus Summorum Pontificum – 17 luglio 2021
– Prendere il bosco. Traditionis custodes, Motu proprio umiliante, rigido e sciagurato: non c’è posto per la tradizione liturgica nella chiesa bergogliana. Il Concilio Vaticano II è la questione reale – 17 luglio 2021
– Con “Traditionis custodes” Papa Francesco tenta di ridurre drasticamente l’uso della Messa tridentina. Il testo del Motu proprio e della Lettera di accompagnamento – 17 luglio 2021

[*] Fino all’11 febbraio 2022 Papa Francesco ha firmato 37 Motu proprio (in 9 anni), mentre San Giovanni Paolo II in 27 anni ne ha firmati 32.

Il sondaggio tra i vescovi sull’applicazione della Summorum Pontificum di Papa Benedetto XVI soffriva di quello che viene chiamato “pregiudizio di autoselezione”: “In statistica, il pregiudizio di autoselezione sorge in ogni situazione in cui gli individui si selezionano dentro un gruppo, causando un campione distorto con campionamento non probabilistico”. Del resto non abbiamo visto i risultati di quel sondaggio. Ci è stato appena detto che i risultati erano… quello che voleva la Santa Sede. Conveniente.

Le Lettere apostoliche in forma di Motu proprio di Papa Francesco

  1. Sulla giurisdizione degli organi giudiziari dello Stato della Città del Vaticano in materia penale (11 luglio 2013)
  2. Per la prevenzione ed il contrasto del riciclaggio, del finanziamento del terrorismo e della proliferazione di armi di distruzione di massa (8 agosto 2013)
  3. Approvazione del nuovo Statuto dell’Autorità di Informazione Finanziaria (15 novembre 2013)
  4. Fidelis dispensator et prudens (24 febbraio 2014)
  5. Trasferimento della Sezione Ordinaria dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica alla Segreteria per l’Economia (8 luglio 2014)
  6. Statuto dei nuovi Organismi Economici (22 febbraio 2015)
  7. L’attuale contesto comunicativo (27 giugno 2015)
  8. Mitis Iudex Dominus Iesus (15 agosto 2015)
  9. Mitis et misericors Iesus (15 agosto 2015)
  10. Come una madre amorevole (4 giugno 2016)
  11. Statuto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita (4 giugno 2016)
  12. I Beni Temporali (4 luglio 2016)
  13. Sedula Mater (15 agosto 2016)
  14. Humanam Progressionem (17 agosto 2016)
  15. Sanctuarium in Ecclesia (11 febbraio 2017)
  16. Maiorem hac dilectionem (11 luglio 2017)
  17. Magnum Principium (3 settembre 2017)
  18. Summa Familae Cura (8 settembre 2017)
  19. Imparare a congedarsi (12 febbraio 2018)
  20. Circa la Cappella Musicale Pontificia (17 gennaio 2019)
  21. Vos estis lux mundi (9 maggio 2019)
  22. Aperuit illis (30 settembre 2019)
  23. Riguardante l’Ufficio del Decano del Collegio Cardinalizio (29 novembre 2019)
  24. Sulla trasparenza, il controllo e la concorrenza nelle procedure di aggiudicazione dei contratti pubblici della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano (1º giugno 2020)
  25. Authenticum charismatis (1º novembre 2020)
  26. Ab initio (21 novembre 2020)
  27. Una migliore organizzazione (26 dicembre 2020)
  28. Spiritus Domini (10 gennaio 2021)
  29. Modifiche in materia di giustizia (8 febbraio 2021)
  30. Circa il contenimento della spesa per il personale della Santa Sede, del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e di altri Enti collegati (23 marzo 2021)
  31. Recante disposizioni sulla trasparenza nella gestione della finanza pubblica (26 aprile 2021)
  32. Recante modifiche in tema di competenza degli organi giudiziari dello Stato della Città del Vaticano (30 aprile 2021)
  33. Antiquum Ministerium (10 maggio 2021)
  34. Traditionis custodes (16 luglio 2021)
  35. Circa l’istituzione della Commissione Pontificia di verifica e applicazione del Mitis Iudex Dominus Iesus nelle Chiese d’Italia (26 novembre 2021)
  36. Fidem servare con la quale viene modificata la struttura interna della Congregazione per la Dottrina della Fede (11 febbraio 2022)
  37. Assegnare alcune competenze con la quale vengono mutate alcune norme del Codice di Diritto Canonico e del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali (11 febbraio 2022)
  38. Recognitum Librum VI con la quale si modifica il can. 695 §1, del Codice di Diritto Canonico (26 aprile 2022)
  39. Ad charisma tuendum (14 luglio 2022)
  40. Sulle persone giuridiche strumentali della Curia Romana (5 dicembre 2022)

151.11.48.50