La prima enciclica di Francesco, l’enciclica dei “due Papi”

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La Chiesa attende la prima storica Enciclica scritta da due papi “ancora viventi”. Un evento davvero eccezionale che apre nuove frontiere nel panorama della cultura ecclesiale del terzo millennio. Fidem servavi, “Ho conservato la fede”, probabilmente si chiamerà così la quarta enciclica di Benedetto XVI e la prima di Papa Francesco, che molto probabilmente dovrebbe essere pubblicata il prossimo autunno. “Dicono che sia scritta a quattro mani, – ha spiegato Papa Francesco durante una pubblica udienza – ma Benedetto me l’ha consegnata. È un documento forte e io scriverò solo che ho ricevuto questo grande lavoro. Spiegherò che lui l’ha fatto e io l’ho portato avanti”. Grande umiltà in Benedetto XVI, Pontefice emerito, nel consegnare il testo alla Chiesa senza pretenderne il patrocinio o un riconoscimento ufficiale (e chi ama scrivere può comprendere bene il gesto di gratuità espresso da Ratzinger), ma nello stesso tempo viene fuori anche l’umiltà di Papa Francesco, che sceglie con altrettanta semplicità di riconoscere i meriti del suo predecessore – come lui stesso dichiara – il giorno in cui verrà pubblicata l’Enciclica.

«Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date» (Mt 10, 8), ci ricorda Gesù nel suo Vangelo, e i due Vescovi di Roma, a tal proposito, non si tirano indietro. La stesura della“Fidem servavi” era stata completata da Benedetto XVI nel novembre del 2012, ma in vista della clamorosa rinuncia al ministero petrino, annunciata l’11 febbraio 2013, era stata riposta in un cassetto. L’enciclica, come ci ricorda la traduzione etimologica definita dalla lingua greca, è una “lettera circolare” che il Romano Pontefice indirizza ai Vescovi e ai fedeli di tutto il mondo (o di una sola nazione) su questioni importanti che riguardano il carattere dottrinale, morale e sociale della fede cristiana. Prima del XVIII secolo il termine enciclica specificava una particolare forma di comunicazione – adoperata dai regnanti e dai magistrati – volta a far conoscere le leggi e i decreti emanati dall’autorità politica del tempo; nel 1740 venne utilizzata in ambito ecclesiastico, comparendo per la prima volta in un documento di Papa Benedetto XIV: “Ubi Primum” (“Epistola Encyclica et Commonitoria ad omnes Episcopos”).

Con questa enciclica – la prima nella storia della Chiesa – il Papa si rivolgeva ai Vescovi per invitarli a svolgere con scrupolosa attenzione il compito di preparare adeguatamente i candidati al sacerdozio, e nello stesso tempo si inaugurava la serie di encicliche che dal 1740 fino ad oggi sono state pubblicate. D’allora quasi tutti i Pontefici – tranne Giovanni Paolo I, il cui pontificato terminò dopo 33 giorni – hanno scritto almeno un’Enciclica; numerose quelle di Benedetto XIV che ne scrisse 31, Pio IX 41, Leone XIII oltre 80, Pio XII più di 40. Le encicliche riguardano il “magistero ordinario” del Sommo Pontefice, e sono documenti che non contengono pronunciamenti dottrinali infallibili, che è possibile, invece, riscontrare nelle definizioni solenni – cosiddette “ex cathedra” – pronunciate dal Papa. Nonostante questo l’enciclica ha un carattere vincolante per ogni appartenente alla fede cattolica; è un importante documento magisteriale firmato dal Pontefice per tutta la Chiesa. Alcune encicliche, in passato, hanno segnato (accompagnate talvolta da pregiudizi e critiche) la storia della Chiesa, come nel caso della Rerum Novarum di Leone XIII (15 maggio 1891), la Humanae Vitae (25 luglio 1968) di Paolo VI, la Redemptor Hominis (4 marzo 1979) e la Sollicitudo Rei Socialis (30 dicembre 1987) di Giovanni Paolo II, la Deus caritas est (25 dicembre 2005) di Benedetto XVI.

Probabilmente Papa Francesco sfrutterà la pausa estiva per completare il testo della “Fidem servavi” e decidere se apportarvi delle aggiunte. Tra le altre cose c’è in preparazione anche il testo dell’esortazione post-sinodale che il Pontefice tradizionalmente scrive a conclusione di ogni riunione sinodale straordinaria, e su cui Papa Francesco sta lavorando. E così, come una sonata di Mozart eseguita a quattro mani, attendiamo che venga pubblicato il testo di questa nuova Enciclica che porta con sé i presupposti dell’evento storico.

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