Mons. Marini è vescovo di Tortona

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Domenica 7 novembre nella cattedrale di Tortona il nuovo vescovo, mons. Guido Marini, già Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, ha preso possesso della Diocesi alla presenza del vescovo emerito della diocesi, mons. Vittorio Francesco Viola, ora Segretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, l’arcivescovo di Genova, mons. Marco Tasca, e l’arcivescovo emerito di Genova, card. Angelo Bagnasco.

Nell’omelia il neo vescovo ha sottolineato che Gesù è ‘nostro tutto’, come afferma san Paolo nella lettera agli Ebrei: “La lettera agli Ebrei ci ha ricordato questa splendida verità che sta al centro della nostra fede… In Cristo Gesù, il Figlio di Dio fatto uomo per noi, morto e risorto, siamo salvati una volta per sempre.

Il peccato è vinto, la morte annientata, la nostra umanità è resa partecipe della vita stessa di Dio. In Gesù, che è la Via, la Verità e la Vita ci è stato detto tutto, ci è stato dato tutto. In Lui è la ‘pienezza dei tempi’, in Lui il tempo si è compiuto. Nulla è oltre Cristo.

Nulla ormai abbiamo da attendere, da cercare, da sperare, se non un nostro progressivo inserimento nel Suo mistero di amore, in virtù dell’opera instancabile, dolce e forte, dello Spirito Santo”.

Ha chiesto ai fedeli di non dimenticare le esortazioni di don Orione: “Chiesa che vivi in Tortona, non dimenticare mai le parole di questo santo, figlio illustre della tua, della nostra splendida terra! Chiesa che vivi in Tortona, sia sempre e solo Gesù Cristo la tua gioia inebriante e la tua sicura speranza, il tuo amore infuocato e la tua passione infaticabile, il tuo annuncio audace e la tua testimonianza fedele!

Gesù Cristo! Sia questo il solo Nome, quello che è al di sopra di ogni altro nome e davanti al quale ogni ginocchio si piega in cielo e sulla terra, da avere sempre nel pensiero, sempre sulle labbra, sempre nel cuore. Sia Lui la nostra nuova ed eterna Vita!”

E’ un invito a lasciarsi attrarre: “Lasciamo, invece, che Egli possa risplendere in noi con tutta la Sua bellezza che attrae, facciamo spazio perché Egli possa operare con tutta la potenza del Suo amore che affascina, mettiamoci da parte perché Egli possa essere il protagonista vero in ogni passo del nostro cammino.

Allora, e solo allora, avremo la gioia di poter toccare con mano, nella meraviglia del cuore, la fecondità della nostra collaborazione al Suo disegno di provvidenza e di amore, che comprende tutto e tutti, che abbraccia ogni tempo e ogni spazio”.

E’ un invito ad essere perseveranti nella fede: “Chiesa che vivi in Tortona, vivi nella gioia della tua piccolezza e della tua debolezza, resta serena come bambina che si abbandona fiduciosa nelle braccia del Padre, custodisci con cura il primato di Dio con la preghiera intensa e continua, con l’adorazione ininterrotta e fedele!..

Chiesa che vivi in Tortona, rimani perseverante nel Signore e nel Suo amore! Allora potrai andare per le vie del mondo donando il fascino irresistibile di Gesù, del Suo volto e del Suo Cuore, della Sua infinita carità!”

Infine un invito a vivere la vita futura: “Il nostro cammino in questo mondo è un pellegrinaggio verso la vita futura. La vera patria non è qui, è altrove. La Città della nostra vera felicità, la Casa della nostra beata speranza è lassù, in Dio e nel Suo mistero trinitario che è infinito Amore”.

Al termine della celebrazione eucaristica mons. Marini ha ringraziato i fedeli per l’accoglienza: “Chiedo al Signore che mi aiuti a vivere nella quotidianità della vita questo mandato nell’episcopato.

Chiedo al Signore che mi aiuti a vivere queste vicinanze come Lui desidera. Ringrazio Dio che mi ha invitato a questa Diocesi e a questa Chiesa, sposa da me già tanto amata e che spero di amare ogni giorno di più. Questa Chiesa che è la grande gioia del mio cuore di pastore”.

Nel saluto iniziale il sindaco di Tortona, Federico Chiodi, ha ricordato la storia della diocesi: “La Diocesi di Tortona ha una lunga ed importante storia, nobilitata, attraverso i secoli, da numerose figure esemplari, da tanti protagonisti del loro tempo, dal primo dei suoi predecessori, san Marziano, fino all’apostolo della Carità, san Luigi Orione;

per felice coincidenza, il prossimo anno 2022, ricorrendo i 1.900 anni dal martirio di san Marziano e i 150 anni dalla nascita di don Orione, saremo chiamati a riscoprirne le figure, gli insegnamenti e, soprattutto, a rivitalizzarne le grandi opere religiose e civili”.

(Foto: laprovinciapavese)

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