Il Cammino di Dante, una guida per ritrovare le radici spirituali del poeta

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20 tappe e 380 chilometri da Ravenna a Firenze (con ritorno) per camminare sui luoghi di Dante nel settimo centenario della sua morte con l’aiuto della guida ‘Il cammino di Dante’, scritto da Marcello Bezzi, Silvia Rossetti e Massimiliano Venturelli, pubblicato dalla casa editrice ‘Terre di mezzo’,  proponendo un itinerario lungo gli antichi basolati e i sentieri in cresta tra Mugello e Casentino, fino alla Romagna, proprio nei luoghi in cui ha preso forma la Divina Commedia.

Il percorso è ideato dall’associazione ‘Il Cammino di Dante’, di cui fanno parte gli autori, e promosso dalle agenzie turistiche di Toscana ed Emilia-Romagna insieme ai comuni attraversati: 380 km la lunghezza, 2 regioni, 4 province, 12 piccoli Comuni (su 26 totali), 3 parchi. I beni culturali presenti sono 200, 24 tipicità, 3.018 strutture ricettive, 78.467 imprese, 7.754 associazioni. Il Cammino si sviluppa su 968,6 km quadrati e tocca una popolazione di 21.798 abitanti.

Si parte dalla tomba a Ravenna, nella Basilica di San Francesco, si attraversa la via Emilia attraversando il Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola e, superato il confine con la Toscana, si fa tappa a Marradi, che fu possedimento dei Conti Guidi negli anni in cui Dante passò per queste terre.

Arrivati a Firenze si visita il museo della Casa di Dante, a pochi passi da Santa Maria de’ Cerchi, luogo del primo incontro tra il Poeta e Beatrice, e si comincia la seconda parte del cammino verso Ravenna: un viaggio nella natura e nella storia più nobile dell’Italia.

A Massimiliano Venturelli chiediamo di spiegarci il motivo di una guida che illustra il ‘cammino’ di Dante Alighieri: “Quest’anno ricorre il 700^ anniversario dalla morte di Dante (Ravenna, 14 settembre 1321). Tra le varie occasioni di celebrazione e approfondimento, una senz’altro molto bella e originale a suo modo è la conoscenza del Cammino di Dante: 20 tappe a piedi sui passi del Sommo Poeta, dalla tomba alla casa natale (e viceversa, lungo due percorsi differenti)”.

Quali bellezze si scoprono lungo il cammino?

“Lungo il cammino, la presenza di Dante si fa sempre più concreta e i versi della Commedia prendono forma: nel frastuono dell’Acquacheta, tra i silenzi degli eremi dei Toschi e di Camaldoli, nell’abbraccio della natura che ci accompagna nelle Foreste Casentinesi.

Tra i borghi della Romagna e della Toscana, i castelli e i luoghi cantati da Dante nella Divina Commedia, come Brisighella, San Godenzo, San Benedetto in Alpe, Premilcuore e Forlì. Ci sono due tappe in particolare che offrono delle bellissimi rimandi a Dante: Portico di Romagna e Pontassieve.

A Portico di Romagna, in provincia di Forlì-Cesena, si trova Palazzo Portinari. Oggi è una residenza storica privata, ma secondo la tradizione apparteneva a Folco Portinari, il padre della nostra Beatrice; storicamente, un politico di grande rilievo.

A Pontassieve, nei pressi di Firenze, sorge la chiesa di San Miniato a Pagnolle: si tratta di un piccolo complesso risalente al XII secolo. Ebbene, quando Dante era ancora a Firenze, essa si trovava a circa trecento metri da una villa di campagna di proprietà della famiglia Portinari, e a circa mezzo chilometro dalla tenuta della famiglia Alighieri.

E’ possibile che le due famiglie siano entrate in qualche modo in contatto proprio qui, durante qualche funzione religiosa: sappiamo, stando a quanto scrive Dante stesso nella Vita Nova, che vide per la prima volta Beatrice all’età di 9 anni”.

In cosa consiste (e quando dura) il cammino?

“Il Cammino di Dante cresce e si sviluppa negli anni grazie al grande contributo di volontari che, nel 2012, decidono di mettersi a tavolino e studiare un percorso che sia differente dagli altri, che valorizzi ‘l’uomo Dante’ e il suo viaggio nel cuore dell’Appennino tosco-romagnolo.

Negli ultimi anni, il Cammino è cresciuto grazie alla grande rete di collaboratori sparsi in queste 20 tappe: mi riferisco soprattutto alle associazioni e alle strutture ricettive disseminate lungo il percorso. Per l’intero percorso occorrono dai 15 ai 20 giorni di Cammino.

Grazie alla guida di ‘Terre di mezzo Editore’ è inoltre possibile visitare solo alcuni tratti del Cammino e sostare anche solo 3 giorni (tutti i riferimenti nel capitolo intitolato ‘A Ciascuno il suo Cammino’).

Una delle specificità di questa guida è il fatto di includere anche due percorsi cittadini, uno a Ravenna e uno a Firenze. Ravenna e Firenze sono infatti le due città-simbolo di Dante, della sua giovinezza, della sua formazione, della sua vita politica e della sua morte.

E’ proprio in queste due città che è racchiusa l’anima profonda del Poeta, la possiamo respirare ancora in alcuni vicoli e nei luoghi che sono rimasti intatti nei secoli.

Ed è proprio in queste due città che abbiamo voluto costruire due percorsi cittadini, grazie ai quali è possibile visitare e ammirare i posti che hanno caratterizzato la vita e la formazione di Dante Alighieri. Questi luoghi e le opere citate sono un patrimonio da tutelare e valorizzare per le generazioni future.

Il Cammino di Dante è una vostra idea oppure l’itinerario esisteva già?

“Il Cammino di Dante è frutto di anni di ricerche ed esplorazioni sia in biblioteca che sul campo. L’intuizione di un percorso incentrato sulla figura del Poeta è di Giordano Bezzi, ravennate. Dal 2011 al 2015, partendo da un’idea, ha disegnato i contorni di questo percorso.

Il lavoro si può dividere in tre grandi fasi, in parte sovrapposte tra loro: 1) ricerca e studio bibliografico; 2) ricerca ed esplorazione sul campo; 3) confronto con e supporto degli esperti (storici e dantisti). Il tutto è stato portato avanti in prima persona da Giordano Bezzi, con l’aiuto di Fabrizio Fantini.

In pratica, Bezzi e Fantini hanno ripercorso i sentieri dell’Appennino tosco-romagnolo plausibilmente collegati alla vita del Poeta, così come ai Canti della Divina Commedia, fino a selezionare le attuali tappe. L’attuale percorso proposto non è che una minima parte del territorio esplorato, ed è il risultato di scelte ponderate sulla base di criteri di percorribilità, fattibilità, e interesse storico-letterario”.

Quali luoghi sono da non perdere nel Cammino?

“Certamente da non perdere sono le tappe passanti nel Casentino e mi riferisco a Campaldino, Poppi, Porciano, Romena e l’Eremo di Camaldoli, legate indissolubilmente alla vita di Dante (dal 1289 in poi)”.

(Tratto da Aci Stampa)

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