Il papa alla Congregazione della Fede: la vita è inalienabile

Condividi su...

Dignità, discernimento e fede sono le parole che papa Francesco ha proposto come linee guida della sua riflessione ricevendo i partecipanti della Plenaria della Congregazione per la Dottrina della Fede con il sottolineare la dignità della vita:

“Se la fraternità è la destinazione che il Creatore ha disegnato per il cammino dell’umanità, la strada principale resta quella del riconoscimento della dignità di ogni persona umana. Nella nostra epoca, tuttavia, segnata da tante tensioni sociali, politiche e persino sanitarie, cresce la tentazione di considerare l’altro come estraneo o nemico, negandogli una reale dignità…

Proprio l’affermazione di una tale dignità è il presupposto irrinunciabile per la tutela di un’esistenza personale e sociale, e anche la condizione necessaria perché la fraternità e l’amicizia sociale possano realizzarsi tra tutti i popoli della terra”.

La vita è intangibile: “La Chiesa, fin dall’inizio della sua missione, ha sempre proclamato e promosso il valore intangibile della dignità umana. L’uomo è infatti il capolavoro della creazione: è voluto e amato da Dio come partner dei suoi disegni eterni, e per la sua salvezza Gesù ha dato la vita fino a morire sulla croce per ogni uomo, per ciascuno di noi. Vi ringrazio dunque per la riflessione che avete avviato sul valore della dignità umana, tenendo conto delle sfide che la realtà attuale pone a tale proposito”.

La seconda parola del papa è il discernimento contro gli abusi: “L’esercizio del discernimento trova poi un ambito di necessaria applicazione nella lotta contro gli abusi di ogni tipo. La Chiesa, con l’aiuto di Dio, sta portando avanti con ferma decisione l’impegno di rendere giustizia alle vittime degli abusi operati dai suoi membri, applicando con particolare attenzione e rigore la legislazione canonica prevista.

In questa luce ho recentemente proceduto all’aggiornamento delle Norme sui delitti riservati alla Congregazione per la Dottrina della Fede, con il desiderio di rendere più incisiva l’azione giudiziaria. Questa, da sola, non può bastare per arginare il fenomeno, ma costituisce un passo necessario per ristabilire la giustizia, riparare lo scandalo ed emendare il reo”.

Anche nel sacramento matrimoniale occorre discernimento: “Un simile impegno di discernimento si esprime anche in un altro campo di cui vi occupate quotidianamente: lo scioglimento del vincolo matrimoniale in favorem fidei.

Quando, in virtù della potestà petrina, la Chiesa concede lo scioglimento di un vincolo matrimoniale non-sacramentale, non si tratta solo di porre fine canonica ad un matrimonio, comunque già fallito di fatto, ma, in realtà, tramite questo atto eminentemente pastorale intendo sempre favorire la fede cattolica (in favorem fidei!) nella nuova unione e nella famiglia, di cui tale nuovo matrimonio sarà il nucleo”.

Inoltre occorre discernimento nel cammino sinodale: “Qualcuno può pensare che il percorso sinodale è ascoltare tutti, fare un’inchiesta e dare dei risultati. Tanti voti, tanti voti, tanti voti… No. Un percorso sinodale senza discernimento non è un percorso sinodale. Occorre nel percorso sinodale discernere continuamente le opinioni, i punti di vista, le riflessioni.

Non si può andare nel percorso sinodale senza discernere. Questo discernimento è quello che farà del Sinodo un vero Sinodo, di cui il personaggio (diciamo così) più importante è lo Spirito Santo, e non un parlamento o un’inchiesta di opinioni che possono fare i media. Per questo sottolineo: è importante il discernimento nel percorso sinodale”.

Quindi il discernimento porta alla fede: “La vostra Congregazione è chiamata non solo a difendere ma anche a promuovere la fede. Senza la fede, la presenza dei credenti nel mondo si ridurrebbe a quella di un’agenzia umanitaria. La fede deve essere il cuore della vita e dell’azione di ogni battezzato”.

(Foto: Santa Sede)

Free Webcam Girls
151.11.48.50