Un milione di firme per il referendum sull’eutanasia “inquietano” i vescovi italiani. Peccato che non hanno mai fermato una deriva. Il quotidiano della Santa Sede equipara eutanasia e eugenetica

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Il Cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana parla di “una grave sconfitta dell’umano” e il quotidiano della Santa Sede L’Osservatore Romano la equipara all’eugenetica. Intanto sono quasi un milione le firme raccolte in Italia dall’Associazione Coscioni e dai radicali.

“Una grave inquietudine” è stata espressa dai vescovi italiani per “la prospettiva di un referendum per depenalizzare l’omicidio del consenziente”, ossia l’eutanasia. Il Cardinale Gualtiero Bassetti nella sua introduzione ai lavori del Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana parla di “una grave sconfitta dell’umano”.

“Senza voler entrare nelle importanti questioni giuridiche implicate”, il Presidente dei vescovi italiani ha ribadito che “non vi è espressione di compassione nell’aiutare a morire, ma il prevalere di una concezione antropologica e nichilista in cui non trovano più spazio né la speranza né le relazioni interpersonali”. “Autorevoli giuristi hanno messo in evidenza serie problematiche di compatibilità costituzionale nel quesito – ha sottolineato il Cardinal Bassetti – per il quale sono state raccolte le firme e nelle conseguenze che un’eventuale abrogazione determinerebbe nell’ordinamento”.

Per il Presidente della CEI vi è una “contraddizione stridente tra la mobilitazione solidale, che ha visto un Paese intero attivarsi contro un virus portatore di morte, e un’iniziativa che, a prescindere dalle intenzioni dei singoli firmatari della richiesta referendaria, propone una soluzione che rappresenta una sconfitta dell’umano”. “Chi soffre va accompagnato e aiutato a ritrovare ragioni di vita; occorre chiedere l’applicazione della legge sulle cure palliative e la terapia del dolore”, ha aggiunto il Cardinal Bassetti.

Operazione T4. Didascalia di un manifesto della propaganda nazista: “Un malato ereditario costa allo Stato 5,50 Marchi al giorno. Una famiglia sana ereditaria può vivere 1 giorno con 5,50 Marchi!». Nelle scuole gli studenti si trovarono a risolvere problemi di aritmetica di questo tipo: «Un malato di mente costa circa 4 Marchi al giorno, un invalido 5,5 Marchi, un delinquente 3,5 Marchi. In molti casi un funzionario pubblico guadagna al giorno 4 Marchi, un impiegato appena 3,5 Marchi, un operaio […] a) rappresenta graficamente queste cifre […]”.
Ci ricordiamo una delle frasi più agghiaccianti sentite da molti anni a questa parte, con toni che pensavamo consegnati alla storia, il 1° novembre 2020 via Twitter del Governatore della Regione Liguria Giovanni Toti: «Anziani non indispensabili allo sforzo produttivo del Paese», seguita dalla penosa precisazione che il messaggio incriminato non era stato scritto personalmente da lui, ma da un collaboratore, di cui non fu dato sapere cosa ne sia stato. Sono proprio gli anziani i più colpiti dal coronavirus cinese di Wuhan e sono quelli che vanno tutelati di più. Si tratta di persone spesso in pensione che sono quindi “un costo non produttivo”, non essendo “indispensabili allo sforzo produttivo del Paese”, ma essendo più fragili vanno protette in ogni modo. Per rimanere umani e non cadere nell’eugenetica e tutto quello che ne è seguito lo secolo scorso.

Quando si parla di “Giorno della Memoria “, della Shoah, la prima cosa che viene in mente è lo sterminio degli ebrei operato dai nazisti. Meno noto è il fatto che tale sterminio rientra nell’ideologia eugenetica, nata molto prima della tragedia che ha coinvolto milioni di persone. Per L’Osservatore Romano [Il mito della razza nella storia. Eutanasia di Stato contro le «zavorre umane»] eugenetica ed eutanasia sono due facce della stessa medaglia. O della stessa moneta, visto che dietro ci sono interessi di bilancio. Commentando la decisione dello Stato della California, di pagare i danni ai sopravvissuti alle leggi eugenetiche in vigore per quasi tutto il Novecento, L’Osservatore Romano fa una lunga riflessione sulla facilità del passare dall’eugenetica all’eutanasia e di qui al vero e proprio sterminio degli sfortunati, dei problematici e di tutti coloro che possono essere considerati, in chiave economica e sociale, pura e semplice zavorra. Si iniziò, sottolinea il quotidiano della Santa Sede, con la sterilizzazione forzata. Il passo successivo fu l’eutanasia, anche se non in California ma in Europa, nella Germania pur ancora di Weimar. Alla fine l’epilogo più tragico, quando nella Germania nazista la Shoah trovò la sua prova generale nell’Operazione T4, quella per l’eliminazione fisica degli inabili e dei socialmente inutili.

“Sopprimere i diseguali, è la linea di pensiero che si afferma, è pietà verso di loro e sollecitudine progressista per la salute collettiva sociale”, si legge su L’Osservatore Romano, “Hitler era molto interessato, ad esempio, a quanti interessi sul debito avrebbe potuto pagare eliminando le spese sanitare e sociali della zavorra”.

Intanto sono quasi un milione le firme raccolte in Italia dall’Associazione Coscioni, da +Europa e da altre organizzazioni per il referendum volto a legalizzare l’eutanasia in Italia. Valerio Federico, membro della Segreteria di +Europa parla di “travolgente motivazione alla firma da parte dei cittadini”.

Foto di copertina: Operazione T4. L’eugenetica nazista. Didascalia nell’immagine: «Qui lo porti con te. Il costo di un malato ereditario fino a quando non raggiunge l’età di 60 anni: 50.000 Marchi».

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