50 anni fa, Paolo VI veniva eletto Papa

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Un conclave di tre giorni quello che si celebrò dal 19 al 21 giugno 1963, convocato per eleggere il 262° Vescovo di Roma, successore di Giovanni XXIII. Una elezione particolarmente delicata che si svolgeva nel pieno del Concilio Ecumenico Vaticano II: l’uomo che sarebbe stato eletto Papa avrebbe infatti anche avuto il compito di condurlo e portarlo a termine. La fumata bianca arrivò al sesto scrutinio. Toccò al Cardinale protodiacono Alfredo Ottaviani annunciare al mondo l’elezione del Cardinale Arcivescovo di Milano, Giovanni Battista Montini che assunse il nome di Paolo VI. Per trovare l’ultimo Pontefice che decise di chiamarsi Paolo bisogna tornare indietro fino al 1605 quando ad essere scelto fu il Cardinale Camillo Borghese.

Quello di Montini è stato un pontificato lungo, ben 15 anni, e caratterizzato fin dal primo momento dalla volontà del Papa di portare la Chiesa e il Vangelo oltre ogni confine. Fu infatti proprio Paolo VI ad inaugurare la stagione dei viaggi apostolici internazionali – 11 in totale – raggiungendo, tra il 1964 e il 1970, tutti i Continenti. A livello di Curia – organismo che conosceva alla perfezione essendo stato Sostituto della Segreteria di Stato al tempo di Pio XII – riformò e introdusse organismi ed uffici: il Sant’Uffizio divenne la Congregazione per la Dottrina della Fede mentre  nacquero le Pontificie Commissioni Iustitia et Pax, Comunicazioni Sociali, il Sinodo dei Vescovi e la Commissione Teologica Internazionale.

7 le sue encicliche: su tutte spiccano la Populorum progressio e la Humanae Vitae. 6 i concistori nei quali creò 143 cardinali. Tra gli altri impose la berretta rossa ai suoi futuri successori: il Patriarca di Venezia Albino Luciani, l’Arcivescovo di Cracovia Karol Wojtyla e l’Arcivescovo di Monaco di Baviera Joseph Ratzinger.

Il pontificato montiniano è ricordato anche per i grandi gesti: dall’abbraccio con il Patriarca ortodosso Atenagora e la remissione delle reciproche scomuniche e alla storica rinuncia alla tiara: acquistata dal Cardinale Spellman e tuttora conservata a Washington: il ricavato fu devoluto in beneficienza.

Indissolubile poi il legame di Paolo VI con lo statista democristiano Aldo Moro, il cui rapimento e uccisione – il 9 maggio 1978 – segnarono indelebilmente il tramonto del suo pontificato. Paolo VI si spense infatti a Castel Gandolfo 5 mesi dopo: il 6 agosto, ricorrenza liturgica della Trasfigurazione.

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