Da Savona l’invito a non perdere la via della pace

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Anche quest’anno non si è potuta svolgere la marcia della pace comunque da Savona si è levato il grido a non dimenticare i morti delle guerre, proponendo una riscoperta della ‘pastorale della pace’, come ha proposto detto il vescovo di Savona-Noli, mons. Calogero Marino: “Il messaggio che a me sta particolarmente a cuore è quello di ritrovare la via della pace. Devo dire che, purtroppo, negli ultimi anni, una catechesi attenta al Vangelo della pace si è un po’ smarrita, mi pare, nella Chiesa. Credo che vada ritrovata, la pace, come parola centrale dell’Evangelo”.

Nell’incontro mattutino il fondatore di Libera, don Luigi Ciotti, ha sottolineato il silenzio sulla vendita delle armi: “C’è bisogno di pace sulla faccia della terra, negli ultimi periodi sono aumentati i conflitti, le spese militari, sono aumentate le guerre, ma se ne parla molto poco”.

A conclusione della marcia nel Duomo si è concelebrata una messa da mons. Luigi Bettazzi, l’arcivescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti, mons. Giovanni Ricchiuti, presidente di Pax Christi, il vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano, mons. Luigi Renna, presidente della Commissione episcopale per i problemi sociali e lavoro giustizia e pace della Cei, e l’arcivescovo di Genova, mons. Marco Tasca e dal vescovo di Savona, mons. Calogero Marino che ha ribadito il valore dello shalom:

“Lo shalom dice la pienezza del dono di Dio, che è dono, appunto, ma che, però, chiede di essere accolto dagli uomini, chiede di costruire una cultura della pace, a partire proprio dalla radice cristologica. Cristo, infatti, è la nostra pace. Ecco, io vorrei che questo tema della pace ritornasse al centro dell’attenzione della comunità cristiana”.

Nell’omelia il presidente emerito di Pax Christi International, mons. Luigi Bettazzi, ha ricordato la prima marcia della pace, svoltasi nel 1968: “Hanno chiesto a me, vescovo di 98 anni perché dal 31 dicembre 1968, a Sotto il Monte dove si è svolta la prima Marcia della pace, non ho mancato una sola edizione”.

Ricordando la festività della Madre di Dio mons. Bettazzi ha incentrato la riflessione sull’inizio del messaggio del papa: “E’ all’inevitabile, felice intreccio tra queste dimensioni che Francesco ci richiama: ‘anzitutto, il dialogo tra le generazioni, quale base per la realizzazione di progetti condivisi.

In secondo luogo, l’educazione, come fattore di libertà, responsabilità e sviluppo. Infine, il lavoro per una piena realizzazione della dignità  umana. Si tratta di tre elementi imprescindibili, per dare vita ad un patto sociale, senza il quale ogni progetto di pace si rivela inconsistente’.

Lo sappiamo: la pace è possibile, quando ci mettiamo in mezzo (è il senso etimologico dell’intercessione: inter-cedere, mettersi in mezzo!), rischiando qualcosa e spendendo del nostro (intelligenza, passione, soldi)”.

La pace chiede anche il coraggio della denuncia contro l’aumento delle spese militari: “Ma questa postura dell’intercessione ci chiede anche il coraggio della denuncia e della presa di parola… Più chiaro di così! E mi chiedo, ad esempio, che cosa ci sia da esultare per i dodici F 35 costruiti quest’anno in Italia”.

Ed intanto ammontano ad € 779 i fondi raccolti per il progetto diocesano ‘La Scuola che sogniAMO’, che ha messo insieme le competenze e la passione di diverse realtà diocesane (Ufficio Missioni e Migrazioni, Caritas, Ufficio per la Pastorale Scolastica) per intervenire concretamente nel sostegno alle scuole pubbliche e nell’integrazione nel tessuto sociale delle famiglie di origine straniera.

E’ ancora possibile dare un contributo versando la propria offerta all’Iban IT59C0306910600100000111713 intestato a Diocesi di Savona Noli Migrantes con causale Progetto ‘La Scuola che sogniAMO’.

La Marcia della Pace, promossa dalla Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, con l’Ufficio Cei per la pastorale sociale, con Pax Christi, la Caritas italiana, l’Azione Cattolica e molte altre organizzazioni e movimenti, al termine del 2022 si svolgerà proprio nella diocesi di Altamura- Gravina-Acquaviva delle Fonti, di cui è stato vescovo il venerabile mons. Tonino Bello.

(Foto: Pax Christi)

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