XXVI domenica: Dio ama tutti; lo Spirito soffia dove e quando vuole!

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Spesso l’uomo appare ed è esclusivista e manicheo; Dio invece è sempre il Padre di tutti: quale grande differenza tra Dio e l’uomo! Come nell’Antico Testamento anche nel Nuovo l’uomo talvolta appare geloso: “abbiamo visto uno che schiacciava i demoni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito”! E Gesù di rincalzo: “non glielo impedite! Nessuno infatti compie un miracolo nel mio nome e poi parla male di me!”.

Gesù non è venuto solo per noi già battezzati, come se fossimo dei privilegiati, ma Dio vuole tutti salvi; è venuto per tutti e per ciascuno di noi. Tutte le volte che incontriamo un uomo, dobbiamo imparare a riconoscere il volto di Cristo Gesù, senza bisogno di chiedere il certificato di battesimo.

La tentazione porta sempre a dividere e suddividere gli altri in caste chiuse. E’ necessario invece valorizzare tutto ciò che di vero e di valido emerge negli altri, tutto infatti è dono di Dio. La Chiesa cattolica nulla rigetta di quello che trova di valido, di bello, e di vero negli altri : siano essi battezzati o meno; siano essi cattolici, ortodossi o protestanti; cristiani o pagani. Dio vuole tutti salvi e in ogni uomo c’è sempre un anelito alla verità, alla ricerca di Dio. 

Il Concilio Vaticano II ci ha invitati a superare schemi fissi  che spingono a catalogare l’uomo in uno o in un altro schieramento. E’ lo Spirito che soffia dove e quando vuole; non esistono privilegiati ed esclusi, anzi Gesù si presenta come il ‘buon pastore’ che cerca la pecorella smarrita.

Anche all’inizio della storia della Chiesa, i Padri (filosofi e teologi) rivalutarono la filosofia antica  (Socrate, Platone, Aristotele) e quanto proveniva anche dal paganesimo, sicuri che la verità è ‘una’ e quanti cercano la verità e si sforzano di perseguirla sono da ammirare.

Certo la mente umana, limitata e circoscritta, non può cogliere tutta la verità nella sua interezza ed autenticità, perché la verità è Dio (infinito ed eterno), da qui la necessita della rivelazione  operata da Cristo Gesù, la Verità che ci rende liberi. Dio ama l’uomo, che ha creato a sua immagine e somiglianza, l’uomo ferito a causa del peccato.

Ecco allora perché ‘il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi’; il seme della Parola di Dio ormai si deve diffondere e quanti sono già nella verità non devono essere gelosi quando lo Spirito Santo coinvolge anche gli altri. Nessuno infatti è nell’elenco degli esclusi ma tutti siamo fratelli, chiamati a darci una mano; quanti sono già nella giusta strada sono chiamati a diffondere la verità di Dio, mai però essere gelosi né tanto meno dare scandalo.

Il vero cristiano è chiamato ad essere uomo del dialogo, sempre pronto ad ascoltare gli altri e riconoscere il bene che già c’è in ciascuno. Non esistono buoni e cattivi, Dio ha creato l’uomo con la sua capacità di conoscere ed amare. Compito del cristiano, vero discepolo di Gesù, è apprezzare quello che Dio ha dato ad ognuno, non estinguere mai l’azione dello Spirito Santo che opera anche negli altri fratelli, ma collabora con l’ esempio della vita, con la predicazione, con l’annuncio della verità di Dio; solo così  apri  le porte del regno dei cieli ed additi la meta segnata da Dio.

Da qui le parole terribili usate da Gesù: guai a chi dà scandalo a quanti non sono consolidati nella verità di Dio. Il termine scandalo, nel linguaggio biblico, ha due significati fondamentali: inciampo e ostacolo; scandalo è inciampo o motivo di caduta perché porta sempre fuori strada e perciò conduce al peccato e alla geenna eterna (inferno); scandalo è anche ostacolo o muro che impedisce di andare avanti, di crescere nella fede e, di conseguenza, chiude la porta del regno di Dio.

Gesù è drastico nelle sue espressioni: se il tuo occhio ti è di scandalo, cavalo!, meglio in paradiso con un occhio che all’inferno con due; se la tua mano ti è di scandalo, tagliala!, meglio in paradiso monco che all’inferno con tutte e due le mani. Dicevo discorso drastico che mira a far prendere coscienza della gravità dello scandalo. Dirà ancora Gesù: se qualcuno darà scandalo ad uno di questi bambino che credono in me, è meglio che si leghi al collo una macina da mulino e si butti nel profondo del mare.

‘Guai, dirà Gesù, al mondo per gli scandali!’.  Se ti è cara un’amicizia che ti mette in pericolo, troncala! Il cristianesimo non è una religione per i pavidi, per i deboli, per i poveri di spirito ma è la religione dei forti: combattere una persona che si odia, è facile, vincere un avversario è una cosa che alletta ed incita, vincere invece se stesso è da eroe; sei chiamato ad essere un vero eroe per il regno dei cieli. 

Finché rimani un indeciso, non sarai mai un vero cristiano, discepolo del Maestro. Vivere nella luce di Cristo, realizzare il messaggio dell’amore non significa rinunciare a vivere ma liberarsi dalle ombre; non è rinnegare la propria intelligenza, la volontà, l’azione, l’abilità, il coraggio ma significa accumulare ed accrescere le vere ricchezze che ci accompagnano nell’eternità. Non dare mai scandalo, ma ama ed assicurerai il posto nel regno dei cieli.

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