Papa Francesco invita ad alzarsi

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Nell’angelus dell’ultima domenica di Avvento papa Francesco ha invitato i fedeli a mettersi in cammino ed a non fermarsi davanti alle difficoltà con il rischio di sprofondare nell’autocommiserazione e in una tristezza che paralizza, come ha fatto la Madonna, che è corsa in aiuto di sua cugina Elisabetta:

“Al contrario, per prima cosa pensa a chi ha bisogno; invece di essere ripiegata sui suoi problemi, pensa a chi ha bisogno, pensa a Elisabetta sua parente, che è avanti negli anni e incinta: una cosa strana, miracolosa. Maria si mette in viaggio con generosità, senza lasciarsi intimorire dai disagi del tragitto, rispondendo a un impulso interiore che la chiama a farsi vicina e a dare aiuto.

Una lunga strada, chilometri e chilometri, e non c’era un bus che andava: è dovuta andare a piedi. Lei esce per dare aiuto, condividendo la sua gioia. Maria dona a Elisabetta la gioia di Gesù, la gioia che portava nel cuore e nel grembo. Va da lei e proclama i suoi sentimenti, e questa proclamazione dei sentimenti poi è diventata una preghiera, il Magnificat, che tutti noi conosciamo”.

In quest’ultima domenica papa Francesco offre ai fedeli l’invito di alzarsi ed andare: “Alzarsi e camminare in fretta: sono i due movimenti che Maria ha fatto e che invita anche noi a fare in vista del Natale. Anzitutto, alzarsi. Dopo l’annuncio dell’angelo, per la Vergine si profilava un periodo difficile: la sua gravidanza inattesa la esponeva a incomprensioni e anche a pene severe, anche alla lapidazione, nella cultura di quel tempo.

Immaginiamo quanti pensieri e turbamenti aveva! Tuttavia non si scoraggia, non si abbatte, ma si alza. Non volge lo sguardo in basso, verso i problemi, ma in alto, verso Dio. E non pensa a chi chiedere aiuto, ma a chi portare aiuto.

Sempre pensa agli altri: così è Maria, pensando sempre ai bisogni degli altri. Lo stesso farà dopo, alle nozze di Cana, quando si accorge che manca il vino. E’ un problema di altra gente, ma lei pensa a questo e cerca di trovare una soluzione. Sempre Maria pensa agli altri. Pensa anche a noi”.

Anche nel giorno precedente, ricevendo i ragazzi dell’ACR per gli scambi degli auguri natalizi, papa Francesco li ha ringraziati della visita, incentrando la riflessione sul tema dell’anno ‘Su misura per te’: “Mi piace questo tema, che fa pensare agli abiti preparati su misura, con accessori adeguati alle varie persone. E’ bello perché ciascuno di noi è una persona unica. Non ce ne sono due uguali, no: una, unica! Non siamo fotocopie, siamo tutti originali!”

Nel ricordo del beato Carlo Acutis li ha invitati ad essere originali: “E la cosa brutta è quando vogliamo imitare gli altri e fare le cose che fa la gente, gli altri, e da originali diventeremo fotocopie. Questo è brutto. Ognuno deve difendere la propria originalità. Lo ripeteva spesso il beato Carlo Acutis, vostro coetaneo. E in effetti è importante che ciascuno indossi ogni giorno con gioia l’ ‘abito’ della propria originalità, della propria personalità.

Pensate, nella storia non c’è nessuno e non ci sarà mai nessuno uguale a te, a te, a te… Tutti siamo differenti. Ognuno è una bellezza unica e irripetibile. E quando qualcuno fa delle cose brutte, ognuno è una bruttezza unica, irripetibile. Ognuno è originale sia nel bene sia nel male!”

E’ un invito a fare ‘posto’ a Gesù: “Cari amici, di fronte a Gesù che si fa nostro prossimo, impariamo anche noi a farci ‘prossimi’; prossimi agli altri: prossimi ai familiari, agli amici, ai coetanei, ai bisognosi. Si può sempre fare qualcosa per gli altri senza aspettare che siano gli altri a fare qualcosa per noi. Si può sempre essere missionari del Vangelo, ed esserlo ovunque, a partire dagli ambienti in cui si vive: in famiglia, a scuola, in parrocchia, nei luoghi dello sport e del divertimento”.

E’ lo stile che trasmette Gesù: “Ma per fare questo, per assumere lo stile di Gesù, per essere suoi testimoni, bisogna stare con lui, fargli posto nella nostra giornata. E io domando a ognuno di voi, ragazzi e ragazze: voi, fate posto a Gesù nella vostra giornata, nel vostro lavoro, nel vostro studio, nel vostro riposo, nel vostro sport? Gesù entra lì?

Non abbiate paura di dedicargli tempo nella preghiera, cioè di parlargli, con Gesù, dei vostri amici, di chiedergli aiuto nelle difficoltà, di raccontargli quando siete felici e quando siete tristi. E Gesù vi farà crescere in quella nobiltà che ha una persona quando prende su di sé la propria misura”.

Ed infine li ha invitati ad imitare la vita di Gino Pistoni: “La sua causa di beatificazione è in corso. E ha offerto la vita con il suo sangue, scritto con il suo sangue…

E subito ho pensato a voi: lo porterò all’udienza per parlare a loro di questo ragazzo. Che la vostra vita… Che ognuno di voi dia la vita, ma bene, con tutto: si esprima come lui si è espresso con il sangue, esprimersi con tutto quello che ha. 

Gesù dà al cuore una gioia piena, perché solo Lui è capace di rendere sempre nuova l’avventura della vita. Lui non si dimentica mai di voi; è sempre pronto a incoraggiarvi e non smette mai di credere in voi. Siamo noi a dimenticarci di Lui: questo sempre succede…

Vi dà energia, vi dà coraggio ogni volta che andate a incontrarlo a Messa e vi guarda con gioia specialmente quando fate dei gesti di condivisione e di solidarietà verso gli altri, quando siete capaci di stare vicino a chi è solo, senza amici, in difficoltà; vicino a chi soffre, e purtroppo ci sono tanti vostri coetanei che soffrono!”

 (Foto di repertorio)

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