Associazioni cattoliche per il disarmo nucleare

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In questo Mese della Pace di gennaio 2022, e a pochi giorni dal primo anniversario dell’entrata in vigore del Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari, nel pieno sostegno alla campagna ‘Italia Ripensaci’, che ha visto una forte mobilitazione della società civile su questi temi, Giuseppe Notarstefano (presidente nazionale dell’Azione Cattolica Italiana), Emiliano Manfredonia (presidente nazionale delle Acli), Giovanni Paolo Ramonda (responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII), Cristiana Formosa e Gabriele Bardo (responsabili nazionali del Movimento Focolari Italia) e mons. Giovanni Ricchiuti, presidente nazionale di Pax Christi, hanno chiesto con un appello al governo italiano di ratificare il trattato dell’Onu per la messa al bando delle armi nucleare, come hanno già fatto oltre 50 Stati:

“Chiediamo che il Governo del nostro Paese sia presente, almeno in qualità di osservatore, alla Conferenza di Vienna del prossimo mese di marzo 2022, che riunirà tutti i Paesi che hanno ratificato il Trattato Onu”. Partendo da un monito di don Primo Mazzolari (‘Chiediamo giustizia sociale, non di atomiche’ i presidenti e responsabili nazionali di Azione Cattolica, Acli, Comunità Papa Giovanni XXIII, Movimento dei Focolari, Pax Christi rinnovano l’appello nella nota ‘Per una Repubblica libera dalla guerra e dalle armi nucleari’.

Nel messaggio per la Giornata mondiale per la pace papa Francesco ha sottolineato come “negli ultimi anni sia sensibilmente diminuito, a livello mondiale, il bilancio per l’istruzione e l’educazione… mentre invece le spese militari sono aumentate, superando il livello registrato al termine della guerra fredda e sembrano destinate a crescere in modo esorbitante”, auspicando che “quanti hanno responsabilità di governo elaborino politiche economiche che prevedano un’inversione del rapporto tra gli investimenti pubblici nell’educazione e i fondi destinati agli armamenti”.

Inoltre alla ‘voce’ di papa Francesco si è unita quella di oltre cinquanta scienziati e premi Nobel, che hanno lanciato la campagna per il ‘Dividendo della pace’, chiedendo ai governi di “avviare trattative per una riduzione concordata della spesa militare del 2% ogni anno, per cinque anni. In questo modo enormi risorse verranno liberate e rese disponibili, il cosiddetto ‘Dividendo della pace’, pari a mille miliardi di dollari statunitensi entro il 2030”.

Purtroppo in Italia l’appello di 44 associazioni è rimasto inascoltato: “Nell’ottica di una netta riduzione delle spese militari e nel contrasto alla logica della deterrenza nucleare si è posta anche l’iniziativa che lo scorso anno ci ha visto assumere una posizione pubblica:

in 44 Presidenti nazionali di movimenti e associazioni del mondo cattolico italiano abbiamo infatti sottoscritto un appello al Parlamento del nostro Paese affinché ratificasse il Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari, con lo slogan ‘Per una repubblica libera dalle armi nucleari’. Un appello che è purtroppo rimasto inascoltato”.

Mentre in Italia quest’appello non è stato ascoltato a livello internazionale è stato accolto, facendo ben sperare: “Un significativo intervento si è registrato a livello internazionale il 4 gennaio 2022: le cinque ‘potenze atomiche ufficiali’ (Usa, Russia, Gran Bretagna, Francia e Cina), in un messaggio congiunto al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, hanno riconosciuto che le armi nucleari rappresentano una grave minaccia per tutta l’Umanità e che ‘non c’è modo di vincere una guerra nucleare’ che per questo ‘non deve mai essere combattuta’.

Anche se tale dichiarazione non rappresenta alcuna apertura al bando definitivo degli ordigni atomici, tuttavia è il segno di una presa di coscienza della pericolosità dell’attuale quadro strategico basato sulle armi nucleari”.

Quindi le associazioni firmatarie dell’appello propongono a febbraio una giornata di confronto e di ‘discernimento’: “Alla luce di queste considerazioni proponiamo di ritrovarci in una Giornata di confronto fra tutte le realtà del mondo cattolico che hanno sottoscritto il documento ‘Per una repubblica libera dalla guerra e dalle armi nucleari’.

Tale Giornata, che vuole essere un momento di riflessione, approfondimento teologico, discernimento e accorato rilancio dell’appello che ci ha visti insieme lo scorso anno, si svolgerà a Roma il 26 febbraio 2022 secondo il programma e le modalità che verranno in seguito comunicate anche in considerazione della diffusione della pandemia”.

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