Save the Children: con il covid 19 in aumento ansia e depressione nei ragazzi

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“A causa della pandemia, l’83% dei bambini di tutto il mondo avverte un aumento dei sentimenti negativi e tra i minori sono in crescita i livelli di depressione, ansia, solitudine e autolesionismo. Nei Paesi dove le scuole sono rimaste chiuse dalle 17 alle 19 settimane, il malessere psicologico è aumentato nel 96% dei casi”.

Questo è l’allarme lanciato da Save the Children nel report in occasione della Giornata mondiale della salute mentale, celebrata domenica 10 ottobre. I dati emergono da un sondaggio condotto dall’organizzazione a settembre 2020 su oltre 13.000 bambini in 46 Paesi e sottolineano come ‘le chiusure prolungate per il Covid-19 stiano avendo un impatto devastante sulla salute mentale dei bambini a livello globale’.

I bambini in lockdown per molto tempo corrono rischi maggiori di stress, solitudine e abusi emotivi e non hanno accesso al supporto alla salute mentale e alle attività all’aria aperta. In alcuni casi, lo stress prolungato, l’incertezza e l’isolamento sociale possono portare ad ansia, aggressività, introversione o persino depressione e autolesionismo.

Il Venezuela è il Paese in cui si è rimasti più tempo in lockdown per un totale di 16 mesi, il Libano ha raggiunto i 418 giorni mentre in Zimbabwe i bambini sono stati in isolamento 9 mesi solo nel 2021. In Nepal si sono raggiunti i 12 mesi di isolamento e in India 100 giorni totali.

In Canada “alcuni bambini sono rimasti in casa per un totale di 13 mesi e anche in Europa il lockdown ha costretto i bambini a casa”. Naya è una ragazza di 14 anni che nel 2013 si è trasferita nei Paesi Bassi dalla Siria ed è rimasta a casa per nove mesi:

“Il supporto psicosociale mi ha aiutato ad aumentare la fiducia nelle mie capacità e a rendermi conto che non ho bisogno di vergognarmi del mio passato. Le mie paure e i miei incubi sono scomparsi. Avere amici mi ha aiutato molto a elaborare le mie esperienze e a farmi sentire a casa”, ha affermato Naya, che in prima persona ha vissuto l’impatto positivo che può avere il supporto alla salute mentale e ora, insieme a Save the Children, si batte per promuovere la salute mentale tra i bambini.

In Italia un’indagine condotta tra i genitori di figli minori per verificare l’impatto della prima ondata di Covid-19 ha mostrato come il 72% dei genitori giudicava i propri figli più nervosi, più tristi, più incerti, più insicuri; il 77% affermava che si sentivano soli e che avevano avuto, nel 70% dei casi, un incremento dei disturbi del sonno iniziati, per circa il 12%, con dei tic che non c’erano prima della pandemia.

I dati sono stati analizzati da Marie Dahl, responsabile dell’Unità di salute mentale e supporto psicosociale di Save the Children: “Stiamo vivendo una crisi globale di salute mentale e i suoi effetti potrebbero essere catastrofici per alcuni bambini. Coloro che vivono in povertà o in situazioni svantaggiate o di vulnerabilità sono ancora più a rischio a causa delle conseguenze dannose dei lockdown prolungati.

La mancanza di stimoli sociali può avere un grave impatto sulla loro salute mentale e sul loro sviluppo. Sebbene i lockdown siano importanti per limitare la diffusione del Covid-19, l’isolamento sociale può portare a sconforto, ansia e depressione tra i bambini. Se non affrontiamo questa crisi di salute mentale, il benessere, lo sviluppo e la salute dei bambini potrebbe risentirne ancora per molto tempo anche dopo la revoca delle restrizioni”.

Per contribuire ad una azione concreta per promuovere il benessere di bambine, bambini e adolescenti, Save the Children ha messo a disposizione l’Officina del Benessere, una piattaforma multimediale online disponibile in italiano per tutti e di facile consultazione, che raccoglie ricerche, analisi e approfondimenti sul fenomeno, ma anche e soprattutto consigli utili, pillole video di esperti su aspetti specifici, schede per attività educative e psicosociali, webinar, contenuti formativi e altri strumenti multi-disciplinari, con l’obiettivo di sviluppare e migliorare le capacità di osservazione e ascolto da parte degli adulti, a promuovere le loro competenze sulla condivisione delle emozioni e dei vissuti dei ragazzi e a rafforzare le relazioni tra giovani coetanei:

“La salute mentale e il supporto psicosociale in quanto parte dei servizi sanitari, di istruzione e protezione devono essere urgentemente finanziati per rispondere al meglio ai prossimi lockdown e alle future sfide, specialmente nei paesi a basso e medio reddito. Se non sarà fatto, ci saranno gravi conseguenze sullo sviluppo e la salute mentale delle prossime generazioni”.

Quindi Save the Children ha chiesto ai governi di dare priorità alla salute mentale e investire in essa, nel benessere e nell’apprendimento dei bambini durante e dopo la pandemia di Covid-19: “La salute mentale e il benessere dei bambini siano riconosciuti come un diritto, esortando i governi ad affrontare lo stigma e le violazioni dei diritti umani nei confronti dei bambini con problemi di salute mentale e disabilità psicosociali”.

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