Papa Francesco: “Informare correttamente ma senza ghettizzare”

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Questa mattina, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza i partecipanti all’Incontro promosso dal “International Consortium of Catholic Media on COVID-19 Vaccines” (Consorzio Internazionale di Media Cattolici) aka Catholicfactchecking.com, capeggiato da Aleteia (un sito cattolico di proprietà della quarta casa editrice francese, il gruppo Média-Participations presieduto da Vincent Montagne).

Papa Francesco ha rivolto loro un discorso [QUI] dopo l’introduzione di Vincent Montagne, riflettendo “sulla problematica della comunicazione, in particolare sullo stile dei comunicatori cristiani di fronte ad alcuni nodi legati alla pandemia da Covid-19”.

«(…) Anche se lo scopo del vostro consorzio è quello di combattere la disinformazione, di contrastare le fake news e la manipolazione delle coscienze dei più deboli, non dobbiamo mai dimenticare la fondamentale distinzione tra le notizie e le persone. Le fake news vanno contrastate, ma sempre vanno rispettate le persone, che spesso senza piena avvertenza e responsabilità vi aderiscono. Il comunicatore cristiano fa proprio lo stile evangelico, costruisce ponti, è artigiano di pace anche e soprattutto nella ricerca della verità. Il suo approccio non è di contrapposizione alle persone, non assume atteggiamenti di superiorità, non semplifica la realtà, per non scadere in un fideismo di stampo scientifico. Infatti, la scienza stessa è un continuo approssimarsi alla soluzione dei problemi. La realtà è sempre più complessa di quanto crediamo e dobbiamo rispettare i dubbi, le angosce, le domande delle persone, cercando di accompagnarle senza mai trattarle con sufficienza. Il dialogo con i dubbiosi.

Come cristiani dobbiamo essere i primi a evitare la logica della contrapposizione e della semplificazione, cercando sempre di avvicinare, di accompagnare, di rispondere in modo pacato e ragionato alle domande e alle obiezioni. Cerchiamo di operare per la corretta e veritiera informazione sul Covid-19 e sui vaccini, ma senza scavare fossati, senza ghettizzare. La pandemia ci invita ad aprire gli occhi su ciò che è essenziale, su ciò che davvero vale, sulla necessità di salvarci insieme. Cerchiamo dunque di essere insieme per e mai contro. Insieme per. E ricordiamoci che l’accesso ai vaccini e alle cure va garantito a tutti, anche ai più poveri: guariremo se guariremo insieme. Su questo, vorrei sottolineare una cosa che ho sempre detto: da una crisi non si esce da soli; o si esce insieme, o nessuno ne esce bene. Non usciremo uguali: usciremo migliori o peggiori. Perché la crisi ci mette in difficoltà e bisogna trovare delle soluzioni. Ma il problema – è una trappola psicologica – è quando la crisi si trasforma in conflitto e il conflitto non si risolve: soltanto con la “guerra”, con le distanze, con le contrapposizioni, e questo è tornare sempre indietro e non fare avanzare il dialogo, l’insieme. Mai fare che una crisi si converta in conflitto. No, è una crisi. Siamo in crisi, cerchiamo insieme di uscirne.

Infine, l’ultima breve riflessione è sulla parola verità. Non stanchiamoci di verificare le notizie, di presentare in modo adeguato i dati, di essere noi stessi sempre in ricerca. La ricerca della verità non può essere piegata a un’ottica commerciale, agli interessi dei potenti, ai grandi interessi economici. No. Essere insieme per la verità significa anche cercare un antidoto agli algoritmi progettati per massimizzare la redditività commerciale, significa promuovere una società informata, giusta, sana e sostenibile. Senza un correttivo etico, questi strumenti generano ambienti di estremismo e inducono le persone a pericolose radicalizzazioni – e questo è il conflitto. (…)».

All’inizio di quest’anno Church Militant ha pubblicato un’inchiesta [QUI] nella quale si afferma che esiste un nesso “tra il Consorzio, Big Tech, Big Pharma e organizzazioni filantropiche di sinistra pro-aborto e pro-Lgbtq+”. L’inchiesta, ricca di dettagli, spiega, per esempio, che il Barcelona Institute for Global Health ha ricevuto fondi dalla Bill and Melinda Gates Foundation; che “dal 2017 al 2019, ISGlobal ha ricevuto 146.644 dollari dalla Open Society Foundations di George Soros” e che Religión Digital è “un gruppo mediatico di sinistra pro-liberazione fondato dal sacerdote omosessuale laicizzato José Manuel Vidal, che ha accusato la Chiesa di ‘omofobia paranoica, irrazionale e assurda’“. Molte altre sono le notizie fornite da Church Militant nell’inchiesta, anche per mostrare i legami tra i finanziatori del Consorzio e Big Pharma, in un vasto intreccio di interessi.

Dopo il discorso di Francesco al Consorzio, Church Militant è tornato sull’argomento con un nuovo articolo [QUI] nel quale Jules Gomes, pur riferendo dell’editoriale [QUI] nel quale Aleteia afferma di esser stata calunniata circa i presunti legami con la Bill and Melinda Gates Foundation e la Open Society Foundation, illustra con dovizia di cifre i finanziamenti ricevuti dai membri del Consorzio e ricorda gli incontri – mai confermati dal Vaticano – di Bergoglio con l’amministratore delegato di Pfizer. Gomes, che ricorda anche il silenzio assordante di Bergoglio circa le malefatte di Big Pharma [QUI], cita un’anonima alta fonte interna al Vaticano che esprime “sorpresa” per il modo in cui Francesco ha sposato la causa di questi “controllori dei fatti”.

Articolo collegato

La Nuova Bussola Quotidiana: «Se i media cattolici pro vax sono pagati da Soros e Gates» – 10 gennaio 2022

Foto di Vatican Media.

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