David Maria Sassoli: uomo della cura degli ultimi

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Papa Francesco, in un telegramma, ha colto le diverse sfaccettature di David Maria Sassoli, prima giornalista e poi presidente del Parlamento Europeo, scomparso nei giorni scorsi all’ospedale Centro di Riferimento Oncologico di Aviano, in provincia di Pordenone, dove era ricoverato per le complicanze dovute ad una grave disfunzione del sistema immunitario. In un telegramma indirizzato alla moglie Alessandra Vittorini, a firma del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, il papa ha assicurato la sua vicinanza spirituale:

“Il Santo Padre spiritualmente vicino in questo momento di dolore per la prematura scomparsa del caro consorte, onorevole David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, desidera porgere a lei e ai figli Livia e Giulio il suo cordoglio, assicurando sentita partecipazione al grave lutto che colpisce l’Italia e l’Unione europea”.

E’ un ricordo appassionante: “Egli lo ricorda quale credente animato di speranza e di carità, competente giornalista e stimato uomo delle istituzioni che, in modo pacato e rispettoso, nelle pubbliche responsabilità ricoperte si è prodigato per il bene comune con rettitudine e generoso impegno, promuovendo con lucidità e passione una visione solidale della comunità europea e dedicandosi con particolare cura agli ultimi.

Papa Francesco, mentre eleva preghiere di suffragio, invoca dal Signore risorto la pace eterna per lui e la consolazione del cuore per quanti ne piangono la dipartita, e imparte a lei e ai familiari la benedizione apostolica”.

Mentre il presidente della Cei, card. Gualtiero Bassetti, ha ricordato le sue parole ai partecipanti alla 49ª Settimana Sociale dei cattolici italiani: “Nell’impegno professionale come giornalista e poi come uomo delle Istituzioni, ha sempre lavorato per una società più solidale e attenta ai bisogni dei giovani e degli ultimi, convinto che credenti e laici possono insieme ‘riedificare quella casa per continuare a combattere gli idoli, abbattere muri, costruire ponti, dare corpo ad un nuovo umanesimo’, come aveva sottolineato nel suo intervento a Bari, in occasione dell’incontro ‘Mediterraneo frontiera di pace’ nel 2020”.

Dal mondo cattolico sono molti gli attestati di stima e di cordoglio, come quello di p. Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli, Servizio dei gesuiti per i rifugiati in Italia: “Siamo addolorati per la perdita di un amico da sempre impegnato a difendere i diritti dei migranti forzati in Europa.

La sua tenace dedizione nella costruzione di un’Europa solidale, democratica, costruttrice di pace, di dialogo, di ponti è stata quotidiana e certosina.

La sua determinazione nel battersi per un’Unione europea capace di salvare, accogliere, proteggere uomini e donne in fuga da guerre, persecuzioni, ingiustizie sono stati sprone e baluardo in questi anni difficili di battaglie per i diritti umani per tante realtà della società civile organizzata e per tutti quei cittadini che vogliono un’Europa senza muri”.

Anche la Comunità di Sant’Egidio ha ricordato il presidente del Parlamento europeo “come un uomo leale. Per lui l’essenza della politica era lavorare per il bene comune e non solo per quelli della propria parte. Fedele ai principi di democrazia e umanesimo di cui è portatrice la storia dell’Europa…

Scompare un caro amico, che conoscevamo sin dall’inizio, dagli anni della sua formazione, cattolico, democratico, giovane e uomo del dialogo, e lungo il suo itinerario professionale e politico.

Nel suo intenso impegno al Parlamento europeo è riuscito a farsi orientare da quegli ideali di umanità e giustizia, che sono oggi più che mai indispensabili per guidare le istituzioni, per una Unione capace di incarnare un progetto di democrazia umanista, proprio a partire dal rispetto dei diritti umani e della protezione dei più fragili”.

Nel frattempo la Fuci ha deliberato di intitolare a Sassoli la Scuola europea di formazione politica: “La Scuola, attiva dallo scorso anno e promossa da diversi Stati europei che a questa hanno aderito e stanno aderendo, coinvolge gli universitari cattolici in una costante attività di studio del fenomeno democratico e della formazione alla politica e alla cittadinanza”.

Anche il ‘popolo della pace’ ha ricordato David Sassoli attraverso le parole di Flavio Lotti, coordinatore della Marcia PerugiAssisi: “Abbiamo perso un amico, un uomo mite, particolarmente attento agli ultimi, alle vittime dell’ingiustizia e della violenza. Una persona umile e gentile, capace di riconoscere le persone, di metterle al centro dell’attenzione e di mettersi al loro servizio.

Da giornalista e uomo delle istituzioni democratiche, David Sassoli teneva tra le mani la bussola dei diritti umani. Per questo sapeva sempre da che parte stare, anche nelle situazioni più scomode e controverse, senza finzioni né equilibrismi…

Grazie David per quello che hai fatto, per quello che sei stato e per quello che continuerai ad essere: un testimone autentico della cura degli altri, un esempio e un riferimento per tutti i costruttori e le costruttrici di pace”.

L’Azione cattolica italiana lo ha ricordato “come testimone concreto e contemporaneo di quella politica con la ‘P’ maiuscola, come la chiama papa Francesco, intesa come la più alta forma di amore per il prossimo, perché si rivolge non solo ai vicini ma guarda ai ‘fratelli tutti’, si lascia toccare il cuore dalle fragilità altrui, cerca di compensare le ingiustizie, dà la parola a chi non ha voce”.

Il presidente del Meeting dell’Amicizia tra i popoli, Bernhard Scholz, lo ha ricordato come persona che “ha riportato sempre con profonda convinzione e lungimiranza l’attenzione di tutti sui valori fondanti dell’Europa nei momenti più critici della sua storia.

Con la sua partecipazione a tante edizioni del Meeting ci ha reso partecipi di questo suo impegno esemplare con il quale ha dato un contributo decisivo per una Unione Europea più forte e più capace di affrontare le grande sfide che si presentano”.

Un ricordo che passa attraverso un suo scritto apparsa sul trimestrale ‘Dialoghi’ nel 2019 sul futuro comune del’Europa: “In Europa le forze che hanno vinto le elezioni europee hanno un solido punto di riferimento nell’alleanza che si è realizzata nel Parlamento europeo e che è mio intento rafforzare.

Rispetto al passato questa dovrà essere una legislatura politica con un’agenda sociale di forte discontinuità. L’agenda europea illustrata dalla presidente eletta Ursula von der Leyen è un buon punto di partenza perché contiene obiettivi ambiziosi e strumenti adeguati per imboccare la strada dello sviluppo sostenibile, salvaguardare la flessibilità nell’attuazione del Patto di stabilità e crescita, rilanciare gli investimenti, introdurre un bilancio della zona euro, sviluppare una strategia contro la povertà con una direttiva-quadro sul salario minimo e una sui piani di protezione sociale”.

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