La comunione nella Chiesa americana

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Dopo mesi di discussione i vescovi americani hanno approvato, nelle settimane scorse, un documento sulla coerenza eucaristica  con 222 sì, otto no e tre astensioni e non contiene riferimenti espliciti ad alcun politico, né esamina l’opportunità di negare la comunione a personaggi pubblici che difendono posizioni non in linea con l’insegnamento morale della Chiesa.

Il documento sottolinea che coloro che ricevono la comunione pur avendo ripudiato nella loro vita pubblica gli insegnamenti della Chiesa ‘creano scandalo e indeboliscono la determinazione degli altri cattolici di essere fedeli alle esigenze del Vangelo’.

Quindi la Conferenza episcopale americana ha accolto gli inviti della Santa Sede ad evitare condanne che potessero ‘diventare una fonte di discordia’, come il card. Luis Ladaria, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, aveva ammonito in una lettera i vescovi Usa.

Il comitato dottrinale che ha steso le 30 pagine sul ‘Mistero dell’Eucaristia nella vita della Chiesa’ ha accettato la richiesta dell’arcivescovo di San Francisco, mons. Salvatore Cordileone, di includere la responsabilità delle persone in posizione di autorità di promuovere la vita dei non nati:

“Non riconoscere la categoria di esseri umani vittima della più grande distruzione della vita umana nel nostro tempo sarebbe un’evidente omissione che, per alcuni di noi, trasformerebbe questo documento in un problema piuttosto che in un aiuto”.

Il documento non fornisce alcun criterio per negare il sacramento a qualcuno che non è in comunione con l’insegnamento della Chiesa, ma spiega le differenze tra peccati veniali e mortali e afferma che un cattolico in stato di peccato mortale non dovrebbe ricevere l’Eucaristia fino a quando si sono confessati e hanno ricevuto l’assoluzione:

“Come la Chiesa ha costantemente insegnato, una persona che riceve la Santa Comunione mentre è in stato di peccato mortale non solo non riceve la grazia del sacramento, ma commette peccato di sacrilegio non mostrando la riverenza dovuta al Corpo e al Sangue di Cristo… Se un cattolico nella sua vita personale o professionale rifiutasse consapevolmente e ostinatamente le dottrine definite della Chiesa, o consapevolmente e ostinatamente ripudiasse il suo insegnamento definitivo sulle questioni morali, tuttavia, diminuirebbe gravemente la sua comunione con la Chiesa”.

Nel videomessaggio ai vescovi americani il card. Mario Grech, segretario generale del Sinodo dei Vescovi, ha sottolineato il valore del Sinodo: “Questo Sinodo è un cammino spirituale, un evento ispirato e guidato dallo Spirito. Le diverse testimonianze che abbiamo ricevuto, la creatività con la quale le conferenze episcopali, le diocesi, le parrocchie o le associazioni stanno organizzando la consultazione del Popolo di Dio, sono segni che confermano che lo Spirito è all’opera”.

Ed ha incentrato il messaggio sul significato della sinodalità: “La sinodalità è un modo di essere Chiesa: è una cultura, o forma mentis, adatta alla vita nella Chiesa, rendendo visibile i valori centrali della comunione, la partecipazione e la missione. Il Popolo di Dio è la totalità dei battezzati, articolata e manifesta in portiones Populi Dei, ognuna affidata al vescovo, assistito dal suo presbiterio. In questo modo, la Chiesa, che è ‘costitutivamente sinodale’ è anche e sempre ‘costitutivamente gerarchica’…

Permettetemi di dirvi una cosa: penso che i contributi delle Chiese e il lavoro di sintesi delle Conferenze episcopali siano doni che ogni Chiesa offre alle altre Chiese e alla Chiesa universale, nella logica del principio di cattolicità formulato dal concilio Vaticano II, che afferma che “tutti i fedeli sparsi per il mondo sono in comunione con gli altri nello Spirito Santo, e così ‘chi sta in Roma sa che gli Indi sono sue membra’”.

Il Sinodo è occasione per parlare con franchezza: “Non abbiate paura di dirci con franchezza ciò che avete compreso ascoltando la vostra gente su quello che lo Spirito sta dicendo alla Chiesa: alla vostra Chiesa e alla Chiesa intera. Da parte nostra, come Segreteria del Sinodo, saremo lieti di potervi aiutare e sostenere nelle diverse fasi del processo sinodale”.

(Foto: USCCB)

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