Nella Penisola arabica, dopo la cattedrale di Nostra Signora d’Arabia a Bahrain, la consacrazione della chiesa di San Giovanni Battista negli Emirati Arabi Uniti

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Come avvenuta per la cattedrale di Nostra Signora d’Arabia a Bahrain [Il Cardinal Tagle ha consacrato la Cattedrale di Nostra Signora d’Arabia in Bahrain: “Siate pietre vive che edificano su Gesù Cristo, la pietra angolare” e ha ringraziato il Re per il “sostegno alla Chiesa Cattolica” – 10 dicembre 2021], negli Emirati Arabi Uniti è prevista per giovedì 16 dicembre 2021 l’inaugurazione ufficiale alla presenza dei rappresentanti delle autorità locali della chiesa dedicata a San Giovanni Battista a Ruwais, nella parte occidentale degli Emirati Arabi Uniti, a 250 chilometri da Abu Dhabi, al confine con il Qatar. Il giorno dopo, venerdì 17 dicembre 2021, la chiesa verrà consacrata dal Vescovo Paul Hinder, Vicario Apostolico del Vicariato Apostolico dell’Arabia meridionale (che comprende Yemen, Oman e Emirati Arabi Uniti) e Amministratore Apostolico del Vicariato Apostolico dell’Arabia settentrionale (che comprende Kuwait, Qatar, Bahrain e Arabia Saudita).

Il Vescovo Paul Hinder, Vicario Apostolico per l’Arabia meridionale, il 7 settembre 2019 all’inaugurazione ufficiale della chiesa di San Francesco Saverio, a Salalah, capitale dell’Oman, su un terreno donato dal sultano. Hanno partecipato inoltre l’Arcivescovo Francisco Montecillo Padilla, Nunzio Apostolico in Yemen, Kuwait, Bahrain, Emirati Arabi e Qatar, mentre l’Oman era rappresentato da Ahmed Khamis Masood Al Bahri, Direttore del Ministero per le Dotazioni religiose e gli Affari Religiosi. Nel sultanato, ci sono 60 mila cattolici, in cinque parrocchie: due a Mascate, due a Salalah e una a Sohar. Sebbene sia una delle poche nazioni al mondo a non intrattenere pieni rapporti diplomatici con la Santa Sede, l’Oman ha una posizione di apertura verso tutti.

«Chissà, forse sarà il mio ultimo servizio alle Chiese di queste terre”, ha confidato sorridente all’Agenzia Fides il Vescovo cappuccino Paul Hinder, che lo scorso aprile ha compiuto 79 anni.

Il cristianesimo negli Emirati Arabi Uniti è una religione di minoranza. L’islam è la religione ufficiale degli Emirati Arabi Uniti ed è seguita dal 76% della popolazione; i cristiani rappresentano il 9% della popolazione totale e sono per lo più stranieri espatriati. Il governo segue una politica di tolleranza verso le religioni non islamiche. Il Paese ha chiese cattoliche, chiese ortodosse e chiese protestanti. I cristiani sono liberi di praticare il loro culto e indossare abiti religiosi. È consentita l’importazione e la vendita di materiale religioso, ma non sono consentiti tentativi di diffondere il cristianesimo tra i musulmani. I leader religiosi non musulmani hanno riferito che le autorità doganali raramente hanno impedito l’ingresso nel paese di materiale religioso come Bibbie e inni. Le scuole pubbliche hanno solo un’educazione religiosa islamica. La conversione dall’Islam ad altre religioni non è consentita. Nonostante ciò, uno studio del 2015 ha stimato che vi sono circa 200 cristiani di origine musulmana, sebbene non tutti siano necessariamente cittadini degli Emirati Arabi Uniti. Sebbene le donne cristiane possano sposare liberamente uomini musulmani, il matrimonio tra donne musulmane e uomini non musulmani è proibito.

I residenti stranieri cattolici nel Paese sono in gran parte filippini, indiani, sudamericani, libanesi, africani, pakistani, bengalesi e srilankesi, tedeschi, italiani, ucraini, portoghesi, spagnoli, francesi e altri europei. Per loro ci sono attualmente nove chiese cattoliche nel Paese: la cattedrale di San Giuseppe, a Abu Dhabi; la chiesa di Santa Maria, a Dubai; la chiesa di San Francesco d’Assisi, a Dubai; la chiesa di Santa Maria, ad al-‘Ayn; la chiesa di San Michele, a Sharja; la chiesa di San Paolo, a Mussafah; la Chiesa di Sant’Antonio da Padova, a Ras Al Khaima; la chiesa di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso, a Fujaira; la chiesa di San Giovanni Battista, a Ruwais. Centri secondari si trovano a Kalba, Khorfakkan, Dibba e Madinat Zayed.

Il Cardinale Luis Antonio Tagle, il Vescovo Hinder e l’Arcivescovo Eugene Martin Nugent, Nunzio apostolico in Kuwait, Qatar e Bahrain, ricevuti dal Re del Bahrain, Hamad bin Isa al Khalifa, primo pomeriggio di venerdì 10 dicembre 2021 (Foto di Abouna.org).

Inoltre, si apprende dall’Agenzia Fides che Papa Francesco ha inviato una lettera al Re del Bahrain, Hamad bin Isa al Khalifa, che è stata consegnata dal Cardinale Luis Antonio Tagle nel primo pomeriggio di venerdì 10 dicembre 2021, dopo aver presieduto la liturgia di consacrazione della cattedrale di Nostra Signora d’Arabia. La nuova chiesa è stata costruita su un terreno di 9mila metri quadrati donato dallo stesso sovrano del Bahrain, che ha ribadito il suo intenso desiderio di accogliere presto il Vescovo di Roma come ospite del piccolo regno costituito da 33 isole, vicino alla costa occidentale del Golfo Persico.

Riguardo alla consacrazione della Cattedrale di Nostra Signora d’Arabia – riportano le fonti ufficiali del Bahrain – Re Hamad ha rimarcato che tale evento «incarna il ruolo di civiltà e umanitario del Bahrain», Regno che ospita luoghi di culto non musulmani «da molti decenni», manifestando anche in questo modo «la tolleranza, l’amore e il rispetto del suo popolo per tutti», che ha contraddistinto il Paese nel corso della sua storia.

«Quello che abbiamo avuto con Re Hamad bin Isa al Khalifa è stato un incontro molto cordiale. Il Re, durante la conversazione, ha ribadito il suo intento di favorire una sempre maggiore apertura del Paese alle persone che non seguono la religione musulmana», ha riferito all’Agenzia Fides il Vescovo Hinder, ricevuto anche lui dal monarca del Bahrain insieme al Cardinal Tagle e l’Arcivescovo Eugene Martin Nugent, Nunzio apostolico in Kuwait, Qatar e Bahrain.

I media ufficiali del Regno del Bahrain riferiscono che nella lettera inviata al Sovrano, Papa Francesco ha espresso «il suo ringraziamento e apprezzamento per l’apertura della Cattedrale di Nostra Signora d’Arabia, elogiando l’interesse di Sua Maestà il Re nel rafforzare le relazioni tra diverse religioni e culture, e pregando Dio Onnipotente di preservare Sua Maestà il Re e il popolo del Bahrain, nonché di benedire gli sforzi di Sua Maestà per promuovere la pace e l’amore tra tutti».

Le stessi fonti riferiscono, che durante l’incontro il Cardinal Tagle ha trasmesso a Re Hamad i saluti di Papa Francesco e «i suoi auguri di progresso e prosperità duratura al Bahrain e al suo popolo». Il Re, a sua volta, ha chiesto al Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli di trasmettere i suoi saluti al Pontefice, «augurandogli abbondante salute, benessere e di conseguire i suoi nobili obiettivi umanitari». Re Hamad ha anche «elogiato l’importante ruolo» assunto dal Papa «nel promuovere il dialogo e la comprensione tra le religioni e le civiltà, nonché nel promuovere i valori della fratellanza umana, della tolleranza e della convivenza tra tutti», e ha confermato la volontà del Regno del Bahrain «di rafforzare le relazioni di amicizia e cooperazione esistenti» con la Santa Sede.

La lettera inviata da Papa Francesco acquista rilievo anche alla luce del recente messaggio con cui Re Hamad bin Isa al Khalifa ha ufficialmente invitato Papa Francesco a visitare il Bahrein. L’invito ufficiale del monarca – come riferito anche dall’Agenzia Fides [QUI] – è stato consegnato al Pontefice dallo Sheikh Khalid bin Ahmed bin Mohammed Al Khalifa, Consigliere di Sua Maestà per gli Affari Diplomatici, ricevuto giovedì 25 novembre 2021 in Vaticano sia dal Santo Padre che dal Cardinal Segretario di Stato, Pietro Parolin. “Nella conversazione con il Re del Bahrain si è parlato anche di questo. Il Re ha ribadito il suo grande desiderio di vedere un giorno il Papa in Bahrain», ha riferito il Vescovo Hinder all’Agenzia Fides.

Dopo l’incontro con il Sovrano e prima di lasciare il Regno per fare ritorno a Roma, il Cardinal Tagle ha partecipato a un incontro conviviale con un gruppo di persone appartenenti alla comunità cattolica locale. «Il Cardinale si è intrattenuto conversando con le persone con il suo tratto umano gioviale, riferendosi in particolare alla loro peculiare esperienza di vivere la comunione ecclesiale in seno a una comunità che ha la caratteristica di essere multietnica, multilinguistica e multirituale, essendo formata per lo più da immigrati giunti in Bahrain per lavorare», ha riferito il Vescovo Hinder all’Agenzia Fides. Si stima che la comunità cattolica in Bahrain sia costituita da almeno 80mila battezzati, ma in realtà non esistono dati certi riguardo alla sua consistenza numerica.

Foto di copertina: Il Cardinale Luis Antonio Tagle consegna la lettera di Papa Francesco al Re del Bahrain, Hamad bin Isa al Khalifa, primo pomeriggio di venerdì 10 dicembre 2021 (Foto di Abouna.org).

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