Anno 2022: Cristo è la nostra pace (Lc. 2, 16-21)

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Sabato, 1° gennaio, è giornata di preghiera per la pace; la Chiesa celebra la solennità di Maria SS. Madre di Dio. In Maria si realizzano le attese del popolo di Israele e Maria apre all’umanità il futuro atteso da secoli per la pace universale.

La divina maternità di Maria è la pietra miliare che segna l’inizio dell’era nuova: a mezzanotte inizia un anno nuovo; noi cristiani siamo ben consapevoli che il tempo e la vita sono contrassegnati dalla nascita di Cristo perché questo è il piano salvifico di Dio:

“Quando venne la pienezza dei tempi, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna”. Iniziare l’anno nuovo da cristiani significa  iniziarlo da veri figli di Dio, da riscattati da Cristo Gesù (non più schiavi del peccato ma figli della grazia).

La Liturgia inizia invocando la benedizione di Dio ed implorando, per intercessione di Maria, il dono della pace: la pace vera, quella annunziata dagli angeli, che certamente non è una conquista dell’uomo o frutto di accordi politici.

La pace vera è dono di Dio da implorarsi costantemente; una pace da portare avanti con pazienza e restando sempre docili all’insegnamento di Cristo Gesù.  La pace, infatti, non può esistere se non si promuove, a tutti i livelli, il riconoscimento della dignità della persona umana offrendo a tutti gli uomini la possibilità di poter vivere conforme a questa dignità. 

Ogni uomo, ogni persona umana è persona, cioè un essere dotato di intelligenza e di volontà  e, quindi, soggetto di diritti e di doveri, che scaturiscono da questa natura; diritti e doveri, perciò, universali, inviolabili, inalienabili. Non esiste la persona di serie A e la persona di serie B; tutti gli uomini sono uguali davanti a Dio; questa verità è la chiave di volta per la soluzione di tutti i problemi che riguardano la pace. 

Educare alla pace significa oggi aprire la mente e il cuore ad accogliere i valori già espressi nella enciclica ‘Pacem in  terris’: la verità, la giustizia, l’Amore, la libertà.  Un vero progetto educativo deve coinvolgere anzitutto la vita del singolo e la vita della famiglia; è un progetto che dura tutta la vita e fa della persona un essere responsabile di sé e degli altri, capace di promuovere il bene dell’uomo e di tutti gli uomini. 

Ad ogni inizio di anno ritorna sempre più impellente il problema  della vita del singolo e della famiglia, cellula viva della società; la famiglia naturale fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, che è culla della vita e dell’amore; la famiglia che è la prima ed insostituibile educatrice della vera pace, la principale agenzia della pace. 

L’umanità è la grande famiglia, se vuole perciò vivere in pace deve ispirarsi ai valori ai quali si ispira la famiglia stessa. La nascita di Gesù a Betlemme, figlio di Maria legittimamente sposata a Giuseppe, è la risposta di Dio al mistero della pace. Il pensiero va, perciò, il primo dell’anno, naturalmente alla Madonna, che invochiamo Madre di Dio: la Theotokos.

Gesù avrebbe potuto salvare l’uomo in mille modi, ma volle nascere in una famiglia, questa cellula essenziale ed insostituibile; farsi così uomo in mezzo agli uomini assumendo la natura umana: ‘Nella pienezza dei tempi Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge’.

Il titolo di Theotokos (la madre di Dio), come viene invocata da tutte le generazioni, costituisce il grande privilegio di Maria;  questo titolo è il fondamento di tutti gli altri titoli che attribuiamo alla SS. Vergine. Oggi, primo giorno dell’anno, solennizziamo questa festività.

Alla scuola di Maria possiamo cogliere con il cuore quello che gli occhi e la mente non riescono a percepire. Di Maria non si parla molto nel Vangelo, ma Ella non manca mai in tre momenti decisivi della storia della salvezza: l’Incarnazione di Gesù, la Pasqua e la Pentecoste.

Maria concepì per opera dello Spirito santo e presentò Gesù all’umanità nella persona dei Pastori e dei Magi; Maria fu ai piedi della Croce per raccogliere il sangue di Cristo Gesù liberamente immolato per la nostra salvezza; Maria è presente con gli apostoli nella discesa dello Spirito Santo, che diede l’avvio alla storia della Chiesa nel mondo.

Maria ha sempre collaborato, per volere divino, alla nostra rinascita spirituale. Maria, madre di Cristo e madre della Chiesa, ispiri propositi di dialogo, di riconciliazione nel cuore degli uomini, nella vita della famiglia, nei Responsabili delle Nazioni; possa intercedere per la realizzazione degli sforzi messi in atto dagli uomini amati dal Signore.  

“Donna, se’ tanto grande e tanto vali,// che qual vuol grazia ed a te non ricorre,// sua disianza vuol volar senz’ali”. (Dante, Par., XXXIII, 13-15).  Rivolgi a noi, Madre, gli occhi tuoi misericordiosi! (E’ la promessa di Maria a Fatima: “alla fine il mio cuore immacolato trionferà … e sarà concessa al mondo la pace”.

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