Papa Francesco: nessuno è inutile, secondario o anonimo nella Chiesa

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Cosa è un tempio? E’ il luogo della preghiera e della presenza di Dio nell’Antico Testamento, è la Casa di Dio, così come lo è la Chiesa. Ma è lì che si incontra Cristo, non più nel luogo fisico, nel tempio appunto, ma nella Chiesa. Papa Francesco ha tenuto la sua udienza generale del mercoledì come sempre in Piazza San Pietro alla presenza di migliaia di fedeli e ha proposto, nel suo personalissimo stile, una riflessione sul Tempio vivente, sulla Chiesa, sull’essere pietre vive della Chiesa nessuno è inutile anonimo o secondario.

“La Chiesa – ha osservato il Papa – non è un intreccio di cose e di interessi, ma è il tempio dello Spirito Santo, il tempio in cui Dio opera, il tempio in cui ognuno di noi con il dono del battesimo è pietra viva”. “Questo ci dice che nessuno è inutile nella Chiesa – ha proseguito -, nessuno è secondario, nessuno è anonimo: tutti formiamo e costruiamo la Chiesa. Tutti siamo necessari per costruire questo tempo”. “Tutti siamo uguali agli occhi di Dio”, ha ribadito il Papa, che subito dopo ha aggiunto, sempre a braccio: “Qualcuno potrebbe dire: ‘Signor Papa’, ma lei è più importante… Sono uno di voi!”. “Sì, sono uno di voi”, ha ripetuto Papa Francesco: “Tutti siamo uguali, tutti siamo fratelli!”. L’udienza è la ultima prima della pausa di luglio per le ferie che il Papa trascorre in Vaticano con qualche visita a Castelgandolfo. La cittadina risente un po’ della mancata presenza del Papa che ci sarà almeno una domenica per la recita dell’ Angelus.

“Non siamo noi a dare una casa a Dio- ha ripetuto il Papa- ma è Dio stesso che costruisce la sua casa per venire ad abitare in mezzo a noi”, come scrive san Giovanni nel Prologo del suo Vangelo: “Cristo è il tempio vivente del Padre, e Cristo stesso edifica la sua casa spirituale, la Chiesa, fatta non di pietre materiali, ma di pietre viventi, che siamo noi”. “Che bello questo!”, ha commentato Papa Francesco citando la lettera agli Efesini: “Noi siamo le pietre vive dell’edificio di Dio, unite profondamente a Cristo, che è la pietra di sostegno, e tra noi”. “È lo Spirito Santo – ha aggiunto – che disegna la varietà, la ricchezza nella Chiesa e unisce tutto e tutti, così da costituire un tempio spirituale, in cui noi offriamo sacrifici materiali, ma noi stessi, la nostra vita”.

Il Papa ha concluso con delle domande che sono un esame di coscienza: “Vorrei allora che ci domandassimo: come viviamo il nostro essere Chiesa? Siamo pietre vive o siamo, per così dire, pietre stanche, annoiate, indifferenti? Ci apriamo all’azione dello Spirito Santo per essere parte attiva nelle nostre comunità, o ci chiudiamo in noi stessi, dicendo: ‘ho tante cose da fare, non è compito mio’?” Il prossimo appuntamento pubblico del Papa è per il 29 giugno quando si celebra la festa di San Pietro e Paolo, patroni di Roma. Il Papa consegnerà in quella occasione il pallio a 34 arcivescovi metropoliti. Il trentacinquesimo, l’arcivescovo vietnamita di uHe, lo riceverà nella sua diocesi.

 

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