Prof. Suizzo: studiare Dante Alighieri con l’iPad

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All’Istituto Tecnico Gioacchino Russo di Paternò, in provincia di Catania, il docente di lettere, prof. Alessandro Suizzo (uno degli 80 ‘Apple Distinguished Educator’ d’Italia), è riuscito ad appassionare i suoi studenti alla Divina Commedia di Dante Alighieri, programmando un viaggio nel poema tramite iPad e robot e con un lavoro di gruppo, tutti insieme seduti fianco a fianco.

Il progetto di coding e letteratura è nato dalla necessità di accendere tale scintilla per lo studio della Divina Commedia, in ragazzi in genere annoiati e con scarsa motivazione per un’opera che non sentono vicina, non solo per il linguaggio ma anche per i contenuti e per il modo in cui i testi scolastici ne affrontano lo studio. A rendere prezioso il lavoro svolto dagli alunni, il coinvolgimento attivo di due studenti con disabilità.

Al professore chiediamo di spiegarci come è nato questo ‘esperimento’ sulla Divina Commedia: “Questa fusione tra tékne e poìesis, tra tecnologia e creatività, questo esperimento, come lo chiama lei, di coding, realtà aumentata e letteratura è nato dalla necessità di interessare allo studio della Divina Commedia i miei studenti.

In genere si dimostravano annoiati e con scarsa motivazione per un’opera che non sentivano vicina, non solo per il linguaggio ma anche per i contenuti e per il modo in cui i testi scolastici ne affrontano lo studio. 

Così, visto che utilizzavo già da anni l’iPad in classe per le videopoesie e altri laboratori e prendendo spunto dal programma ‘EveryoneCanCode’, che intende diffondere il pensiero computazionale in ambito educativo, ho proposto qualche anno fa agli alunni di una classe terza e l’anno scorso a quelli di una classe quarta del mio Istituto, di studiare la Divina Commedia attraverso la realtà aumentata, il coding e un robot, il droide BB-8, poi diventato DA-8”.

Perchè proprio attraverso il coding e la realtà aumentata?

“Attraverso queste due modalità i ragazzi hanno potuto ‘vivere’ in qualche modo quello che stavano studiando. Hanno toccato con mano Inferno e Purgatorio, se possiamo dire così. Le spiego meglio.

I ragazzi di terza hanno studiato struttura e caratteristiche dell’Inferno per poter riprodurre graficamente una mappa gigante all’interno della classe. Quindi siamo passati allo studio di alcuni canti del poema dantesco e del coding tramite l’iPad e l’app gratuita Swift Playggrounds. Infine ci si è concentrati sulla programmazione di DA-8, il droide BB-8 di Sphero, all’interno della mappa, utilizzando logica, nozioni di matematica e fisica e anche di lingua inglese.

I ragazzi di quarta hanno invece studiato struttura e caratteristiche del Purgatorio per poi ricostruirne una versione 3D. Dopo aver studiato alcuni canti e personaggi della cantica, con l’app gratuita Reality Composer hanno ripercorso il viaggio di Dante e Virgilio fino al Paradiso terrestre, creando sottofondi musicali originali, registrando i dialoghi del sommo poeta, delle sue guide e dei personaggi con cui interagisce durante l’ascesa”.

Attraverso questi strumenti in quale modo si possono coinvolgere gli studenti con handicap?

“L’iPad è un device già pronto per l’accessibilità e l’inclusione, ha già all’interno più di 100 funzioni che permettono a chiunque, con qualunque disabilità, dai DSA ai non vedenti, agli studenti con gravi disabilità motorie, di studiare, creare e collaborare. Così è stato per i progetti sulla Divina Commedia.

Gli alunni disabili delle due classi hanno partecipato attivamente ai due progetti. G., affetto dalla sindrome da X fragile e con un grave ritardo mentale, è entrato nel cerchio più importante, quello dei suoi compagni che lo hanno accettato e integrato nel gruppo come uno di loro. E ogni volta non vedeva l’ora di guidare Dante/robot. S., con diagnosi di sindrome di Asperger associata a ADHD, ha dimostrato le sue doti grafiche e di recitazione collaborando con i suoi compagni alla realizzazione del progetto”.

Come la tecnologia aiuta l’apprendimento?

“Questi nuovi strumenti tecnologici, aggiunti a quelli di una volta, libri, quaderni, penne, colori, modificano in modo automatico il processo di apprendimento. Ne modificano l’ambiente ad esempio: il setting di classe è completamento cambiato, niente più banchi e tutti seduti attorno alla mappa per programmare il droide.

Insomma è iniziata la magia di un’esperienza di apprendimento completamente nuova per gli studenti, che sono diventati protagonisti del processo e hanno acquisito le competenze di disciplina e soprattutto tante soft skills.

Ma anche per me e per i miei due colleghi di sostegno che hanno avuto un ruolo fondamentale di supporto per i due alunni con BES, il cambiamento ha significato entrare in nuovo ruolo, quello di guida, di tutor e non solo di mero trasmettitore di contenuti.

E a questo si sono aggiunte tante soddisfazioni, il premio Italian Teacher Award nel 2018, la possibilità di presentare il progetto in giro per il mondo e per l’Europa”.

Quale sarà il ruolo dell’insegnante?

“Non quale sarà, ma quale è già adesso. Credo che l’insegnante, ieri come oggi, debba suscitare curiosità nei propri studenti e guidarli in un processo di graduale autonomia.

La didattica, nella sua etimologia più antica, per me è la magia del mostrare, indicare agli studenti una via per capire il mondo che li circonda, per sapersi orientare in una società sempre più complessa e in un mondo che ha bisogno sempre di più di responsabilità e sostenibilità.

E solo noi docenti possiamo creare quella particolare magia nelle nostre classi, una speciale alchimia. Per creare tale alchimia, oggi, anche strumenti digitali come l’iPad danno un grande contributo e un supporto essenziale, anche per colmare in parte quel gap generazionale tra noi e i nostri studenti”.

(Tratto da Aci Stampa)

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