Papa Francesco invita a guardare all’umiltà della Madonna

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Questa mattina presto papa Francesco si è recato in piazza di Spagna per rendere un atto di venerazione alla Vergine Maria nel giorno della solennità dell’Immacolata, una delle feste più sentite dai romani, come ha riferito la sala stampa vaticana:

“Questa mattina poco prima delle 6.15, Papa Francesco si è recato in Piazza di Spagna per un atto di venerazione a Maria Immacolata, anche quest’anno in forma privata. Mentre attorno era notte, il Papa ha deposto un cesto di rose bianche alla base della colonna sulla cui sommità si trova la statua della Madonna e si è fermato in preghiera, chiedendoLe il miracolo della cura, per i tanti malati; della guarigione, per i popoli che soffrono duramente per le guerre e la crisi climatica; e della conversione, perché sciolga il cuore di pietra di chi innalza muri per allontanare da sé il dolore degli altri”.

Subito dopo si è recato a Santa Maria Maggiore dove ha continuato la preghiera davanti all’icona di Maria Salus Populi Romani. Mentre da piazza san Pietro, durante la recita dell’Angelus, papa Francesco ha affermato che Dio con piccoli gesti cambia la storia, anche se molti possono esprimere apertamente, a mo’ di sberleffo irriverente, la contrarietà a Dio misericordioso, di cui parla il papa:

“Il Vangelo della Liturgia di oggi, Solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, ci fa entrare nella sua casa di Nazaret, dove riceve l’annuncio dell’angelo. Tra le mura di casa una persona si rivela meglio che altrove. E proprio in quella intimità domestica il Vangelo ci dona un particolare, che rivela la bellezza del cuore di Maria”.

La Madonna è chiamata ‘piena di grazia’ perché ha accettato di essere strumento di Dio nella storia: “L’angelo la chiama ‘piena di grazia’. Se è piena di grazia, vuol dire che la Madonna è vuota di male, è senza peccato, Immacolata. Ora, a questo saluto Maria rimane ‘molto turbata’. Non è solo sorpresa, ma turbata. Ricevere grandi saluti, onori e complimenti a volte rischia di suscitare vanto e presunzione”.

Il papa ha evidenziato il comportamento di Gesù verso coloro che giudicano sentendosi solo i ‘padroni’ senza peccato, pronti solo ad emettere sentenze di condanna: “Ricordiamo che Gesù non è tenero con chi va alla ricerca dei saluti nelle piazze, dell’adulazione, della visibilità.

Maria invece non si esalta, ma si turba; anziché provare piacere, prova stupore. Il saluto dell’angelo le sembra più grande di lei. Perché? Perché si sente piccola dentro, e questa piccolezza, questa umiltà attira lo sguardo di Dio”.

Maria ha un cuore ‘puro’e non pronto solo ad un giudizio infamante ed autocompiacente: “Tra le mura della casa di Nazaret vediamo così un tratto meraviglioso. Com’è il cuore di Maria? Ricevuto il più alto dei complimenti, si turba perché sente rivolto a sé quanto non attribuiva a sé stessa. Maria, infatti, non si attribuisce prerogative, non rivendica qualcosa, non ascrive nulla a suo merito.

Non si autocompiace, non si esalta. Perché nella sua umiltà sa di ricevere tutto da Dio. E’ dunque libera da sé stessa, tutta rivolta a Dio e agli altri. Maria Immacolata non ha occhi per sé. Ecco l’umiltà vera: non avere occhi per sé, ma per Dio e per gli altri”.

Dio cerca un cuore umile e puro; non opportunista: “Cari fratelli e sorelle, è una notizia straordinaria per noi! Perché ci dice che il Signore, per compiere meraviglie, non ha bisogno di grandi mezzi e delle nostre capacità eccelse, ma della nostra umiltà, del nostro sguardo aperto a Lui e anche aperto agli altri.

Con quell’annuncio, tra le povere mura di una piccola casa, Dio ha cambiato la storia. Anche oggi desidera fare grandi cose con noi nella quotidianità: cioè in famiglia, al lavoro, negli ambienti di ogni giorno. Lì, più che nei grandi eventi della storia, la grazia di Dio ama operare”.

Ed ha invitato i fedeli a liberarsi dall’ideale e di vivere la vita con ‘occhi misericordiosi’: “Chiediamo alla Madonna una grazia: che ci liberi dall’idea fuorviante che una cosa è il Vangelo e un’altra la vita; che ci accenda di entusiasmo per l’ideale della santità, che non è questione di santini e immaginette, ma di vivere ogni giorno quello che ci capita umili e gioiosi, come la Madonna, liberi da noi stessi, con gli occhi rivolti a Dio e al prossimo che incontriamo.

Per favore, non perdiamoci di coraggio: a tutti il Signore ha dato una stoffa buona per tessere la santità nella vita quotidiana! E quando ci assale il dubbio di non farcela, o la tristezza di essere inadeguati, lasciamoci guardare dagli ‘occhi misericordiosi’ della Madonna, perché nessuno che abbia chiesto il suo soccorso è stato mai abbandonato!”

Al termine della recita dell’Angelus il papa ha ripercorso il recente viaggio apostolico a Cipro ed in Grecia: “Anche lì ho provato la mistica dell’insieme: nell’incontro con i fratelli Vescovi e la comunità cattolica, nella Messa festosa, celebrata nel giorno del Signore, e poi con i giovani, venuti da tante parti, alcuni da molto lontano per vivere e condividere la gioia del Vangelo.

Ed ancora, ho vissuto il dono di abbracciare il caro Arcivescovo ortodosso Ieronymos: prima mi ha accolto a casa sua e il giorno seguente è venuto a trovarmi. Custodisco nel cuore questa fraternità”.

Infine ha ricordato la chiusura dell’anno dedicato a san Giuseppe ed un saluto ai soci dell’Azione Cattolica: “Oggi si conclude l’Anno dedicato a San Giuseppe, Patrono della Chiesa universale. E dopodomani, 10 dicembre, si chiuderà a Loreto il Giubileo Lauretano. Che la grazia di questi eventi continui a operare nella vita nostra e delle nostre comunità. La Vergine Maria e san Giuseppe ci guidino nel cammino della santità!

E saluto tutti voi, romani e pellegrini! Un augurio speciale all’Azione Cattolica Italiana: che nelle diocesi e nelle parrocchie sia una palestra di sinodalità”.  

Nel frattempo il papa ha inviato un videomessaggio in occasione dell’inaugurazione della Torre della Vergine Maria della Basilica della Sagrada Família con la benedizione della torre e l’accensione di una stella a 12 punte che corona la guglia:

“Oggi celebriamo la solennità di Maria Immacolata, lei sì che è un’opera d’arte! In perfetta sintonia con il disegno di Dio per lei, la Vergine Maria divenne la più santa, umile, docile e trasparente dinanzi a Dio. Gaudí volle che questo mistero coronasse il portale della fede (il primo che costruì) affinché, nel recitare la preghiera alla Santissima Trinità, che riscrive in tutta la basilica, imparassimo a essere, come Maria, tempio di questo mistero, e a rendere culto a Dio in spirito e in verità”.

Ed ha spiegato il significato di questa collocazione: “Perciò Gaudí la colloca anche al centro del portale delle carità, offrendoci il Bambino Gesù sotto l’attento sguardo di san Giuseppe, affinché entriamo nella sua Chiesa ardenti di amore verso Dio e gli uomini. Vi incoraggio a seguire anche voi l’esempio della Vergine Maria con gesti quotidiani di amore e di servizio. La bellezza immacolata della nostra Madre è inimitabile. E, al tempo stesso, ci attrae.

Che questa stella che brilla da oggi vi illumini affinché, sgranando le perle del rosario, diciate ‘sì’ una volta per tutte alla grazia del Signore e diate un ‘no’ deciso al peccato. Pregando con Maria meditiamo i misteri della vita di Gesù, ma discerniamo anche il cammino che Lui ci indica e riceviamo la forza per rifiutare le tentazioni della violenza o del beneficio immediato”.

(Foto: Santa Sede)

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