La funzione palingenetica del caos bergogliano

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L’articolo condiviso da Marco Tosatti – Francesco, il Pontefice dai tristi destini [*] – è una litania impressionante. Lo scorrere di pungenti e dolorose prese d’atto della offesa alla identità cattolica trascendente e pure dissonanti rispetto al richiamo ricorrente di Francesco alla dismissione di ogni vanità.

Alla fine l’enigma si colora di una complessità enorme: perché la ovvia creazione del caos nella Chiesa da parte dei comportamenti bergogliani vorrebbe tingersi e talora succede di un radicale richiamo alla Parola.

I cristiani hanno vissuto in questi anni un enorme dramma identitario: una confusione dottrinale e pratica, che saremmo tentati di definire senza precedenti, eppure forse non è così.

Bergoglio è la sintesi della Croce e in questo senso riproduce a pieno il terzo segreto di Fatima.

In un mondo in cui il relativismo senza verità si costituisce tuttavia come verità, Dio ha dato ai Cristiani una guida che non crea una falsa verità, un idolo, ma il nulla.

Bergoglio è il nulla, ma in questo potremmo dire perfettamente Cristiano. Perché i Cristiani dispersi nel nulla avranno così sete di verità, che finalmente ricercheranno Cristo.

[*] Francesco, il Pontefice dai tristi destini, scritto da Eck (pseudonimo di autore argentino) pubblicato da Marco Tosatti il 6 gennaio 2021 sul suo blog Stilum Curiae [QUI], la traduzione italiana dell’originale spagnolo Francisco, el Papa de los tristes destinos por Eck pubblicato il 27 dicembre 2021 sul sito argentino Caminante Wanderer [QUI] e della traduzione inglese Francis, Pope of sad destinies written by Eck (pseudonym of Argentinian author) pubblicata il 31 dicembre 2021 sul sito statunitense The Remnant [QUI].

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