Relazione e verità

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Niccolò Magnani commenta su Il Sussidiario [QUI] il Foglio e Forni Rosa nel rapporto tra cristianesimo e Occidente, un rapporto non più esistente, non solo sul piano morale. Particolarmente interessante questo passo: «L’analisi è particolarmente interessante dal momento che una religione non è prima di tutto un codice di leggi, regole e “disposizioni”: è una presenza, un incontro, qualcosa – scrive Berardinelli – “che ispiri l’intera vita”».

Su questo passo incentrerei una riflessione sostanziale: questo incontro fisico con il divino, con Gesù incarnato, ci pone in una prospettiva relazionale. La cultura cristiana di 2000 anni entra in relazione con l’altro e con la comunità. È un relazionarsi all’insegna della gioia, perché rispetta l’altro. Non è una relazione malata che umilia l’alterità. Che fonda gerarchie sul potere, che in fondo era l’essenza della società pagana. Il cristianesimo ebbe immediato successo dopo secoli di paganesimo perché liberava le istanze di gioia nella vera libertà, nella verità. Oggi l’Occidente assuefatto a un benessere sempre più precario sembra avere perso proprio quel bisogno di libertà che 2000 anni fa apparve così prezioso.

Questa riflessione sostanziale non sembra essere percepita dalla Chiesa del nostro tempo, su cui Forni Rosa esegue una impietosa riflessione a tutto campo: «La critica dell’autore contro la modernizzazione assunta dalla Chiesa Cattolica è sfrenata e impietosa: “Perché l’attuale organizzazione della vita, diretta in ultima analisi dalle grandi concentrazioni di potere privato, secondo criteri e valori che contraddicono punto per punto la concezione evangelica, carne contro spirito, guerra contro pace, presente contro futuro, perché questa organizzazione è completa- mente accettata dalla Chiesa cattolica?”».

Nei nostri interventi in questo Blog dell’Editore su Korazym.org abbiamo sempre risposto a questa domanda: perché la Chiesa moderna ha perso la percezione profonda di Cristo, prima ancora che sul piano emotivo su quello razionale. Non si tratta solo del tradimento del cuore, ma di un tradimento della ragione travolta dal delirio ideologico.

Prosegue l’articolo: «Il secondo nodo è se quell’umanesimo evangelico richiamato da Papa Francesco nella sua Evangelii gaudium possa bastare per invertire la (presunta) direzione della Chiesa: secondo Forni Rosa la risposta cristiana alle sfide di oggi è potenzialmente insufficiente e servirebbe una “lotta di popolo” per contrastare la deriva appiattita sulla modernità occidentale».

Come si vede a riaffermare la mia tesi, ovvero di un tradimento sostanzialmente intellettuale della Chiesa di questo tempo, Forni Rosa evoca un movimento di popolo contro la deriva appiattita sulla modernità occidentale. Il che è una illusione, perché sono state sempre le élites che hanno dato la direzione alla storia.

L’articolo termina con la riflessione di Ratzinger sulla incarnazione di Dio in Gesù e sul bisogno dell’uomo di LUI. Certamente vero, ma se volessimo ragionare in termini moderni, ovvero passando per il filtro della ragione illuminista, non possiamo non ritornare alla nostra riflessione iniziale, che è essenzialmente antropologica: Gesù è relazione nella verità. Può l’uomo moderno rinunciare a una vera relazione? Può continuare ad essere manipolato dagli idoli?

Questa prospettiva è ben più liberante della materialistica teologia della liberazione.

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