Numeri ufficiali Covid-19 del 21 novembre 2021. Il Papa: date insieme “Un calcio all’esclusione”: “Passare dai pregiudizi al dialogo, dalle chiusure all’integrazione”

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È degno di nota speciale, che – con i talmente tanti omissis da applicare e talmente tanti tagli da fare alle conversazioni intercettati, nell’ambito del Procedimento penale n. 45/2019 RGP vaticano (denominato “Processo Becciu”), entrato nella fase processuale al Tribunale vaticano, iniziato con quattro udienze e neanche partito – nel Corpo della Gendarmeria della Gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano manca il tempo per dedicarsi al 100% all’amministrazione di una sana giustizia dello stato di diritto – però il tempo per la neonata Sezione calcio del Gruppo sportivo della Gendarmeria vaticana lo trovano sempre.

Ed è anche encomiabile, perché così la Gendarmeria vaticana ha potuto partecipare all’incontro amichevole associato ad una raccolta fondi per sostenere il progetto “Un calcio all’esclusione”, promosso dalla Diocesi di Roma con lo scopo di favorire l’inclusione dei Rom e delle persone più fragili. Una partita di calcio contraddistinta da “uno stile di passione sportiva vissuta con solidarietà e gratuità, con spirito amatoriale e inclusivo”, quella giocata oggi, domenica 21 novembre a Formello, nel campo della Società sportiva Lazio. Lo ha ricordato Papa Francesco ricevendo ieri mattina i partecipanti alla “squadra del Papa – Fratelli tutti”, ricordando la speciale composizione di questa squadra, con gendarmi, guardie svizzere, altri dipendenti dello Stato della Città del Vaticano, dipendenti della Santa Sede e figli di dipendenti, tra laici e sacerdoti.

Papa Francesco, che ha accolto la proposta della World Rom Organization di organizzare una partita di calcio per rilanciare l’impegno contro il razzismo e le discriminazioni, ha poi incoraggiato “con particolare affetto” il progetto “Un calcio all’esclusione”. E ha espresso il proprio ringraziamento alla società Lazio che “gentilmente e generosamente ospita e sostiene questa iniziativa”, affidata dal Pontefice al Pontificio Consiglio della Cultura. Il Santo Padre ha anche ricordato la visita lo scorso 14 settembre a Košice, in Slovacchia, con la comunità Rom. In quell’occasione Francesco aveva esortato a “passare dai pregiudizi al dialogo, dalle chiusure all’integrazione”.

Questa lunga premessa, con il fatto degno di nota speciale e l’encomio – l’attento lettore avrà già capito dove saremo andato a parare – per dire che siamo sicuro che l’iniziativa è intesa per contrastare la pretesa assolutistica da parte della gente di comandare sulla vita degli altri, sui loro pensieri, sulle loro scelte. Dove questo ci porta l’ha detto Primo Levi in modo comprensibile anche per un analfabeta funzionale: «“Non siamo tutti uguali, non tutti abbiamo gli stessi diritti, alcuni hanno i diritti, altri no”. Dove questo verbo attecchisce alla fine c’è il lager» [QUI].

Dando insieme “Un calcio all’esclusione” – l’abbiamo ribadito ieri [QUI] – sempre più “mascherati” capiranno la verità di quanto ha scritto Günter Kampf su The Lancet (rivista medica generale settimanale indipendente e internazionale fondata nel 1823) il 20 novembre 2021: “I vaccinati sono parte della pandemia. Non c’è pandemia dei no-vax. Stigmatizzare i non vaccinati non è giustificato”. Con Papa Francesco lo ripetiamo: dobbiamo “passare dai pregiudizi al dialogo, dalle chiusure all’integrazione”. Al dialogo con e all’integrazione di tutti, di vaccinati e di non vaccinati.

E lo dico da vaccinato (anzi, da pluri-vaccinato, possessore di due Green Pass in un colpo solo, uno vaticano e l’altro italiano), ai vaccinati e ai non vaccinati, con “lo spirito di inclusione”: ognuno è libero di scegliere e nessuno va discriminato o escluso per le sue scelte. Ognuno è libero di scegliere di vaccinarsi o di non vaccinarsi. E chi siete voi a giudicare? Siete “uno, nessuno e centomila”, con il titolo di uno dei romanzi più famosi di Luigi Pirandello. L’ha detto in modo plastico, più chiaro di così, il 17 novembre scorso con un Tweet la giornalista (epurata da Libero per le sue opinioni) Azzurra Barbuto: «Le mie scelte appartengono solo e soltanto a me. Nessuno ha il diritto di giudicare se mi vaccino, se non mi vaccino. Come io non giudico chi si vaccina o meno. Se deludo qualcuno poiché faccio legittimamente il cazzo che mi pare, non me ne frega. La vita è mia e me la gestisco io».

Passiamo dai pregiudizi al dialogo, dalle chiusure all’integrazione, #restiamoliberi.

Ringraziando i nostri lettori e sostenitori, ricordiamo che è possibile inviare comunicazione presso l’indirizzo di posta elettronica del “Blog dell’Editore”: QUI.

«L’essere umano ha scoperto le cose più incredibili, ha inventato cose strepitose, ha raggiunto la Luna e chissà a quali altre novità siamo prossimi. Eppure, ancora oggi, ha immensamente paura di fare i conti con le proprie emozioni, una dimensione che rifugia con tutte le sue forze, perché essa rende vulnerabili e non si può controllare. E questo ancora spaventa da morire» (Valentina Villano, 21 novembre 2021).

«La propaganda è l’immagine distorta della realtà. La propaganda è l’esatto contrario della verità ed è sempre veicolata con feroce aggressività. All’inizio tende a spiazzare e a confondere la gente, perché quello che viene detto suona totalmente falso e incredibile. Ma è proprio perché le sue affermazioni sono così assurde che la propaganda ha efficacia. La gente è spinta a credere che dichiarazioni tanto abnormi debbano essere vere» (Beatrice Nencha – Nicolaporro.it, 21 novembre 2021).

«Un obiettivo della propaganda è portare alla spaccatura del popolo in due fazioni irriducibili: chi crede e obbedisce contro chi dubita e disobbedisce all’autorità costituita. Fino a convincere la prima fazione a concedere una sorta di delega in bianco a ogni provvedimento, anche il più insensato, del governo in carica. Qualsiasi dubbio e capacità critica viene assopita, nei primi, e repressa nei secondi. “Non ho bisogno di un Green Pass perché sono sano”, rappresenta oggi – per antonomasia – la proposizione che nessuno pubblicamente può asserire senza essere ritenuto pazzo o stigmatizzato come nemico sociale. La propaganda ha agito invertendo i parametri della realtà: “Sei un potenziale malato, a meno della prova contraria del certificato”. Fino a ieri l’inversione della prova poteva sembrare assurda e totalmente insensata. Ma lo è così perfettamente, oggi, che per tutti noi questa è ormai l’imprescindibile Verità» (Beatrice Nencha-Nicolaporro.it, 21 novembre 2021).

I dati Covid-19 ufficiali del Ministero della salute di oggi domenica 21 novembre 2021

Positivi al Sars-CoV-2:
ricoverati con sintomi da Covid-19: 4.345 (+95) [Occupazione al 7%]
in terapia intensiva: 520 (+8) [con 41 nuovi ingressi del giorno] [*] [Occupazione al 6%]
deceduti: 133.177 (+46)

Persone che hanno completato la vaccinazione (prima e seconda dose; oppure monodose): 45.681.819 (84,58% degli over 12) [Aggiornato al 21 novembre 2021 ore 19:10] [**]

[*] Dato molto importante, perché permette di verificare al di là del saldo quante persone sono effettivamente entrate in terapia intensiva nelle ultime 24 ore oggetto della comunicazione. Anche se sarebbe opportuno sapere chi tra coloro che sono usciti dalla terapia intensiva sono guariti o in fase di guarigione, oppure deceduti.
[**] La vaccinazione in tempo reale [cioè, in differita… e anche molto]: QUI.

Il sistema “Tutor” per verificare il “trend” dell’epidemia

Media giornaliera dei decessi: 208 (-).

Tabella con i decessi al giorno, il totale dei decessi e la media giornaliera dei decessi [A cura dello Staff del “Blog dell’Editore”]: QUI.

Leggete e rabbrividite: “Possiamo mantenere i poteri straordinari” (Ministro Brunetta, che ha giurato sulla Costituzione). Siamo all’attuazione formale del Regime Speciale.

Covid, il ministro Renato Brunetta al Corriere della Sera: “Stop allo stato di emergenza”
Il Tempo,20 novembre 2021


La proroga sì o no? Ferve il dibattito sullo stato di emergenza, la cui scadenza è prevista per il 31 dicembre. L’ipotesi proroga è il rovello che in questi giorni interroga il governo. E oggi si è pronunciato sul punto il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta. Lo stato di emergenza, ha detto, “sta per scadere e non può essere prorogato oltre i 24 mesi. Ha dato buona prova di sé anche nei momenti più bui e se vinciamo questa fase di passaggio possiamo permetterci una riflessione”. Ha poi aggiunto: “Mi piacerebbe che si potesse tornare ad una situazione di normalità, attribuendo tutti i poteri straordinari ad una struttura di missione di Palazzo Chigi. Sarebbe un atto di grande responsabilità, con un enorme potere simbolico”.

Alla domanda se ne avesse parlato o meno con Mario Draghi, il ministro risponde. “Il governo sta riflettendo, ne ho parlato con Speranza e altri colleghi. Possiamo mantenere i poteri straordinari senza la cappa dell’emergenza. Stiamo tenendo la situazione sotto controllo”.

Dr. Gina Loudon: “Se un bambino di 5 anni sviluppa una “miocardite lieve”, c’è una probabilità del 50% che non vivrà fino al compimento del 15° compleanno. Questo è quello che stiamo facendo ai nostri BAMBINI, per una scelta politica (Fonte: NIH).

«C’era una volta la pianificazione per le vacanze autunnali, le vacanze natalizie, le vacanze pasquali e le vacanze estive. In futuro, ci sarà la pianificazione per il lockdown della pandemia annuale. Forse il governo non lo chiamerà più lockdown, ma piuttosto stato eccezionale di quarantena permanente con opzione di vaccinazione gratuita. Ci sarà presto una vaccinazione obbligatoria, tuttavia, non per tutti e non generalizzato, ma solo per determinati gruppi di persone ben definiti. Vale a dire per i non vaccinati» (Cit.).

L’infettivologo Matteo Bassetti ci confessa una grande verità, che è però scontata anche nel peggior bar della periferia italiana. Lo sapevamo già: si conta chi muore “con in Covid” (cioè positivo al tampone, che di per sé ha anche un margine di errori di 30 % positivi e 30% di negativi, il che è ancora peggio, perché lascia in giro che è contagiato, senza saperlo). «Abbiamo sbagliato, abbiamo annoverato tra i morti di Covid anche coloro che morivano di infarto», ha detto Bassetti a L’aria che tira su La7. Meglio tardi che mai.

Mi sbaglio, o non sentiamo più parlare di “varianti”? Non vi suona strano? No? Il Coranavirus cinese di Wuhan non si muta più?

«Ma il fatto che Kurz, in Austria, sia stato fatto fuori in una settimana e che il nuovo cancelliere Schallenberg in meno di due mesi abbia instaurato la dittatura con lockdown e obbligo vaccinale da febbraio, facendo da apripista, non vi suona strano? No?» (Axe @AxiaFel – Twitter, 20 novembre 2021).

«Stanno giocando col fuoco, e si bruceranno» (Lidia Undiemi @Lidia_Undiemi – Twitter, 21 novembre 2021).

«Il metodo comunque è sempre quello:
C’è un problema? Si offre soluzione sbagliata, il problema si aggrava, si propone più soluzione sbagliata.
C’è il debito pubblico? Austerità! Non funziona? Ci vuole più austerità!
C’è il Covid? Green Pass! Non funziona? Ci vuole più green pass!» (Claudio Borghi A. @borghi_claudio – Twitter, 21 novembre 2021).
Il punto centrale è questo: l’infame Green Pass è inutile perché non contrasta il Coronavirus cinese di Wuhan, non protegge contro il contagio e non impedisce di contagiare. Inoltre, l’infame Green Pass è pericoloso perché offre una falsa sicurezza e permettere i vaccinati contagiato di andare in giro liberamente.

Ed ecco, la cretinata del giorno (a parte del fatto che contiene una dichiarazione anticostituzionale e pure penalmente rilevante), dal fronte dell’esclusione sociale. Inutile che parliamo e diciamo che i vaccinati sono parte dell’epidemia come i non vaccinati (i primi peggio, perché se contagiati asintomatici vanno in giro con l’infame Green Pass per infettare gli altri, vaccinati e non vaccinati (che sono però più cauti e si sottopongono maggiormente al tampone): «Ippocrate impone di curare tutti i malati. Ma se non posso continuare a curare un malato oncologico perché arriva un no vax col covid, io lo lascerei sul marciapiede a riflettere sulla cretineria umana in genere e sulla sua in particolare» (Paolo Ojetti @pojetti – Twitter, 21 novembre 2021).

Ci pisciano addosso e dicono che piove. Consiglio spassionato: non andare sopravento. O ci buttano addosso il vaso di notte e dicono che è grandina. Consiglio spassionato: non andare in giro con il capo scoperto.

Media e regime creano terrore per celare il fallimento. Creano capri espiatori
di Marco Tosatti
Stilum Curiae, 21 novembre 2021

La situazione che stiamo vivendo ha aspetti paradossali, che potrebbero sembrare ridicoli, se non avessero un risvolto tragico. Vi presentiamo due contributi, e in seguito una riflessione.

Il primo viene da Difensori della Cristianità, un gruppo attivo su Telegram, gestito da Silvano Pironi. Eccolo:

I Media hanno ricevuto l’ordine di terrorizzare la popolazione per spingere la terza dose e per far inoculare i bambini.
La Terapie Intensive però sono al 6% di occupazione.
Ecco gli argomenti ripetuti in continuazione dai Media di Regime:
– Casi in aumento
– In tutta Europa casi alle stelle, arriveranno anche da noi
– Quarta Ondata
– No vax in Terapia Intensiva e morti
– Bambini da vaccinare subito
– Terza Dose per tutti
– Lockdown dei vaccinati
– Lockdown per tutti
– Super-Mega-Iper Green Pass
– Obbligo di vaccinazione per tutti
In mezzo alla fantastica Fiction dei Media, vi è un dato che spicca fra tutti: quello dell’occupazione delle Terapie Intensive a livello nazionale, tenetevi forte: 6% [un dato che riportiamo ogni giorno, da Agenas.gov. V.v.B.].
Qualcuno che aveva molto talento cantava “The Show must Go On”, in questo caso, lo show è finito da tempo e gli attori hanno dimostrato anche poco talento
* * *.
Uno degli attori di questa tragica, drammatica e assurda vicenda è il generale Figliuolo.

No-vax, l’avvertimento del generale Figliuolo: “Chi è artefice del suo male ne paga le conseguenze”
Sputnik Italia, 20 novembre 2021


“Non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire, noi andiamo avanti per la nostra strada. Fortunatamente in Italia l’87 per cento delle persone ha fatto almeno una dose, questi sono i fatti”. Lo ha detto, parlando dei no-vax, il commissario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo, durante il collegamento con una scuola di Potenza, per una manifestazione organizzata in occasione della Giornata mondiale dell’Infanzia e degli Adolescenti.
Davanti all’istituto, che Figliuolo ha frequentato da bambino, è stato indetto un sit-in a cui ha partecipato anche il segretario dei Radicali Lucani, Maurizio Bolognetti.
Così ha risposto Figliuolo alla domanda della dirigente, che, sarcasticamente, riportava i saluti di un gruppo di no-vax che lo attendeva all’ingresso della scuola.
”Ricordo che nell’800, – ha aggiunto il generale – quando c’era il vaiolo, a un certo punto arrivò il vaccino che debellò questa terribile malattia. Ricordo inoltre – ha continuato – che da bambino in ogni famiglia, o quasi, c’era purtroppo una persona con la poliomielite e i vaccini l’hanno sconfitta”.
* * *
Permettetemi alcune considerazioni. Partendo da Figliuolo. Ha perfettamente ragione, sia sul vaiolo che sulla poliomielite. Ma ciò che stanno iniettando adesso non è un vaccino. E infatti – per ammissione ormai generale – non protegge dalla trasmissione e dal contagio, e riduce, ma non elimina né l’ospedalizzazione e la morte. Per cui, delle due l’una: o il generale non sa di cosa parla, facendo un’analogia errata, oppure mente. Anche perché in un Paese in cui oltre l’87 per cento ha ricevuto una dose, se il siero funzionasse non ci sarebbe più un problema. Se funzionasse. Ma forse avevano ragione Sabin, Montagnier e una consolidata letteratura che sconsiglia di vaccinare durante un’epidemia da virus, per non alimentare varianti? E poi c’è un altro problema. Guardate la tabella qui sotto, che indica gli effetti avversi di varie medicine [di questa tabella abbiamo già riferito: Numeri ufficiali Covid-19 del 15 novembre 2021. Quando si fermerà lo stato di follia della sanitocrazia, peggio della pandemia del coronavirus cinese di Wuhan?. V.v.B.].

Bisogna poi tenere presente che specialmente nei Paesi come il nostro, dove non esiste una Farmacovigilanza, e la segnalazione è passiva (e scoraggiata) la quantità di effetti avversi – decessi compresi – è di sicuro molto, ma molto superiore ai dati offerti dalle autorità, che hanno tutto l’interesse a tenere quelle cifre più basse possibili.

Quali conclusioni tirare? Una prima, evidente, è che il siero genico non funziona. E veramente non so come qualificare chi – visto che la prima dose non ha funzionato, e la seconda nemmeno – spinge verso la terza, e poi magari la quarta e così via. Non possono ammettere, non vogliono ammettere, sono in mano di qualcuno a cui non possono dire di no, sono semplicemente incapaci? La scienza non c’entra con questo; Paesi come Svezia e India e altri ancora che hanno adottato politiche diverse (l’uso dell’Ivermectina nelle fasi iniziali della malattia, per esempio) sono in condizioni enormemente migliori. L’Europa occidentale, cioè i Paesi in cui ci sono state più somministrazioni di siero, sono quelli in cui i contagi escono di più. Con casi limite come Gibilterra e l’Irlanda. Vi sembra normale? A chiunque usi il raziocinio, chiaro che no. Ma ogni giorno che passa appare chiaro che le molle sono altre, potenti e a prova di logica. Oltre alla quantità di siero acquistato con i i soldi delle nostre tasse, e che ha dato risultati così egregi che a due anni dall’inizio della vicenda si stanno cercando capri espiatori assurdi, pur di non confessare che qualcuno ci ha preso in giro, ammazzando un po’ di gente sul percorso, con i protocolli criminali di tachipirina e vigile attesa. Come scriveva un’amica sui social:

“Rocco” Giavazzi e le nomine dei ministri. Bomba di Bisignani: anche Draghi ha il suo Casalino
di Luigi Bisignani
Il Tempo, 21 novembre 2021


Dallo storico «whatever it takes» ad «all you can eat». Se ora anche il cosiddetto «governo dei migliori» si mette a lottizzare siamo proprio alla frutta, soprattutto quando emergono con tutta la loro tracotanza i «famigli» dei vari premier pro tempore. Negli ultimi anni a Palazzo Chigi vanno di moda gli ingegneri tuttofare: Conte aveva Casalino, Draghi ha Giavazzi. Ma il risultato di questi fidati consiglieri post-Machiavellici non cambia: Roccobello irrompeva in ogni riunione e talk show mentre il professor Giavazzi fa e disfà a suo piacimento, correndo di prima mattina a Villa Borghese con manager e dirigenti pubblici e sognando nel frattempo i saloni del Quirinale.

Intanto, tra una nomina e l’altra, si trastulla con quell’intellighenzia che da sempre gravita attorno alla Bocconi e a Mediobanca dove scherzosamente lo chiamano il «Davigo dell’economia» per la sua indole giustizialista. Ma ciò su cui l’economista laureato in Ingegneria al Politecnico sta davvero spendendo ogni energia è la riforma del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Il Cnr è uno tra i più iconici carrozzoni pubblici che gestisce oltre 600 milioni di euro di contributi l’anno, con un bilancio di circa un miliardo e che, almeno sulla carta, dovrebbe valorizzare la ricerca scientifica e tecnologica.

Nel comma 1 dell’articolo 105 della riforma targata Giavazzi-Pd (area Letta) si prevede la sostituzione del piano triennale, sul quale si sarebbero dovute impegnare le risorse, con un cosiddetto piano di rilancio gestito da pochi intimi. Spetterà, quindi, esclusivamente alla presidente piddina Maria Chiara Carrozza e a 5 «bravi» scelti discrezionalmente dal ministro dell’Università decidere la destinazione delle enormi risorse riservate dal Pnrr al principale ente pubblico di ricerca italiano, esautorando gli organi interni senza nemmeno passare per un parere delle Commissioni parlamentari. A poco servirà il tetto di 50mila euro per le solite consulenze quando si può disporre di un fondo di 50 milioni, appena stanziato per il rilancio dell’Ente e che invece sarà utilizzato, ancora una volta, per pagare l’esercito di consulenti «amici degli amici». A inorridire persino la Cgil, assieme al mondo accademico dei docenti riuniti attorno a «Lettera 150», nonché i ricercatori che per domani hanno indetto un’assemblea di fuoco, anche dopo che la ministra Maria Cristina Messa, pupilla di Giavazzi, travolta dalle critiche, ha scritto che vigilerà con attenzione sulla questione. Sembra che ad intervenire contro queste manovre «all’italiana» con un emendamento specifico nella legge di bilancio sarà Maria Stella Gelmini, capo delegazione di Forza Italia al Governo e già apprezzata ministro della ricerca. Questa volta almeno sembrerebbe che l’emendamento dovrebbe trovare il supporto di Giorgia Meloni e Matteo Salvini.

Sempre in fatto di consulenze sul Pnrr la coppia Draghi-Giavazzi sta impazzando. Doveva essere il più grande piano di opere e di rilancio per l’economia italiana dal Dopoguerra a oggi mentre, almeno per ora, come ha sottolineato un presidente di sezione del Consiglio di Stato, romano da tre generazioni, «è solo un marchettificio». Centinaia di assunzioni, senza passare da alcun concorso pubblico, tra funzionari, dirigenti e direttori con stipendi da capogiro per controllare l’attuazione di un piano che non è ancora partito. I recordmen di queste nomine sono Roberto Cingolani (Transizione ecologica) ed Enrico Giovannini (Infrastrutture e Trasporti). Seguono a ruota Marta Cartabia (Giustizia), Stefano Patuanelli (Agricoltura) e Patrizio Bianchi (Istruzione), tutti muniti di quelle «unità di missione» che, tra esperti e consulenti, costano fino a un miliardo di euro all’anno.

Ma, in verità, a Giavazzi – che da giovane amava governare le sue amate mucche nel bergamasco e del quale si racconta che il premio Nobel dell’economia Modigliani, suo mentore, dicesse, quando arrivò al Mit di Boston «non sa l’economia e la imparerà ma conosce benissimo la matematica» – non tutte le ciambelle riescono col buco. Con il pretesto di piazzare una donna al Tg1, si è battuto come un leone assieme a Draghi per Barbara Stefanelli, vicedirettrice del Corriere della Sera. Con un colpo solo avrebbe preso due piccioni, regalando a Urbano Cairo il primo telegiornale nazionale, utile anche quale presidio per la corsa al Quirinale. Ma questa volta la nomina non è andata in porto, anche se almeno è valsa l’autocensura dalla tv pubblica di Giuseppe Conte, sempre più in versione «ultimo samurai».

Ma Giavazzi si può consolare con la Consob, dove ha piazzato con un blitz Chiara Mosca, pupilla sua e di Mediobanca. Ed in queste ore sta facendo fuoco e fiamme, d’accordo con il suo amichetto di sempre Vittorio Colao Ministro dell’innovazione tecnologica, per disastrare Tim imponendo come ad, in pieno conflitto di interessi, il numero uno di Vodafone Aldo Bisio o, in alternativa, Francesco Caio che già tanti guai ha fatto in Poste Italiane pretendendo tra l’altro di fare le riunioni in inglese con i postini. Ma c’è da chiedersi se super Mario sia davvero al corrente della «Giavazzi connection» del suo novello Casalino. Al Quirinale pensano, e forse giustamente, che non sia possibile. Mai dire mai.

Il Governatore della Campania Vincenzo De Luca contro i no vax: ” Restrizioni? Sarebbe il minimo. Rimane solo il Napalm, il lanciafiamme l’abbiamo introdotto”.
Come volevasi dimostrare.

«Ma perché i medici non fanno i medici? E fanno i talebani? Avete la fortuna di curare i malati che è la soddisfazione più incredibile che uno possa provare… Perché non vi aggrappate a questa prerogativa?» (Fabio Dragoni @fdragoni – Twitter, 21 novembre 2021).

Marea umana a Brussel contro le restrizioni sanitarie. Scontri tra polizia e manifestanti, che in migliaia protestavano contro le restrizioni anti-Covid. La marcia è iniziata pacificamente, ma in seguito la polizia ha usato i canoni ad acqua e ha lanciato gas lacrimogeni.

«Parcheggia l’auto e viene colpito da malore: muore carabiniere di 54 anni a Martinsicuro» (Matteo Mattioli @autocostruttore – Twitter, 21 novembre 2021).

«ATTENZIONE Pare arrivi il super•super•ultra•mega•pass. I BUONI/vaccinati potranno andare al ristorante, cinema, stadio ecc MENTRE i CATTIVI/non vaccinati potranno solo lavorare e quindi proseguire come fanno già da 2 anni. Vediamo quanto saranno felici i ristoratori…» (Guido De Martini @GuidoDeMartini – Twitter, 21 novembre 2021).

«Figlio: “Papà, se Circo Massimo è tutto pieno, quante persone sono?”. Padre: “Figlio mio, dipende: se c’è la manifestazione della CGIL 2,7 milioni di persone (anno 2009), se c’è la manifestazione dei no Green Pass 3.000 persone”» (Giovambattista @giovamb03420810 – Twitter, 20 novembre 2021).

«MANIFESTAZIONE contro ABROGAZIONE Art. 18 – Roma, 23 marzo 2002: al Circo Massimo manifesta la Cgil. Un evento passato alla storia per il numero di adesioni: tre milioni di partecipanti che, con cappellino, bandiere e maglie rosse, ascoltano il discorso del segretario generale Sergio Cofferati in difesa dei diritti dei lavoratori. Nel suo intervento, durato circa 30 minuti, parla anche della lotta al terrorismo, del welfare, dell’articolo 18: “Non si può pensare di dare ai giovani dei diritti universali – dice il leader della Cgil – e nel contempo accettare l’idea di toglierli ai padri”. A fine discorso, la folla lo saluta con un lungo applauso» (Maremma Press, 24 marzo 2002).

Il Circo Massimo è la “piazza” romana più capiente con una superficie di 140.000 metri quadri. Quindi, la capienza massima è di 560.000 persone. Non è molto usata per manifestazioni politiche. Fu però scelta da Walter Veltroni, nell’ottobre 2008, per il Pd-Day (allora, secondo gli organizzatori, c’erano 2,5 milioni di persone, circa 20 persone a metro quadro) e da Grillo nell’ottobre 2014 (“siamo 500 mila”, contro i 150 mila dichiarati dalla Questura).

«E la Madonna l’ha subito mandato a chiamare per dirgli 2 paroline…» (Cristina Cersei @cris_cersei – Twitter, 21 novembre 2021). Visto che non è una postina (dixit Papa Francesco), non poteva portagli una letterina.
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