Da Manoppello l’alleanza delle Nozze di Cana

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Ogni anno si celebra solennemente al Santuario del Volto Santo di Manoppello la messa nella seconda domenica dopo l’Epifania, la domenica ‘Omnis terra’, così chiamata dalle parole del Salmo di introito: nel 1208 papa Innocenzo III volle che in questa occasione il velo detto della Veronica custodito a San Pietro fosse portato in processione a Santo Spirito in Sassia per la benedizione dei malati e mostrare la forza risanante del Volto di Gesù. La reliquia sarebbe poi arrivata a Manoppello da dove si è diffuso appunto il culto del Santo Volto.

Nell’omelia della celebrazione eucaristica l’arcivescovo di Chieti-Vasto, mons. Bruno Forte, ha incentrato la riflessione sulle ‘Nozze di Cana’ come alleanza tra Dio e l’umanità, alla luce della teologia del Santo Volto: “Quanto Gesù fa a Cana è il principio e il modello di quanto compirà per la nostra salvezza: chi entra nel mistero di Cana, entra nel mistero di Cristo!

Sullo sfondo del simbolismo dello sposalizio, bellissima metafora dell’alleanza fra il Signore e il suo popolo, il segno di Cana rivela il Volto di Gesù come quello dello Sposo divino del popolo di Dio, con il quale l’Eterno concluderà l’alleanza nuova e definitiva nel mistero pasquale del Figlio.

Le nozze di Cana anticipano la Pasqua di Gesù come evento di alleanza nuziale, compimento e superamento dell’alleanza del Sinai, e manifestano la relazione con l’Altissimo realizzata in Cristo e con Lui come un rapporto intenso e vivificante d’amore”.

Questo racconto evangelico permette di comprendere il ruolo della Madre di Dio nella Chiesa: “Non hanno più vino: si manifesta in queste parole l’attenzione tenera e concreta della Madre, che presenta al Figlio la necessità degli amici. Analogamente, Maria ci accompagna all’incontro col Volto del Salvatore, aiutandoci a rendere profonda e gioiosa l’accoglienza dello sguardo del Figlio, che sana, perdona e colma il nostro cuore di gioia”.

E’ il ‘vino nuovo’ che trasforma la Legge: “La lettera della Legge è trasformata nel vino dello Spirito! Nel Volto del Signore Gesù, si fa riconoscere, allora, tanto l’attesa d’Israele, quanto la domanda, piena di desiderio, che abita il cuore inquieto di ognuno di noi, specialmente davanti al dolore del mondo e, in particolare, di fronte al dramma che stiamo vivendo con la pandemia”.

Nel dialogo tra Figlio e Madre si manifesta il Volto: “E’ nell’ora di Cristo che il tempo messianico si manifesterà come compimento delle promesse e promessa del nuovo e definitivo compimento: e il Volto sereno del Risorto, pur solcato dai segni della passione, sta qui a ricordarcelo”.

Le parole di Maria ai servi suggellano l’alleanza: “Esse evocano il contesto dell’alleanza del Sinai: come il popolo dell’antico patto risponde alla rivelazione divina assentendo nella fede, così Maria manifesta la sua fiducia incondizionata nel Figlio, che ha appena evocato il mistero della sua ‘ora’.

Ne risulta evidenziata da una parte l’identificazione fra Maria e Israele, in forza della quale risuona in lei la speranza del popolo eletto, dall’altra la fede della Madre, che si mostra aperta all’impossibile possibilità del segno che il Figlio vorrà compiere, e che sarà la fede della Chiesa”.

E nella Chiesa la Madre di Dio è colei che mostra attenzione alle necessità umane: “Nella Chiesa nata dalla Pasqua della nuova e perfetta alleanza, la Vergine Madre è colei che presenta al Figlio i bisogni dell’attesa e conduce alla fede in Lui, condizione necessaria perché il vino nuovo riempia le giare dell’antica purificazione…

Quanto a Cana è prefigurato e annunciato, verrà a compiersi in pienezza in lei, la Madre addolorata ai piedi della Croce: con lei e col discepolo amato, a lei unito, Gesù morente intesse un dialogo, che è modello di quello che ogni credente potrà rinnovare con Lui, lasciandosi guardare dal Volto Santo del Redentore e contemplandolo con umile amore”.

E’ così che ogni battezzato può assaporare l’amore di Dio: “Davanti al Volto di Gesù ogni battezzato può insomma riconoscersi come discepolo amato accanto alla Madre, discepolo che credendo all’amore è oggetto dell’amore infinito del Padre e del Figlio, fedele fino alla croce, testimone del mistero fecondo del sangue e dell’acqua, sgorganti dal fianco trafitto di Gesù Crocifisso, chiamato a essere annunciatore privilegiato della sua risurrezione”.

Infine mons. Forte ha invitato a chiedere soccorso al Volto Santo: “Come Maria davanti al Volto del Figlio morente per amore nostro, così ognuno di noi davanti al Volto Santo qui custodito possa ottenere di morire con Gesù all’uomo vecchio, per risorgere con Lui all’essere nuova creatura, anticipando nella fragilità del tempo qualcosa dell’infinita bellezza del cielo, che nel Volto Santo qui venerato è rivelata e promessa con la discrezione e l’umiltà dell’amore vittorioso sul male e sulla morte”.

Al termine la recita della preghiera per invocare la liberazione dai mali: “Signore Gesù, Salvatore del mondo, speranza che non ci deluderà mai, abbi pietà di noi e liberaci da ogni male! Ti preghiamo di vincere il flagello di questo virus, che si va diffondendo, di guarire gli infermi, di preservare i sani, di sostenere chi opera per la salute di tutti.

Mostraci il Tuo Volto di misericordia e salvaci nel Tuo grande amore. Te lo chiediamo per intercessione di Maria, Madre Tua e nostra, che con fedeltà ci accompagna. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen”.

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