Natale 2021: Alleluia! Oggi vi è nato il Salvatore

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E’ il messaggio degli Angeli ai pastori; è il messaggio all’umanità. E’ autentica la nostra fede se accogliamo il messaggio del santo Natale. Mentre Maria e Giuseppe si trovavano a Betlemme, dice il vangelo, si compirono per lei i giorni del parto e diede alla luce il figlio primogenito, lo avvolse in fasce, lo depose nella mangiatoia.

Sappiamo bene che la data, 25 dicembre, è solo convenzionale (nella notte più buia dell’anno, la Chiesa ricorda la nascita di Gesù, vera luce del mondo). Sappiamo bene che la stessa data, anno 1, porta con sé un errore storico di calcolo e dovremmo andare a circa l’anno 4 a.C. L’essenziale  è una cosa sola: questo Bambino, nato in una grotta e deposto dalla madre Maria in una mangiatoia, è il Salvatore, Cristo Signore, e gli Angeli cantarono: ‘Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace agli uomini, che Egli ama’. 

Nell’umile e disadorna grotta di Betlemme lo hanno potuto incontrare solo poche persone, ma Egli è nato per tutti: giudei e pagani, ricchi e poveri, vicini e lontani, credenti e non credenti.  Ciò che è necessario, ciò che conta è dire il nostro  ‘sì’, come Maria affinché il cuore sia rischiarato da questa luce divina. 

Ad accogliere il Verbo incarnato in quella notte furono solo Maria e Giuseppe, che lo attendevano con amore, e i pastori, gente umile, che trascorrevano la notte vegliando accanto al gregge. Una piccola comunità che accorse premurosamente alla grotta per adorare il Bambino, ma che rappresenta la Chiesa, gli uomini amati dal Signore. 

Il Natale è proprio la festa della luce, è la festa dell’amore, è Gesù la luce viva che si propaga e deve propagarsi perché Egli è venuto per salvare tutti. La Bibbia e la Liturgia non stanno a parlarci della luce naturale, ma di una luce diversa, speciale; una luce mirata a richiamare gli uomini di buona volontà; una luce orientata verso il ‘noi’; quel ‘noi’ che è l’umanità per la quale il Figlio di Dio è nato.

Questo ‘noi’ è la Chiesa, la grande famiglia dei credenti in Cristo Gesù: ‘chi crede e sarà battezzato, sarà salvo’. L’umanità, che aveva atteso sempre con speranza la nascita del Salvatore, finalmente ha visto la luce; ecco il mistero del Natale. Proprio questa luce del Natale è come il fuoco acceso nella notte per illuminare, riscaldare, salvare. 

La luce del Natale è un vero fuoco acceso, tutt’intorno è buio, il buio del peccato, della notte grigia e paurosa, della morte, mentre nella grotta di Betlemme risplende il sole vero, la luce vera che illumina ogni uomo. I pastori andarono, trovarono il Bambino, fecero i loro doni e tornarono pieni di gioia, di serenità, di amore; lo stesso faranno i Magi, che vengono dall’oriente, guidati da una luce, una stella cometa, la luce che porta a Cristo Gesù.

E’ la storia della Chiesa che inizia il suo corso storico dalla grotta di Betlemme, dove cantano gli Angeli: Gloria a Dio, pace agli uomini amati dal Signore. Questo inno è risuonato la prima volta proprio nella grotta di Betlemme e parla proprio di un avvicinamento singolare, straordinario, unico al mondo, di Dio verso l’uomo. Notte santa, perciò, che segna l’inizio dell’era nuova, della santificazione dell’uomo per mezzo di Cristo Gesù.

E’ Natale, è il ‘noi’ della Chiesa che oggi vive e guarda là, dove Gesù è nato, in Terra Santa per invitare i suoi abitanti , ebrei e musulmani, ad abbandonare la logica della violenza e della vendetta ed impegnarsi in una logica di amore, solidarietà e condivisione. 

E’ il Natale, è il ‘noi’ della Chiesa che vive oggi guardando questo mare, il mare mediterraneo divenuto non più mare che unisce ed affratella  ma cimitero per tanta gente (uomini e donne, ragazzi ed adulti) affamata che cerca libertà, lavoro, pace e vita serena.

Gloria a Dio e pace a tutti gli uomini per i quali Cristo è nato povero in una grotta; per quanti ha aperto le sua braccia invitando all’amore e ripete al mondo: ‘Ascolta, Israele, amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore; amerai il prossimo tuo come te stesso’.  

Fedele al suo mandato, la Chiesa oggi annuncia il Vangelo di Cristo povero, che nasce senza una casa, in una mangiatoia.  Nessuno oggi deve ritenersi escluso dalla gioia del Natale: non lo è il peccatore; non lo è l’anziano carico di anni; non lo è chi soffre in un letto di dolore; non lo è chi è rimasto solo.

A tutti Gesù dà il potere di diventare  figli di Dio, rinascere a vita nuova. Per noi uomini, per la nostra salvezza Gesù è diventato l’Emmanuele, il Dio con noi, il Dio della speranza, il Dio della gioia.  Questo è il Natale cristiano, questo deve essere il mio e il tuo Natale. Auguri vivissimi  e buon e santo Natale.

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