Un fumetto a seguito di Santa Devota. L’itinerario di una martire, dalla Corsica a Monaco

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Il fumetto Devota. Iténéraire d’une martyre, de la Corse à Monaco (Éditions Plein Vent 2022) uscirà mercoledì 26 gennaio 2022, nella vigilia del giorno in cui il Martyrologium Romanum fa memoria Santa Devota (Lucciana, 283 – Mariana, 304), tradizionale data del ritrovamento delle reliquie della santa patrona della Corsica, di Mariana, del Principato di Monaco e della Famiglia principesca monegasca Grimaldi. Frédéric Allali (disegnatore), Yvon Bertorello (progettista e direttore editoriale) e Éric Stoffel (scenario e disegni) sono gli autori dell’album, impreziosito da una prefazione di Sua Altezza Serenissima il Principe Sovrano di Monaco, Alberto II Grimaldi e dell’Arcivescovo di Monaco-Montecarlo, Mons. Dominique-Marie David, membro della comunità dell’Emmanuele.

A seguito di Santa Devota, vergine ed eroica martire corsa, vittima della persecuzione romana, questo album ci mostra il coraggio e la forza che animarono i primi cristiani di fronte alle diffuse persecuzioni nell’Impero Romano. La mitica rotta di Santa Devota attraverso il mare fino alla Rocca di Monaca è il legame che unisce per sempre la Corsica e il Principato. Possa Santa Devota continuare a proteggere la Corsica, il Principato di Monaco e la Famiglia regnante monegasca.

Le Edizioni Plein Vent, distribuite nelle librerie dal Gruppo Hachette, propongono fumetti e letteratura per ragazzi e per tutta la famiglia. Come parte del Gruppo Elidia (Éditions du Rocher, Desclée de Brouwer, Éditions Artège), le Edizioni Plein Vent pubblicano venticinque titoli all’anno per sviluppare il gusto per la lettura dei bambini, affinare la loro curiosità e aiutarli a conoscere la Storia. Avventura e storia sono infatti al centro del progetto editoriale di Plein Vent. Grandi e piccini scopriranno romanzi o fumetti adatti alla loro età e ai loro gusti, per conoscere e amare la Storia e immergersi nell’avventura della lettura.

Poco si sa della vita di Santa Devota, se non episodi collegati direttamente alla storia romana. All’inizio del III secolo alcuni cristiani, cacciati da Roma da Settimio Severo e da Caracalla, giunsero in Corsica dove, nel I secolo a.C., i Romani avevano fondato la città di Mariana, all’imbocco di Golo, nei pressi dello stagno di Biguglia. Nel 93 a.C., Marius aveva stabilito, dandovi il suo nome, una colonia di veterani delle sue campagne contro i pirati. Fu Augusto, creandovi un porto, a far divenire Mariana un punto di accesso importante per l’espansione romana nella parte settentrionale dell’isola. Adiacenti alla cattedrale romana, chiamata la “Canonica”, sono venuti alla luce i resti di una basilica paleocristiana del IV secolo ed un battistero della medesima epoca, testimonianti i primi tempi del cristianesimo in Corsica e confermanti l’importanza rilevante conferita alla celebrazione battesimale nella Chiesa primitiva.

La vita terrena di Devota si svolse in Corsica, a quei tempi provincia dell’Impero Romano, all’epoca della grande persecuzione dei cristiani ordinata da Diocleziano. Vide la luce nel 283, in un luogo detto Quercio, sui primi pendii che collegano il porto romano di Mariana al borgo posto un po’ più in alto, nel territorio dell’attuale comune di Lucciana, dipartimento dell’Haute-Corse.

La giovane vergine aveva deciso di votare la propria vita al completo servizio di Dio. Vittima della delazione, verso l’inizio del 304 d.C. fu arrestata, imprigionata e torturata a morte. Il governatore della provincia ordinò di bruciare il suo corpo, ma alcuni cristiani lo salvarono dalle fiamme e lo deposero su una barca, condotta dal pilota Graziano e dal prete Benenato, in partenza per l’Africa dove, pensarono, qualcuno le avrebbe donato una sepoltura cristiana. Ma nelle prime ore della traversata si levò una tempesta. Dalla bocca della salma inanimata di Devota fuoriuscì miracolosamente una colomba, che guidò la barca alla piccola valle di Les Gaumates, oggi parte del Principato di Monaco, dove secondo la leggenda sorgeva già una cappella dedicata a San Giorgio, anch’egli martire delle persecuzioni ordinate da Diocleziano.

Qui s’incaglio secondo la tradizione sei giorni prima delle calende di febbraio, cioè all’incirca il 27 gennaio, su un cespuglio di fiori assai precoce per la fredda stagione. Il corpo mutilato della giovane martire venne dunque scoperto dai pescatori ed in suo onore fu eretta una cappella dove ancora oggi sorge la chiesa parrocchiale a lei dedicata, vicino al porto monegasco. I fedeli, abitanti di Monaco o navigatori di passaggio, iniziarono a raccogliersi numerosi sulla sua tomba ed iniziarono così a verificarsi i primi miracoli.

In occasione delle invasioni dei Saraceni, i resti della martire furono portati in salvo nel monastero di Cimiez. Scampato il pericolo di profanazione, furono ricollocate nella sua chiesa, fatta restaurare per l’occasione dal Principe Antonio I. Nel 1070, una notte, un capitano navale di nome Antinope rubò la cassa contenente le reliquie della santa con l’intenzione di negoziare il pagamento di un riscatto. Il sacrilegio ebbe breve durata, poiché secondo la leggenda un violento vento improvviso impedì al malfattore di mettere le vele ed un gruppo di pescatori riuscì ad inseguirlo. Arrestato, fu condotto al palazzo, dove Ugo Grimaldi lo condannò all’amputazione delle orecchie e del naso. La sua barca fu in seguito bruciata sulla spiaggia in sacrificio espiatorio. Le reliquie furono riportate nella chiesa parrocchiale dove sono oggi custodite, a parte di una piccola parte che è conservata nella cattedrale, in cima alla rocca.

Nel XVI secolo, nel corso di una guerra contro i genovesi ed i pisani, Santa Devota ha protetto Monaco qualora i nemici assediarono la fortezza del principato. Per oltre sei mesi i loro attacchi furono ripetutamente repressi dai monegaschi, ai quali era apparsa Santa Devota rassicurandoli della protezione divina e della vittoria. Il 15 marzo 1507 i genovesi si ritirarono e Santa Devota fu scelta come patrona del principato e della famiglia regnante Grimaldi.

I Monegaschi celebrano da sempre il suo culto, legato a Monaco e ai suoi Principi, con una presenza ufficiale in ogni chiesa del Principato, dove Santa Devota è raffigurata con alcuni dei suoi attributi (la palma del martirio, la corona di rose simbolo della verginità, la colomba simbolo di pace, la barca che la portò dalla Corsica alla Costa Azzurra e lo stemma del Principato di Monaco, che con la famiglia regnante Grimaldi la venera quale patrona) e anche su delle monete. Questo per testimoniare che nel corso dei secoli il martirio di Devota costituì un fattore identitario per i cristiani monegaschi. Santa Devota è l’anima protettiva dell’identità monegasca, le cui reliquie sono state implorate nella gioia e nella sofferenza.

La chiesa di Santa Devota a Monaco.

Ogni anno il Comune di Monaco partecipa all’organizzazione delle celebrazioni della festa della Santa Patrona di Monaco, che viene celebrata con grande fervore. Le festività iniziano il 26 gennaio mattina nella chiesa di Santa Devota, con la Messa delle Tradizioni in lingua monegasca. A inizio serata ha poi inizio la Processione di Santa Devota sul Porto, seguita dal Saluto del Santissimo Sacramento nella chiesa di Santa Devota, in presenza delle principali personalità del Principato. Un esponente del Consiglio Comunale consegna al clero le reliquie della Santa restituite dal mare.

Successivamente, al termine di una breve funzione religiosa, in ricordo del furto delle reliquie sventato nel lontano 1070, usanza introdotta a partire dalla sera del 26 gennaio 1924, sotto il regno del Principe Luigi II, S.A.S. il Principe Sovrano e la famiglia principesca appiccano il fuoco a un’imbarcazione simbolica in memoria di Santa Devota. Dopo il falò, il Comune di Monaco dà il via ai fuochi d’artificio dal Porto di Monaco. Il 27 gennaio mattina l’Arcivescovo di Monaco celebra una Messa Pontificalr presso la Cattedrale in presenza del Principe Sovrano, seguita da una processione solenne sulla Rocca, con benedizione del Palazzo, della Città e del Mare.

Come abbiamo detto, nel Principato di Monaco – dove la religione cattolica, apostolica e romana è religione di Stato – Santa Devota è sempre stata intimamente legata alla storia del Paese e delle tradizioni. Questo attaccamento e questo fervore nei confronti della Santa sono profondamente sentiti e durano da tempo, eppure, certi aspetti della sua vita, così come le manifestazioni che le sono consacrate e molti altri aspetti sono poco conosciuti, confusi e persino sconosciuti.

Questa è dunque l’ambizione del fumetto Devota. Iténéraire d’une martyre, de la Corse à Monaco: essere un supporto che permetta di scoprire il vero volto di Santa Devota, la cui tradizione è radicata da secoli. Il progetto è stato sponsorizzato da due monegaschi, Roger Rossi e Guy Boscagli. La madre di Guy Boscagli, un assicuratore monegasco, era nata il 27 gennaio 1920, giorno di Santa Devota. Roger Rossi era nel gennaio del 2007 all’origine, con Stephan Maggi, del primo film documentario su Santa Devota. “Al di là del dovere di memoria che è stato importante per me, è anche un tributo legittimo ai nostri Principi che hanno sempre lavorato duramente per perpetuare le tradizioni religiose”, ha sottolineato Roger Rossi. Rossi e Maggi hanno unito le forze per portare avanti questo bellissimo progetto senza scopo di lucro: “Il nostro desiderio era inizialmente quello di mostrare il volto sconosciuto di Santa Devota, creando prima un DVD video”.

Questa iniziativa – totalmente privata – si è proseguita nel 2008 con la creazione del sito Sainte Devote Monaco “per toccare naturalmente più persone. Ci siamo resi conto che si può unire la tradizione con la modernità del video e di internet per trasmettere così messaggi sulla nostra Santa e sul nostro Paese, lontano dai cliché purtroppo abusati e riduttivi e anche ripristinare certe verità“.

Pagina Facebook: Devota BD.
Account Instagram: devotabd.

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