Celebriamo la Solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria

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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 08.12.2022 – Vik van Brantegem] – Oggi, giovedì 8 dicembre 2022 celebriamo la Solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, che veramente piena di grazia e benedetta tra le donne, in vista della nascita e della morte salvifica del Figlio di Dio, fu sin dal primo momento della sua concezione, per singolare privilegio di Dio, preservata immune da ogni macchia della colpa originale, come solennemente definito da Papa Pio IX, sulla base di una dottrina di antica tradizione, come dogma di fede, proprio nel giorno che oggi ricorre.

L’assenza della macchia del peccato nella vita di Maria è fonte di consolazione e di speranza per l’intera umanità: vuol dire che il cuore di ognuno ha la possibilità di essere specchio cristallino della vita di Dio. Significa che l’essere umano può generare in questo mondo l’essere divino. Questo privilegio di Maria, nata senza peccato, è in realtà un dono per tutti gli uomini. Lo hanno sempre saputo i fedeli, anche i più semplici, che nei secoli hanno venerato la Madonna come la creatura più vicina a loro e a Dio. La Chiesa ha fatto di questa verità un dogma, proclamato da Pio IX l’8 dicembre 1854. La realtà teologica che sottende al concetto dell’Immacolata Concezione di Maria è proprio questa: la vita toccata da Dio è vita piena di luce, realizzata in ogni aspetto, resa trasparente in ogni suo momento.

Santissima Madre di Dio,
Patrona e Regina dell’ordine francescano
e dell’antico Regno delle Due Sicilie,
Regina della Pace,
prega per noi.

La statua della guglia dell’Immacolata di Materdei a Napoli, nella piazzetta di Materdei.

Regina della pace, prega per noi!
Nella festa della tua Immacolata Concezione torno a venerarti, o Maria, ai piedi di quest’effigie, che da Piazza di Spagna consente al tuo sguardo materno di spaziare su questa antica, e a me tanto cara, città di Roma.
Sono venuto qui, stasera, a renderti l’omaggio della mia devozione sincera. È un gesto nel quale si uniscono a me, in questa Piazza, innumerevoli romani, il cui affetto mi ha sempre accompagnato in tutti gli anni del mio servizio alla Sede di Pietro.
Sono qui con loro per iniziare il cammino verso il cento cinquantesimo anniversario del dogma che oggi celebriamo con gioia filiale.
Regina della pace, prega per noi!
A Te si volge il nostro sguardo con più forte trepidazione, a Te ricorriamo con più insistente fiducia in questi tempi segnati da non poche incertezze e timori per le sorti presenti e future del nostro Pianeta.
A Te, primizia dell’umanità redenta da Cristo, finalmente liberata dalla schiavitù del male e del peccato, eleviamo insieme una supplica accorata e fidente:
Ascolta il grido di dolore delle vittime delle guerre e di tante forme di violenza, che insanguinano la Terra.
Dirada le tenebre della tristezza e della solitudine, dell’odio e della vendetta. Apri la mente e il cuore di tutti alla fiducia e al perdono!
Regina della pace, prega per noi!
Madre di misericordia e di speranza, ottieni per gli uomini e le donne del terzo millennio il dono prezioso della pace:
pace nei cuori e nelle famiglie, nelle comunità e fra i popoli;
pace soprattutto per quelle nazioni dove si continua ogni giorno a combattere e a morire.
Fa’ che ogni essere umano, di tutte le razze e culture, incontri ed accolga Gesù, venuto sulla Terra nel mistero del Natale per donarci la “sua” pace.
Maria, Regina della pace, donaci Cristo, pace vera del mondo!

San Giovanni Paolo II
8 dicembre 2003

Inizialmente, Maria non parlava, né venne riconosciuta da Bernadette che la chiamava “Aquero”, che nel dialetto locale di Lourdes significa “Quella”. Poi, il 25 marzo del 1858, alla sedicesima apparizione, Maria disse: “Que soy era Immaculada Councepciou”, che significa: “Io sono l’Immacolata Concezione”. E Bernadette non sapeva cosa volessero dire quelle parole.

Maria, tu sei apparsa a Bernadette nella fenditura di questa roccia.
Nel freddo e nel buio dell’inverno, hai fatto sentire il calore di una presenza, la luce e la bellezza.
Nelle ferite e nell’oscurità delle nostre vite, nelle divisioni del mondo dove il male è potente, porta speranza e ridona fiducia!
Tu che sei l’Immacolata Concezione, vieni in aiuto a noi peccatori.
Donaci l’umiltà della conversione, il coraggio della penitenza.Insegnaci a pregare per tutti gli uomini.
Guidaci alle sorgenti della vera Vita.Fa’ di noi dei pellegrini in cammino dentro la tua Chiesa.
Sazia in noi la fame dell’Eucaristia, il pane del cammino, il pane della Vita.
In te, o Maria, lo Spirito Santo ha fatto grandi cose: nella sua potenza, ti ha portato presso il Padre, nella gloria del tuo Figlio, vivente in eterno.
Guarda con amore di Madre le miserie del nostro corpo e del nostro cuore.
Splendi come stella luminosa per tutti nel momento della morte.
Con Bernadette, noi ti preghiamo, o Maria, con la semplicità dei bambini.
Metti nel nostro animo lo spirito delle Beatitudini.
Allora potremo, fin da quaggiù, conoscere la gioia del Regno e cantare con te: Magnificat!
Gloria a te, o Vergine Maria, Beata Serva del Signore, Madre di Dio, Tempio dello Spirito Santo.
Amen.

Antonio Cortina Farinós, Inmaculada Concepción, 1876, olio su tela, 147×94 cm, collezione privata.

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8 dicembre 2022. Celebrazione della Solennità dell’Immacolata Concezione presso la Reale Basilica di Santa Chiara in Napoli

Foto di copertina: La tela dell’“Immacolata Concezione” (olio su tela, 115×170 cm), ora al Museo del Prado, fu commissionata al pittore Giovanni Battista Tiepolo dal Re di Spagna Carlo III di Borbone, nel marzo del 1767, per un altare laterale nella chiesa di San Pasquale Baylon, ad Aranjuez, e terminata nell’estate del 1769. Fu presto sostituita da una tela di Anton Raphael Mengs, gradita al re e al suo confessore.
La figura dell’Immacolata è contraddistinta da dettagli che sono il risultato della sintesi dell’affermazione nel libro della Genesi (“Allora Dio disse al serpente… la sua discendenza ti schiaccerà la testa”) e del testo apocalittico: “Una donna che sembrava vestita di sole, con una corona di dodici stelle in capo e la luna sotto i suoi piedi”. La veste argentata della Vergine intrisa di luce, emerge dall’ombra del manto, illustrando l’affermazione della donna vestita di sole. Lo spicchio di luna è soverchiato dalla sfera del mondo sopra la quale è simbolicamente ingaggiata una battaglia decisiva tra la Donna e il serpente, mentre le dodici stelle che formano una corona ruotante attorno al capo della Vergine sono il riconoscimento della vittoria, che di certo non può mancare. Il rimando delle allusioni fa sì che lo stesso serpente con il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male tra le fauci, accenni al “drago enorme” dell’Apocalisse (Natale Maffioli).

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