Numeri ufficiali Covid-19 del 29 dicembre 2021. Dopo nemmeno cinque giorni cambiano di nuovo le regole su quarantena. Il potere rende folli #brancodibalordi

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I dati Covid-19 ufficiali del Ministero della salute di oggi mercoledì 29 dicembre 2021

Positivi al Sars-CoV-2:
ricoverati con sintomi di malattia da Sars-CoV-2 (COVID-19): 10.578 (+499) [Occupazione all’16%]
in terapia intensiva: 1.185 (+40) [con 126 nuovi ingressi del giorno] [*] [Occupazione al 13%]
deceduti: 137.103 (+148)

Il 78,17% della popolazione ha completato il ciclo vaccinale primario. Il 3,26% è in attesa di seconda dose. Il 31,30% ha fatto la terza dose. Complessivamente – contando anche il monodose e i pre-infettati che hanno ricevuto una dose – si arriva all’81,43% della popolazione italiana. Considerando solo gli over 5, oggetto della campagna vaccinale, rispetto alla platea del governo la percentuale degli almeno parzialmente vaccinati è del 83,68% mentre l’80,33% è vaccinato. Considerando solo gli over 12, oggetto della campagna vaccinale, rispetto alla platea individuata dal Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 la percentuale di almeno parzialmente vaccinati è del 89,34% mentre l’85,77% è vaccinato [Aggiornato al 29 dicembre 2021 ore 19:32] [**]

[*] Dato molto importante, perché permette di verificare al di là del saldo quante persone sono effettivamente entrate in terapia intensiva nelle ultime 24 ore oggetto della comunicazione. Anche se sarebbe opportuno sapere chi tra coloro che sono usciti dalla terapia intensiva sono guariti o in fase di guarigione, oppure deceduti.
[**] La vaccinazione in tempo reale [cioè, in differita… e anche molto]: QUI.

Il sistema “Tutor” per verificare il “trend” dell’epidemia

Media giornaliera dei decessi: 202 (-).

Tabella con i decessi al giorno, il totale dei decessi e la media giornaliera dei decessi [A cura dello Staff del “Blog dell’Editore”]: QUI.

«Quarantena: ragionevolezza avrebbe imposto regole FACILI. E invece siamo al solito sadico sudoku. Si conferma una regola antica, dalla tragedia greca a quella shakespeariana: il potere rende FOLLI. Restiamo lucidi e calmi, noi: ci attendono mesi difficili in mano a certa gente» (Daniele Capezzone @Capezzone – Twitter, 29 dicembre 2021).

«Un appello al Consiglio dei ministri: modificate le norme come ritenete più opportuno, ma vi prego SEMPLICI. La gente non sa se e quando deve fare un tampone, se e quando deve uscire, se è vaccinata, ma da quando e con quante dosi. CHIARI, please!» (Roberta Villa @RobiVil – Twitter, 29 dicembre 2021).

«Dei tanti conoscenti positivi o malati di Covid di cui ho sentito in questi giorni, non ne ho sentito nessuno tra i non vaccinati. Eppure ne conosco parecchi. E voi?» (Lucio Malan @LucioMalan – Twitter, 29 dicembre 2021).

«Un anno fa: 1 o 2 dosi massimo, immunità gregge al 70 o 80% e siamo fuori. Oggi: 3 dosi minimo, immunità di gregge non esiste, vaccinare 100%, FFP2, Supermega Green Pass e incrociare le dita» (Gavino Sanna @GavinoSanna1967 – Twitter, 29 dicembre 2021).

«Il governo sta valutando se mettere il lockdown per i sani e lasciare tranquillamente girare i contagiati. Il mondo per il governo è alla rovescia. È tutto così meravigliosooooo» (noitre32 @noitre32 – Twitter, 29 dicembre 2021).

Come cambiano le regole sulla quarantena
Le decisioni in cabina di regia. Poi il Consiglio dei ministri. La Lega si oppone al Super Green Pass al lavoro
Nicolaporro.it, 29 dicembre 2021


Siamo a metà tra il gioco delle tre carte, in cui il governo mescola le regole anti coronavirus un po’ a casaccio, e Monopoli. Ricordate? “Vai in prigione senza passare dal via”. Oggi la Cabina di regia ha discusso le proposte delle Regioni e i suggerimenti del Cts e stasera il Consiglio dei ministri prenderà le decisioni definitive. Intanto, però, sul fronte quarantene e super green pass al lavoro si profilano all’orizzonte regole nuove di zecca. Nella speranza che non durino anche queste da Natale a Santo Stefano.

Per quanto riguarda la quarantena, il Cts aveva proposto di differenziare il provvedimento tra i lavoratori dei servizi essenziali e tutti gli altri cittadini. Nel corso della cabina di regia, invece, sono state messe a punto tre categorie di quarantena:
1. Per i non vaccinati continueranno a valere le regole attuali: quindi quarantena di 10 giorni se hanno avuto contatto con un positivo.
2. Chi ha il Green Pass Rafforzato da oltre 120 giorni (vaccinato con 2 dosi o guarito da più di 4 mesi): la quarantena sarà di 5 giorni e poi dovranno sottoporsi a un tampone.
3. Persone con dose booster o con Green Pass Rafforzato da meno di 120 giorni (vaccinati con due dosi o guariti da meno di 4 mesi): per loro non sarà più prevista la quarantena, ma dovranno fare una sorta di auto-sorveglianza. Liberi di uscire, dovranno solo fare attenzione all’eventuale insorgenza di sintomi. Dopo 5 giorni dal contatto col positivo, però, dovranno comunque fare il tampone.

Il giorno da cui decorreranno le nuove regole sarà deciso insieme al generale Figliuolo nelle prossime ore.

Le regioni da giorni chiedono un’ulteriore stretta sull’uso del Super Green Pass (solo vaccinati o guariti), rendendolo obbligatorio per accedere ai luoghi di lavoro. Il Ministro Brunetta voleva invece limitare il maxi lasciapassare a tutti i lavoratori della pubblica amministrazione e il Cts si è detto favorevole a questa opzione. Lega e il M5S però hanno alzato le barricate. L’ipotesi in cabina di regia era quella di estendere il Green Pass Rafforzato a tipologie di attività attualmente non contemplate dalla normativa (es. trasporti, fiere, impianti), ma al momento non sembra essere stato trovato un accordo. “Abbiamo espresso dei dubbi su Green Pass Rafforzato per i lavoratori – ha detto il Ministro Giancarlo Giorgetti –. Ma non siamo stati solo noi, anche i 5 Stelle…”. La discussione è rinviata al prossimo Cdm.

«Regno Unito, pochissime limitazioni, no obbligo vaccinale o Green Pass per lavorare, no mascherina all’aperto, morti in discesa. Italia, pesanti obblighi e ogni giorno nuovi divieti: morti in salita. Soluzione del Governo? Più obblighi e divieti e mascherine all’aperto» (Lucio Malan @LucioMalan – Twitter, 29 dicembre 2021).

Comunicato stampa del Popolo della Famiglia: “Draghi annunci fine emergeza”. Chiudere la stagione dell’allarmismo chiudere la stagione dell’allarmismo

Mario Adinolfi, Presidente nazionale del Popolo della Famiglia (PdF), chiede al Presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi di annunciare per fine marzo la fine dello stato d’emergenza per il Covid:

«Alcuni dati sono ormai evidenti. Arriveremo rapidamente oltre i 200mila contagiati al giorno, perché Omicron si diffonde molto più rapidamente di Delta. Ma fa molti meno danni di Delta, pochissime le polmoniti.
Il Sud Africa ha deciso la fine del tracciamento, ha un tasso di vaccinati bassissimo (26%), ma ha scelto di far circolare il virus: quarantena solo per i positivi con sintomi “altrimenti si ferma il Paese”.
Scelta analoga viene presa dall’Inghilterra, Omicron per i sintomi che comporta non giustifica il blocco della società inglese. Più o meno quello che stanno dicendo medici come Bassetti e Zangrillo, chiedendo di modificare le norme e chiudere la stagione dell’allarmismo.
È arrivato il momento della pacificazione nazionale in Italia (tasso di vaccinati: 90%) e chiedo al Premier Mario Draghi di annunciare la cessazione definitiva dello stato d’emergenza al 31 marzo 2022 con conseguente decadenza degli strumenti emergenziali quali il Green Pass e relative limitazioni, raccomandando per chi vuole la scelta vaccinale periodica secondo gli schemi già attuati con la vaccinazione anti-influenzale (auspicabile per i soggetti fragili) e investendo risorse pubbliche nei monoclonali di seconda generazione e nei medicinali anti-Covid già pronti ad essere immessi sul mercato.
Con lo scadere dello stato d’emergenza saranno reintegrati sul posto di lavoro tutti i sospesi in via cautelativa perché sprovvisti di Green Pass, senza eccezione alcuna. Si proseguirà il monitoraggio della diffusione del Covid per verificare che non ci siano concreti rischi di difficoltà per la tenuta delle strutture ospedaliere, che saranno però restituite alla funzionalità ordinaria.

Il governo varerà una campagna sui comportamenti da adottare (mascherine al chiuso, igienizzazione e distanziamento) per una transizione prudenziale verso la normale convivenza anche con il Covid, una delle malattie che è bene non contrarre. Ma se (dati al 26 dicembre 2021) a fronte di 517mila italiani infetti ho 1.089 letti di terapia intensiva occupati, vuol dire che è una delle malattie che il nostro sistema sanitario nazionale può affrontare (perché nel 99.75% dei casi non porta a gravi conseguenze) fuori da uno stato emergenziale. Che va definitivamente chiuso per liberare finalmente il Paese da terrorismi e angosce, che sono per l’Italia non più solo inutili ma evidentemente dannosi.
Basta file chilometriche alle farmacie, basta impaurire la popolazione, basta deprimere l’economia, basta ledere i diritti fondamentali e costituzionali delle persone, a partire dal diritto al lavoro: tuteliamo i più deboli senza costringere l’Italia ad affondare in un inutile terrore. Sia il 2022 l’anno del recupero della nostra serenità personale, familiare, collettiva.
Draghi attualmente somiglia alla Meryl Streep di Don’t look Up, sta affrontando l’emergenza con gli strumenti sbagliati che rischiano di portare l’Italia alla distruzione, in particolare sul piano delle fondamentali libertà costituzionali. Ascolti chi gli chiede un’analisi più approfondita, premessa di un deciso cambio di rotta, ora è sulla strada sbagliata».

Ma no, la censura non esiste!
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